Cesare Borgia, che voleva costruire un principato nell'Italia centrale è certo il riferimento per alcuni dei tre candidati alla poltrona di sindaco di Vicenza alle primarie, acopo Bulgarini d'Elci, Otello Dalla Rosa e Giacomo Possamai. Ognuno di loro è forte di appoggi, ma uno solo del padre papa, pardon, dell'attuale sindaco Achille Variati. Ciascuno presenta la propria candidatura con proclami, progetti, coinvolgimenti, adunate ecc., cercando di dare la migliore immagine di se stesso, anzi la bellezza di se stesso e della sua possibile amministrazione, che certo sarà la migliore delle amministrazioni possibili, secondo quello schema che Voltaire prese molto in giro nel suo famoso libro Candido.
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Cesare Borgia, che voleva costruire un principato nell'Italia centrale è certo il riferimento per alcuni dei tre candidati alla poltrona di sindaco di Vicenza alle primarie, acopo Bulgarini d'Elci, Otello Dalla Rosa e Giacomo Possamai. Ognuno di loro è forte di appoggi, ma uno solo del padre papa, pardon, dell'attuale sindaco Achille Variati. Ciascuno presenta la propria candidatura con proclami, progetti, coinvolgimenti, adunate ecc., cercando di dare la migliore immagine di se stesso, anzi la bellezza di se stesso e della sua possibile amministrazione, che certo sarà la migliore delle amministrazioni possibili, secondo quello schema che Voltaire prese molto in giro nel suo famoso libro Candido.
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Le prossime elezioni amministrative iniziano ad entrare nel vivo. Le primarie sono alle porte, i contendenti si misurano in tantissimi modi, e tutti protesi ad avere la nomination, tanto per essere americani soprattutto in una zona politica che ha fatto da sempre dell'antiamericanismo, scimmiottadolo però! Le parole spese in ogni dove, particolarmente nei teatri più che nell'agorà (piazza dove si intrecciavano le relazioni e si discuteva dell'avvenire della città ), danno modo di conoscere e valutare coloro che si contendono il palmarès (lista dei successi) tra cui quello per cui lottano, la designazione.
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Oggi, 2 ottobre 2017, in una splendida giornata di sole a Piazzale della Vittoria ho ascoltato, da direttore responsabile e continuatore, ad ogni costo, di VicenzaPiù, Jacopo Bulgarini d'Elci presentare la sua candidadura alla primarie di coalizione del centrosinistra del 3 dicembre prossimo, a cui partecipa come indipendente e non certo del centrosinistra che fu, così come il 23 febbraio 2008 andai sempre in quel piazzale ad ascoltare Achille Variati che lanciava la sua sfida, che io abbracciai fiducioso, in una atmosfera uggiosa e nebbiosa e sotto una veste un po' diversa.
Renato Ellero, senatore della Repubblica dal 94 al 96 (periodo in cui fu anche membro della Commissione Affari Costituzionali e della Commissione Antimafia), eletto tra i ranghi della Lega Nord ai tempi del primo Bossi e dell'approccio politico e ideale del giurista e politologo federalista Gianfranco Miglio, non esitò a sbattere la porta in faccia a Bossi e Berlusconi di fronte a quello che... lui previde in tempo sarebbe successo.
Qualche giorno fa è comparso sul Corriere del Veneto un articolo su Alessandra Moretti, candidata alle primarie del PD per le prossime elezioni regionali. L'articolo ci racconta della sua famiglia, della bellezza della signora, di quel "mix di candore e seduzione, micidiali" che possiede fin da ragazzina. Un articolo che non si riesce a capire se agiografico o (volutamente o meno) satirico.
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I membri della direzione regionale del Pd, come previsto, dopo la convocazione già inviata via e-mail nel pomeriggio hanno anche ricevuto ieri notte per sms un memo che diceva così: «Urgente. Convocazione Direzione Regionale domenica 2 Novembre p.v. Ore 17, sede regionale, piazza De Gasperi 28 (vedi email inviata). Segreteria PD Veneto».
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Il regolamento delle primarie del 14 dicembre deciso sabato sera è stato imbustato con il programma (Cantiere Veneto 2015) e spedito alle sedi degli alleati storici dei democratici veneti. Una copia è partita all'indirizzo dei vendoliani di Sel, un'altra agli ex dipietristi dell'Italia dei Valori e un'altra ancora ai «quasi venetisti» di Rifondazione Comunista (Fsv). Altre due copie sono state inviate ai montiani che fanno capo a Scelta Civica e ai rappresentanti dell'Udc.
egionali del 2015. «Le primarie sono uno strumento di trasparenza e una risposta efficace alla generale sfiducia verso la politica. Per questo non possono essere un espediente da utilizzare a volte sì e altre no, tanto più nel caso di una campagna elettorale importante come quella per le regionali e a maggior ragione se abbiamo la fortuna di avere più di un candidato di spessore e in grado di competere».
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Come Enrico Letta alla vista di Matteo Renzi, in casa del Partito Democratico più di qualche volto comincia a sbiancare in vista delle elezioni regionali in Veneto del 2015. La mazzata leghista nella roccaforte Padova a firma Massimo Bitonci si è fatta sentire e l’incoronazione di Luca Zaia da parte del segretario della Lega Nord Matteo Salvini per la corsa a confermare il “trono†regionale di palazzo Balbi rischia di far scottare il Pd con la fiamma verde rinvigorita.
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