Quotidiano | Categorie: Sindacati

La Askoll P&C di Castell'Alfero non chiude, almeno per un anno: VicenzaPiù ha fatto il suo

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 12 Aprile 2014 alle 00:41 | 0 commenti

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«Buongiorno. Alla fine il buon senso ha prevalso: raggiunta un'intesa oggi (venerdi 11 aprile 2014 per chi legge, ndr) per superare la crisi ASKOLL P&C di Castell'Alfero. Nella notte, per la precisione alle 4, è stata siglata l'ipotesi di accordo tra direzione aziendalle della ASKOLL P&C e le RSU e OO.SS. Un giusto compromesso basato sulla reciproca fiducia ...», è così che Silvano Uppo, segretario provinciale della UILM di Asti, ci comunica la felice conclusione, almeno per un anno e qualche mese, di una battaglia in cui anche VicenzaPiù ha fatto la sua parte informando su una vicenda (la chiusura della fabbrica il prosssimo 7 giugno) altrimenti "censurata" a Vicenza dove ha sede il gruppo del presidente Elio Marioni e dove si temono situazioni analoghe (nella foto i sindacalisti firmatari, tra cui Uppo in alto a sx, con i segni della "soddisfatta" stanchezza e una immagine di una delle manifestazioni dei lavoratori, ndr).

E Uppo continua così: «la decisione, quindi, di rinviare e gestire al meglio delle possibilità la difficile crisi che sta colpendio il settore dell'industria del bianco concretizza un accordo che permetterà di cercare nuove opportunita anche all'esterno dell'attuale società, dando il giusto tempo alle maestranze e alla società di continuare, la produzione sicuramente fino ad agosto 2015».

Torneremo sull'argomento, per il quale da sempre abbiamo sostenuto, d'accordo anche con il Mise, che l'azienda vicentina stava forzando la mano per chiudere uno stabilimento e delocalizzarne in Slovacchia la produzion.

Speriamo, quindi, che, dopo questa lezione, anche i lavoratori vicentini, ad oggi scarsamente sindacalizzati, raccolgano senza ulteriori indugi l'appello di Carlo Busin, segretario provinciale della Uilm vicentina, a pretendere che il gruppo renda noti i suoi programmi futuri.

Riassumiamo, intanto, di seguito i punti fondamentali dell'accordo, che conforma anche le nostre tesi (qui la prima pagina con le firme):

  • chiusura della mobilità per cessazione aperta in data 25 febbraio 2014
  • fronteggiamento del periodo tra l' 8 giugno 2014 e il 31 agosto 2014, in cui i volumi produttivi non permettono la ripresa delle attivita al 100% delle maestranze, con il ricorso alla Cassa integrazione in deroga se disponibile o attraverso la fruizione di ferie e permessi dei lavoratori sulla base delle esigenze produttive.
  • apertura di una procedura di mobilità volontaria per un massimo di 27 unità dal 8 giugno al 31 luglio al fine di agevolare la ricollocazione esterna
  • dal 1° settembre 2014 al 31 agosto 2015 ricorso ai contratti di solidarietà per garantire al proseguimento dell'attività
  • a maggio 2015 verifica certificata sugli andamenti societari
  • nel caso di scenario positivo prosieguo del attività con eventuale ricorso ad altri ammortizzatori
  • nella denegata ipotesi di un perdurare della crisi finanziaria e di mercato dello stabilimento, pianificazione della cessazione di attività a settembre 2015 con intervento della Cigs per cessazione

 


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