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Test Bce: stand by BPVi e Veneto Banca, MPS già finanzia, fuori stress Marostica è bolzanina

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 24 Ottobre 2014 alle 22:27 | 0 commenti

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Ieri, giovedì, 130 banche europee, tra cui 15 italiane incluse le venete Banco Popolare, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che dal prossimo mese di novembre saranno saranno sotto la vigilanza Bce hanno ricevuto in via riservata le rispettive pagelle. Ma non si sa quando finirà Il weekend che darà un nuovo volto alla finanza europea, perché l'eventuale e temuta richiesta di nuovi aumenti di capitale per rafforzare patrimoni insufficienti per le autorità finanziarie europee aprirebbe una stagione di aggregazioni che interesserà in primis le popolari.

E non è un caso che la Banca Popolare di Marostica e quella dell'Alto Adige, la Volksbank, hanno deciso di accelerare e proprio poche ore fa a Milano, pur avendo tempo fino al 31 ottobre per completare le trattative in esclusiva per la fusione, hanno firmato la relativa intesa. Nessuna delle due banche è interessata dallo stress testo appena completato ma questo vale solo per ora visto che in futuro è previsto un allargamento dei controlli europei.

Ogni ragionamento, compreso quello che state leggendo, lascia, comunque, il tempo che trova perché solo alle 12 in punto (di domenica, ndr) Mario Draghi renderà pubblici a Francoforte i risultati del Comprehensive assessment, l'esame della qualità dei bilanci, mentre per gli istituti di credito italiani e quelli veneti in particolare aspetteranno ancora un'ora per aspettare come Ignazio Visco, il governatore di Bankitalia, alle 13 darà conto di numeri che saranno dati in maniera diversa, o verranno interpretati diversamente, dall'Eurotower e da via Nazionale.
Gli stress test della Bce fotografano i bilanci delle banche italiane al 31 dicembre 2013, data rispetto alla quale saranno individuati gli "shortfall", le carenze di capitale che le banche dovranno coprire, ma che, e questi informazioni verranno anch'esse fornite dalla Bce, potrebbero essere già state "coperte" con azioni relative al 2014 tra cui aumenti di capitale, obbligazioni, strumenti ibridi e cessioni di asset. Ma, visto che sarà solo la Banca d'Italia e per essa Ignazio Visco a stabilire quali banche italiane istituti avranno un patrimonio ancora carente, e di quanto, e anche se parrebbe che quasi tutte le popolari italiane saranno afflitte da "shortfall" nelle pagelle della Bce, per la Banca d'Italia solo Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige dovrebbero quasi sicuramente risultare sottocapitalizzate. Comunque, stando alle indiscrezioni su Il Sole24Ore, Visco "inviterà" a rafforzare il patrimonio anche altre banche, tra cui Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Vicenza e Montebelluna non commentano queste indiscrezioni né possono farlo avendo hanno firmato insieme ai 130 Istituti sotto esame una lettera di massima riservatezza fino alle 12 di domenica. Tra l'altro le banche venete, che, come detto, già conoscono i "voti" a loro assegnati dagli esaminatori europei mentre aspettano la sintesi, operativamente vincolante, di Visco "made in Banca d'Italia", si sono presentate agli esami dopo consistenti aumenti di capitale.

Dopo quello da 2 miliardi del 2011, il Banco Popolare quest'anno ne ha effettuato un altro da 1,5 miliardi. Veneto Banca ha messo a capitale un aumento da 475 milioni e la conversione di un prestito obbligazionario da 350 milioni per un totale, quindi, di 825 milioni. Bpvi ha varato due aumenti di capitale per un totale di 908 milioni di euro, di cui 608 milioni sottoscritto dai vecchi soci e 300 milioni dai nuovi soci.
Le banche venete, in attesa delle considerazioni oggettive che potranno essere fatte solo in base a dati resi pubblici solo a partire da domenica, temono ora che la possibile diversità di informazioni tra Bce e Bankitalia porti con maggiore facilità i commentatori mondiali a dare peso mediatico agli "shortfall" dei commissari di Mario Draghi piuttosto che a quelli "pesati" dagli uomini di Ignazio Visco.
Nel frattempo, mentre in Borsa i titoli bancari hanno oscillato chi intorno alla parità, chi sull'ottovolante, si è scatenata euforia, con un +10,6% alla chiusura di Milano, sui titoli Monte Paschi, la banca per la quale si presumono maggiori difficoltà e, quindi, peggiori voti europei.
Il motivo? Lo "shortfall" finale (dopo che Mps quest'anno ha varato un aumento di capitale da 5 miliardi nonostante il quale in Borsa stamattina, prima dell'ascesa, ne valeva complessivamente solo 4,6) sarebbe inferiore alle attese... Tutti, quindi, a comprare e, noi ne siamo stati testimoni diretti, molti loro funzionari già al telefono a contattare alcuni imprenditori per proporre, udite udite, finanziamenti.

Alleluia!


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