Era sabato 15 febbraio quando per la prima volta davamo notizia del presidio e parziale blocco della produzione avviati due giorni prima dai lavoratori della Askoll P&C di Castell’Alfero. “Askoll, ad Asti 220 lavoratori a rischio: a Vicenza un ippodromo, qui sulla strada", questo il titolo del nostro primo servizio con cui lanciavamo uno sguardo fuori dalla provincia berica per occuparci della causa di 223 lavoratori a rischio licenziamento per la chiusura e possibile delocalizzazione dello stabilimento che produce componenti di elettrodomestici (da qui tutti i nostri servizi in ordine cronologico).
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«Buongiorno. Alla fine il buon senso ha prevalso: raggiunta un'intesa oggi (venerdi 11 aprile 2014 per chi legge, ndr) per superare la crisi ASKOLL P&C di Castell'Alfero. Nella notte, per la precisione alle 4, è stata siglata l'ipotesi di accordo tra direzione aziendalle della ASKOLL P&C e le RSU e OO.SS. Un giusto compromesso basato sulla reciproca fiducia ...», è così che Silvano Uppo, segretario provinciale della UILM di Asti, ci comunica la felice conclusione, almeno per un anno e qualche mese, di una battaglia in cui anche VicenzaPiù ha fatto la sua parte informando su una vicenda (la chiusura della fabbrica il prosssimo 7 giugno) altrimenti "censurata" a Vicenza dove ha sede il gruppo del presidente Elio Marioni e dove si temono situazioni analoghe (nella foto i sindacalisti firmatari, tra cui Uppo in alto a sx, con i segni della "soddisfatta" stanchezza e una immagine di una delle manifestazioni dei lavoratori, ndr).
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«Scusi il silenzio stampa, ma sono ore decisive per la trattativa con la Askoll. La informo che lo sciopero iniziato in data 13 febbraio 2014 e stato sospeso nella giornata di martedi 9 aprile. In tale giornata è ripresa la normale attività lavorativa», così ci dice Silvano Uppo, segretario provinciale della Uilm di Asti che sta lottando in prima linea per salvare i 223 licenziati della Askoll P&C di Castell'Alfero, dopo che altri 300 lavoratori nel 2011 hanno perso il lavoro per la chiusura della fabbrica Di Moncalieri del gruppo vicentino.
In occasione del congresso provinciale della UILM di Vicenza, il sindacato di categoria dei metalmeccanici Uil, il segretario nazionale della UILM, Rocco Palombella, ci ha rilasciato un'interessante intervista che v anticpiamo grazie a VicenzaPiu.Tv.Â
Si sta svolgendo, oggi mercoledì 9 aprile 2014,  il 16° Congresso Provinciale della UILM di Vicenza, il sindacato Uil di categoria dei metalmeccanici, con la partecipazione di Rocco Palombella, segretario Nazionale della UILM, che affianca la segretaria generale provinciale Grazia Chisin, il segretario provinciale uscente e in via di conferma della Uilm, Carlo Biasin, e gli altri quadri del sindacato, presenti in circa 40 nella sala dell'Alfa Hotel (a seguire grazie a VicenzaPiu.Tv la relazione di Grazia Chisin e le interviste a Rocco Palombella e Carlo Busin sui temi congressuali ma anche sul "caso Askoll").Continua a leggere
Tiziano Toniolo, iscritto alla Fim Cisl ed Rsu della Askoll P& di Castell'Alfero, lavora da 33 anni in quella ex Ceset che la casa madre del presidente e titolare vicentino Elio Marioni, dopo averla acquistata dalla statunitense Emerson insieme alla fabbrica ora già chiusa di Moncalieri con 300 persone a casa, ha deciso di fermare per troppe perdite trasferendo la produzione in Slovacchia.
Dopo il primo contatto e una lunga intervista con Massimo Fùrlan, responsabile della comunicazione del gruppo Askoll, il suo presidente e titolare, Elio Marioni, ci aveva poi telefonato, prima di "riammutolirsi", non si sa bene se per blandirci o per invitarci a "scrivere di meno o meglio" sulla chiusura annunciata, e poi confermata, per il 7 giugno prossimo, della Askoll P&C di Castell'Alfero nell'Astigiano con conseguente licenziamento di 223 operai (150 oggi che si aggiungono ai 70 che nello stesso giorno esaurirrebbero la Cig).
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È dall'alba di giovedì 13 febbraio, e noi di VicenzaPiù ne stiamo puntualmente riferendo dal 15 febbraio con un'eco tanto maggiore quanto più avvilente è il silenzio generale locale, che i lavoratori allora in via di licenziamento della Askoll P&C di Castell'Alfero hanno iniziato a presidiare i cancelli dell'azienda prima di scendere in sciopero e subire poi anche la serrata aziendale dopo il licenziamento in blocco di tutti i residui 223 dipendenti della ex Ceset.
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Tiziano Toniolo, Fim Cisl, e Silvano Uppo, Uilm, ci anticipano mentre sono in treno verso Asti l'intransigenza della Askoll al tavolo odierno (21 marzo) convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Pur se diversamente sollecitata dal Mise, pur se da oggi i contratti di solidarietà nel settore del "bianco" costano ancora meno e pur in presenza di consistenti contributi economici del territorio e di possibili sacrifici da parte dei 223 lavoratori licenziati dal prossimo 7 giugno dalla Askoll P&C di Castell'Alfero, la proprietà dell'azienda che fa capo al gruppo Askoll del vicentino Elio Marioni dopo la "serrata" ha confermato la chiusura dello stabilimento per portare la produzione in Slovacchia.
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Mentre Tiziano Toniolo della Rsu come Fim Cisl fa fatica a parlare perchè è reduce anche da un'assemblea all'esterno dei cancelli con i 223 licenziati della Askoll di Castell'Alfero, che, come se non bastasse la chiusura decisa per il 7 giugno per delocalizzare in Slovacchia la produzione, stanno subendo la serrata decisa dal gruppo vicentino di Elio Marioni, è Silvano Uppo, segretario provinciale della Uilm di Asti, a confermarci che dopo l'incontro con il Prefetto di Asti, «domani alle 10 è in programma la convocazione al Mise».
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