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VicenzaPiù si rinnova, ma non leggetelo: non è etico anche con Confindustria

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 10 Luglio 2014 alle 23:00 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 271

Oggi (30 giugno 2014, ndr) volevamo aprire questo numero lanciando il rinnovato Vicenzapiù, che dopo un piccolo stop dovuto alla sua riprogettazione in termini di periodicità (diventa mensile), di pagine, potenziate ad almeno 36, e di formato, più agile, da rivista tipo L'Espresso o Panorama che dir si voglia. Ma un argomento "superiore" ci impedisce di farlo se non in premessa visto che, a furia di denunciare e documentare malefatte, di aziende, politici e sindacati, ora ci becchiamo anche la scomunica, oddio, speriamo temporanea e appellabile..., di Confindustria Vicenza.

Per cui, cari lettori, prima di essere anche voi additati come appartenenti a una setta, accusata di non essere... occulta perché ama essere informata senza filtri, e prima, quindi, di leggere il nuovo VicenzaPiù, udite, udite...
Con una comunicazione a firma Giuseppe Zigliotto Confindustria Vicenza, di cui è presidente, ha respinto la domanda di associazione presentata il 17 (giorno infausto...) di aprile dichiarando Media Choice srl, la società editrice di VicenzaPiù, di fatto come sgradita (per l'esattezza non rispondente al Codice etico dell'associazione!) essendo il suo un network che osa "denigrare" Confindustria Vicenza.
Il documento, riprodotto in copertina per totale trasparenza, recita così: «Il rigetto della domanda è fondato sulla previsione statutaria dell'art.5 , comma 2, che impone al Consiglio Direttivo dell'Associazione una valutazione del richiedente e dei suoi rappresentanti, anche alla luce del proprio Codice Etico. In tale esame si è ritenuto che i comportamenti tenuti dall'impresa e dal suo rappresentante nello svolgimento dell'attività editoriale, come rilevato in numerosi articoli pubblicati sui propri quotidiani anche a firma di Giovanni Coviello, direttore responsabile nonché amministratore unico della società richiedente, siano contrari al Codice Etico in quanto reiteratamente riportano affermazioni e deduzioni che creano discredito non solo sui vertici associativi ma anche sull'imprenditoria locale e sul sistema Confindustriale».
Detto della singolarità dell'accusa censoria e sottolineato come mai Assindustria Vicenza abbia avuto rilievi "oggettivi" da fare nelle varie sedi opportune su, addirittura, presunte "denigrazioni" immaginiamo l'imbarazzo che ora coglierà anche i colleghi degli altri media locali, a cui esprimiamo solidarietà fin d'ora, dopo che Giuseppe Zigliotto, che ama farsi fotografare con i suoi cani, li ha "gratificati" come disciplinatamente ed «eticamente» allineati a Confindustria Vicenza visto che scrivono per giornali con editori associati, qui o altrove, nel rispetto del suddetto suo Codice etico, che magari sono anche di sua proprietà, come Il Giornale di Vicenza, oppure che appartengono a suoi esponenti come Luca Bertolami, il presidente proprio della Sezione Servizi Innovativi e tecnologici, a cui sarebbe stata associata Media Choice srl se fosse stata zigliottescamente "etica", e la cui società edita, pensiamo "eticamente", un portale web nato da una nostra costola con la benedizione (etica?) di un ex senatore DC condannato per tangentopoli.
Analogo imbarazzo immaginiamo colga i colleghi di giornali con pagine locali (come Il Corriere della Sera - Corriere del Veneto e Il Gazzettino edizione di Vicenza e Bassano) i cui editori solo "eticamente" e semplicemente iscritti all'associazione degli imprenditori, qui o altrove.
Per non dire che della compagine societaria di Media Choice fa parte anche chi ha un'attività rilevante nel territorio e in Italia e che ci affretteremo a tranquillizzare, anche qui pubblicamente su questo numero rinnovato di VicenzaPiù, su una eventuale sua espulsione da Confindustria per due motivi. Intanto il nostro socio non è responsabile della nostra mancata eticità avendo considerato il suo un semplice investimento imprenditoriale (minoritario) e avendoci, quindi, sempre lasciato liberi di informare i lettori su chicchessia e su qualunque argomento. Poi perché lo avevamo informato che la nostra richiesta di iscrizione voleva essere un'apertura verso un'associazione così democratica che da anni censura anche l'invio dei suoi comunicati a un network con tre testate iscritte regolarmente al Tribunale e al ROC (è etico ed intelligente, sig. Zigliotto?).

P.S. Abbiamo, intanto, chiesto un incontro proprio al presidente, firmatario del giudizio etico (addirittura Papa Francesco ha detto di non aver titolo a giudicare, ad esempio, i gay), sperando che lui, che pure abbiamo amabilmente intervistato anche per VicenzaPiùTv nel giorno dell'assemblea confindustriale congiunta a Gambellara, l'abbia solo siglato leggendo in maniera distratta un foglio per lui scritto dal ghostwriter di turno, che per appellarsi al Codice etico poteva meglio e più intelligentemente alludere e riferirsi a mie eventuali "indegnità giuridiche" personali. Anche se magari pure queste legate a persecuzioni dirette o indirette della libertà di stampa...
Intelligenti pauca.


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