Quotidiano |

Gaza: risposta ad una ... non risposta

Di Citizen Writers Sabato 19 Luglio 2014 alle 09:10 | 2 commenti

ArticleImage

di Luc Thibault
VicenzaPiù ha pubblicato una risposta della signora Paola Farina ad un mio commento sulla questione dell'antisionismo e dell'antisemitismo. In realtà, la signora non risponde assolutamente al contenuto; chiarisce molto bene una cosa che si sapeva già, lei è una sionista e lo dice chiaramente, molto bene.

Ma invece di rispondere, (dell'antisionismo da parte degli ebrei, neanche una parola!), la signora parte con attacchi personali. Ma, prima di iniziare la mia risposta, visto che la signora Farina dice che «a differenza di me non è drogata di ideologia ha il massimo rispetto delle religioni altrui», una domanda: il sionismo - e lei dichiara apertamente di essere sionista- non ha un'ideologia? Siamo coerenti per favore!
Io non sono un «finto» pacifista perche non sono pacifista, punto uno! Punto due, sono francese per «caso», io mi considero cittadino del mondo e solo per tre motivi: Liberté, Egalité, Fraternité sono tre menzogne sulle quali, il colonialismo e l'imperialismo francese, hanno distrutto, rubato, e massacrato intere popolazioni e lo sta facendo ancora in Mali, visto che lei ne parla. Tsahal il «vostro» esercito avrebbe fatto la stessa cosa, innome della democrazia o del "popolo eletto": si ammazza la gente come in Siria, in Egitto, in Iraq, in Afghanistan, in Mali, Nigeria, Centrafrica e appunto a ... Gaza o nel sud Liban! Pensiamo veramente che la «democratica americana» abbia portato qualcosa all'Irak? In Siria con i Salafiti pagati da Arabia Saudita, Quatar e... Mossad. Si! La sua distruzione!
«Dobbiamo usare il terrore, l'assassinio, l'intimidazione, la confisca delle loro terre». Sembrerebbe Hitler, ma non è lui. «C'è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l'operazione non c'è bisogno di distinguere fra colpevoli e innocenti». A parlare non è Himmler, non è Goebbels, ma il "padre" dello Stato d'Israele, David Ben Gurion. Queste "raccomandazioni" sono affidate alle sue memorie: «Ripulire la Galilea dalla sua popolazione araba». Letteralmente: pulizia etnica. Quell'uomo pronunciò quelle agghiaccianti parole 20 anni prima della nascita dell'Olp, più di 30 anni prima della nascita di Hamas, 50 anni prima dell'esplosione del primo razzo Qassam in Israele. Problema: la "narrazione" dominante in Occidente ignora questa atroce verità storica in modo sistematico. E' negazionismo: la stessa infamia che pretende di negare l'abominio di Auschwitz.
«Se gli israeliani non vogliono essere accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di comportarsi da nazisti», dice Norman Finkelstein, i cui genitori furono vittime dell'Olocausto. «Adesso anche gli ebrei si sono comportati come nazisti, e tutta la mia anima ne è scossa», si sfoga il 17 novembre 1948 l'allora ministro dell'agricoltura del neonato Israele, Aharon Cizling, dopo i primi massacri compiuti dal nuovo Stato sui palestinesi. Sempre in quell'anno, dal "New York Times" si leva la voce del «ebreo famoso» Albert Einstein, che definisce l'emergere delle forze di Menachem Begin, futuro premier israeliano, come «un partito fascista per il quale il terrorismo e la menzogna sono gli strumenti». Ma la signora Farina non risponde alla vera domanda: perché tutta questa violenza ? E se il Direttore, Giovanni Coviello azzarda «come si fa a credere che queste guerre siano frutto solo di contrapposizioni ideali? Noi non ci crediamo . Paolo e Luc si», la vera dinamica di tutta la faccenda «palestinese» - ma anche del Medio oriente - è che la Palestina è un paese OCCUPATO. Punto! Prima dell'occupazione, gli ebrei e i palestinesi vivevano in pace, ognuno con la sua religione. Nel 1947 la Gran Bretagna rinuncia al suo mandato e porta la questione davanti alle Nazioni Unite, il 29 si adotta la risoluzione 181 per la divisione della Palestina in due stati; 11 maggio 1948 l'ONU riconosce lo Stato di Israele e mette in atto tutta una serie di norme per impedire il rientro dei 879.000 profughi palestinesi e per appropriarsi delle loro proprietà; 11 dicembre, l'ONU adotta la risoluzione 194 che prevede il diritto al rientro dei profughi palestinesi. Mai stato fatto niente! Oggi a Gaza si vive su una striscia di 378 km quadrati abitata da 1,5 milioni di persone, un gulag dove far morire un popolo con un muro, come nel Ghetto di Varsavia
Secondo la signora Farina come mai le atrocità talmente scioccanti commesse dai sionisti hanno costretto la Commissione dell'Onu per i diritti umani a definire per ben tre volte le condotte di Israele «un insulto all'umanità», come avvenuto nel 1977, nel 1985 e nel 2000, prima ancora dell'Operazione Piombo Fuso che ha massacrato oltre 1300 abitanti di Gaza, per lo più civili, compresi i bambini "arrostiti" dalle bombe al fosforo bianco (WP), bombe a implosione e bunker buster, bombe a grappolo, gas lacrimogeni potenziati. Mai stato fatto nulla!
Qualcuno ha sentito parlare di DIME/ Dense Inert Explosiv ? Già impiegato in Libano nel 2006 senza contare il probabile utilizzo di proiettili all'uranio impoverito ; le bombe DIME che vengono dagli USA (Israele testa nuove armi di continuo in Palestina) sono bombe di nuova concezione, dotate anche di GPS, atte a non danneggiare l'ambiente circostante, come la bomba al neutrone, con massimi danni alle persone, ma infrastrutture quasi intatte; durante lo scoppio il tungsteno è proiettato in innumerevoli microschegge che spazzano tutto quello che incontrano di umano nel raggio di pochi metri, le persone sono fatte a pezzi. Avete visto come sono ridotti i bambini?
Visto che la signora Farina non fa ideologia, ma che il partito sionista, ne fa eccome, proponiamo ai lettori alcune citazioni dei fondatori del sionismo.
David Ben Gurion -Primo Ministro d'Israele, 1949 - 1954, 1955 - 1963
"Noi dobbiamo espellere gli arabi e prenderci i loro posti." -David Ben Gurion, 1937, Ben Gurion and the Palestine Arabs, Oxford University Press, 1985.
"Dobbiamo usare il terrore, l'assassinio, l'intimidazione, la confisca delle terre e l'eliminazione di ogni servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba". -David Ben-Gurion, Maggio 1948, agli ufficiali dello Stato Maggiore. Da: Ben-Gurion, A Biography, by Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978.
"Ci sono stati l'anti-semitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma loro in questo cosa centravano? Essi vedono una sola cosa: siamo venuti e abbiamo rubato il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?" - Riportato da Nahum Goldmann in Le Paraddoxe Juif (The Jewish Paradox), pp. 121-122.
"I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi, e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c'è un solo posto costruito in questo paese che non avesse prima una popolazione araba." -David Ben Gurion, citato in The Jewish Paradox, di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99.
"Tra di noi non possiamo ignorare la verità ... politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono ... Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista gli vogliamo cacciare dal loro paese."-David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in "Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938.

Golda Meir -Primo Ministro d'Israele, 1969 - 1974
"Non esiste una cosa come il popolo palestinese ... Non è come se noi siamo venuti e li abbiamo cacciati e preso il oro paese. Essi non esistono." -Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969.
"Come possiamo restituire i territori occupati? Non c'è nessuno a cui restituirli." -Golda Meir, 8 marzo 1969.
Yitzhak Rabin - Primo Ministro d'Israele, 1974 - 1977, 1992 - 1995
"Uscimmo fuori, Ben-Gurion ci accompagnava. Allon rifece la sua domanda, ‘Che cosa si doveva fare con la popolazione palestinese?' Ben-Gurion ondeggiò la mano in un gesto che diceva ‘cacciateli fuori!" -Yitzhak Rabin,versione censurata delle memorie di Rabin, pubblicata sul New York Times, 23 ottobre 1979.
"[Israele vorrà] creare nel corso dei prossimi 10 o 20 anni le condizioni per attrarre naturalmente e volontariamente una migrazione dei rifugiati dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo dobbiamo arrivare ad un accordo con Re Hussein e non con Yasser Arafat." - Yitzhak Rabin (un "Principe di Pace" secondo Clinton), spiega il suo metodo di pulizia etnica dei territori occupati senza sollevare scalpore nel mondo. (Riportato da David Shipler sul The New York Times, 04/04/1983 citando i commenti di Meir Cohen al comitato affari esteri e difesa della Knesset del 16 marzo.)
Ariel Sharon
Primo Ministro d'Israele
"E' dovere dei dirigenti d'Israele spiegare all'opinione pubblica, chiaramente e coraggiosamente, un certo numero di fatti che col tempo sono stati dimenticati. Il primo di questi è che non c'è sionismo, colonizzazione, o Stato Ebraico senza lo sradicamento degli arabi e l'espropriazione delle loro terre."
-Ariel Sharon, Ministro degli esteri d'Israele, parlando ad una riunione di militanti del partito di estrema destra Tsomet, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.
"Israele può avere il diritto di mettere altri sotto processo, ma certamente nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato d'Israele." - Ariel Sharon, Primo Ministro d'Israele, 25 marzo 2001 citato dalla BBC News Ondine.
Per concludere: combattere il sionismo e l'occupazione israeliana dei territori palestinesi non è più solo una questione di orientamento politico, interessi internazionali o di carattere umanitario. Dalla nascita dello stato di Israele l'analogia antisionismo-antisemitismo ha impedito alla comunità internazionale e in particolare all'Europa, ancora vittima di un senso di colpa post Shoa di spendersi a favore dei palestinesi. Inoltre, lo spauracchio dell'antisemitismo viene utilizzato in maniera strumentale dallo stato di Israele e dai media occidentali per giustificare politiche che contravvengono al diritto internazionale.
L'opinione degli ebrei contro l'occupazione assume una valenza maggiore proprio perché svincolata dalle accuse che solitamente vengono rivolte a chi si schiera in favore della Palestina. Per sentirsi causa del problema bisogna prima prendere coscienza del problema. Uno dei problemi è proprio l'esistenza dello stesso Stato sionista di Israele.

Leggi tutti gli articoli su: Gaza, Palestina, Israele, Paola Farina, Luc Thibault

Commenti

Inviato Sabato 19 Luglio 2014 alle 14:12

Sono sionista, ha ragione e non ho dato una risposta secondo il suo modo di vedere le cose. Premetto il testo che lei si è fatto scrivere è troppo lungo e non l'ho letto tutto. Lei stesso non ha dato una risposta a me, iniziando da una retorica che parte dal 1930...per essere altrettanto "concludente" io dovrei partire da prima della nascita di Cristo. Ma a tediare c'è già la vita, quindi parto da qualche decennio fa...gli ebrei cacciati dai paesi arabi sono più o meno lo stesso numero dei palestinesi che non hanno voluto vivere in Israele sotto lo Stato Ebraico, con una differenza che lo stato di profugo politico si estingueva per gli ebrei libici (ad esempio) una volta acquisita la nuova cittadinanza, mentre per i palestinesi continua a esistere per figli, nipoti, pronipoti anche se nati a New York. E' stato abile o chi per lei, a citare frasi di Ben Gurion, Golda Meir ecc nella stessa misura con cui non ha citato frasi pronunciate da Arafat & C....il che è tutto dire...come il fatto che lei è francese per caso...ecco io non rinnego le mie radici, anzi le cerco e le voglio. Mi risponda, perché lei considera le vittime di queste tragedie solo palestinesi chiudendo gli occhi di fronte alle altre realtà? Gli altri musulmani e/o arabi non hanno forse diritto a pari dignità e rispetto? Ha ragione, ci sono degli ebrei che la pensano diversamente da me, ma non mi risulta che nessuno di loro si sia trasferito a vivere a Gaza o in un paese arabo...La differenza tra me e lei è una sola, seppur appartenenti a ideologie assai diversi io ho il coraggio di dire sono sionista e filoisraeliana a prescindere (salvo poi riservarmi uno spazio per il dialogo), lei non ha il coraggio di ammettere che oltre a non volere l'esistenza dello Stato di Israele è anche antisemita. E allora perché cazzz....perdiamo tempo a confrontarci? Io le ho risposto perché lei mi ha citato e se lei vede degli attacchi nella mia risposta...allora metta in discussione la sua coda di paglia...Non mi gratifica, né scrivere per attaccare, né farmi scrivere i testi, ma mi piace esprimere quello che penso nella speranza che venga capito..e se non viene capito o motivi per ben più seri per tentare il suicidio!
Inviato Sabato 19 Luglio 2014 alle 14:49

Liberté, Egalité, Fraternité sono i tre principi cardine della rivoluzione francese senza la quale tutti noi a quest'ora dovremmo versare la gabella al nobile di turno. Mi stupisce che un francese rinneghi questi basilari concetti della democrazia moderna solo perché qualcun'altro nel corso del tempo ne ha fatto un uso strumentale. Sarebbe come dire che la Francia e' male perché possiede delle colonie, direi che è una lettura riduttiva della storia della democrazia mondiale basata sul pregiudizio ideologico . Ed infatti a questo proposito il sig. Thibault riattacca col sionismo e l'antisemitismo (dopo certi titolo su questa testata era ovvio...) che è quanto di più ideologico possa esistere e sul quale non voglio entrare nel merito. Ci sono colpe in entrambi i fronti ma quello che spesso sfugge agli analisti e' la responsabilità della classe dirigente del modo arabo-mediorientale. Basta farsi un giro in quei paesi per rendersi conto dell' immenso divario economico tra ricchi e poveri. Mentre però in Europa queste tensioni sociali sono rivolte ai governanti, la rivoluzione francese ne è un esempio, nel mondo arabo le classi povere vengono strumentalmente inviate a combattere il concorrente economico. Se Israele fosse stato uno stato povero e disorganizzato a quest'ora non avremmo nulla da dirci. Quello che invece ho potuto costatare personalmente e' che quotidianamente in Israele vivono e lavorano fianco a fianco arabi, ebrei e cristiani alla faccia dell'ideologia!
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network