Per i 223 lavoratori Askoll di Castell'Alfero oggi non inizia la primavera ma un lungo inverno
Venerdi 21 Marzo 2014 alle 21:15 | 0 commenti
Tiziano Toniolo, Fim Cisl, e Silvano Uppo, Uilm, ci anticipano mentre sono in treno verso Asti l'intransigenza della Askoll al tavolo odierno (21 marzo) convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Pur se diversamente sollecitata dal Mise, pur se da oggi i contratti di solidarietà nel settore del "bianco" costano ancora meno e pur in presenza di consistenti contributi economici del territorio e di possibili sacrifici da parte dei 223 lavoratori licenziati dal prossimo 7 giugno dalla Askoll P&C di Castell'Alfero, la proprietà dell'azienda che fa capo al gruppo Askoll del vicentino Elio Marioni dopo la "serrata" ha confermato la chiusura dello stabilimento per portare la produzione in Slovacchia.
I dettagli, così come riferitici dai due sindacalisti mentre Beppe Morabito della Fiom Cgil è irrangiungibile perchè in volo, li riferiremo più tardi, anche se anticipiamo un commento di Silvano Uppo: «Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione (James Russell Lowell). Questa citazione riassume l'incontro di oggi. È breve ma condensa quanto accaduto oggi e aggiungo che credo di non avere di fronte degli stupidi, ma potremmo avere di fronte una società ormai morta».Â
Continuiamo, quindi, a chiedere, e a maggior ragione da oggi, ai media e ai sindacati vicentini il perchè del loro totale e lugubre silenzio di fronte al dramma che oggi colpisce l'Astigiano, dopo essere piombato nel 2011 su altri 300 lavoratori dello stesso gruppo a Moncalieri, ma che domani, purtroppo ne abbiamo non solo sensazioni, colpirà anche Povolaro e dintorni...
E rilanciamo subito anche la dichiarazione a La Gazzettad'Asti.it del deputato piemontese del Pd Massimo Fiorio, Vicepresidente dela Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che insieme ad alcuni colleghi del M5S e ad alcune autoirità astigiane e piemontesi ha parteciapto all'incontro di oggi 21 marzo, giorno in cui inizia la primavera meteorologica ma che i licenziati di Castell'Alfero ricorderanno come il primo giorno di un inverno che si annuncia lungo e duro.
Da LaGazzettad'Asti.it
La Askoll a Roma ribadisce la chiusura dello stabilimento. Fiorio: "Atteggiamento sordo dell'azienda, restano punti oscuri da chiarire al più presto" Â
"Un atteggiamento di netta chiusura, che toglie ogni speranza sul futuro dell'azienda e delle maestranze": questo il commento del deputato Massimo Fiorio sulla Askoll al termine dell'incontro di oggi al Ministero dello sviluppo economico. La proprietà ha ribadito l'intenzione di cessare, a giugno, l'attività nello stabilimento di Castell'Alfero. "Per scongiurare questa ipotesi - ricorda Fiorio - le istituzioni tutte si sono impegnate a trovare forme di mediazione e a mettere in campo incentivi, ma senza risultato: l'azienda è rimasta sorda a qualsiasi ipotesi di soluzione. Nell'incontro di oggi al ministero ho ricordato che da ieri è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto lavoro che prevede sgravi contributivi per i lavoratori delle aziende del ‘bianco' in crisi: ma la Askoll non ha ritenuto di cogliere questa opportunità ". Per il deputato astigiano "restano punti oscuri, nella vicenda Askoll, da chiarire al più presto, a partire dal piano riservato sulla chiusura dello stabilimento redatto negli stessi tempi in cui veniva inviata domanda a Roma per il rinnovo (poi ottenuto) dei contratti di solidarietà ".
Massimo Fiorio, Vicepresidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati
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