I licenziati Askoll P&C non si arrendono e mettono in guardia i colleghi di Vicenza: videoreportage della marcia su Dueville
Mercoledi 26 Febbraio 2014 alle 21:17
E’ di ieri la lettera di licenziamento collettivo, ma già stamane un centinaio di maestranze ed esponenti sindacali partiti da Castell’Affero (Asti) ha "invaso" la cittadina a nord di Vicenza, suscitando clamore e solidarietà della gente in piazza e dei lavoratori nella zona industriale come documenta insieme agli altri aspetti il nostro servizio per VicenzaPiùTv che segue il servizio di lancio del nostro collega Edoardo Andrein a testimonianza dell'impegno costante dei nostri media per l'informazione senza veli (qui le sue foto, ndr).
Continua a leggereCastell'Alfero e Vicenza, più vicine di quanto sembra: ce lo dicono in Askoll
Domenica 23 Febbraio 2014 alle 22:46Per Silvano Uppo della Uilm rischia anche la Askoll Tre a Povolaro
Silvano Uppo, segretario della Uilm Uil della provincia di Asti, cosa accade nello stabilimento Askoll di Castell'Alfero e come si è arrivato allo sciopero di questi giorni?
Continua a leggereZanni della Fiom: da Asti non ci avevano informato, ma Askoll è padronale e qui c'è scarsa sindacalizzazione
Domenica 23 Febbraio 2014 alle 22:32Giampaolo Zanni della Fiom Cgil di Vicenza ci chiama al telefono giovedì 20 dopo alcuni giorni dall'appello da noi rivolto su VicenzaPiu.com ai sindacati e ai dipendenti vicentini della Askoll oltre che al gruppo di Elio Marioni (qui l'intervista a Massimo Fùrlan della capogruppo, ndr) e ci parla con schiettezza mista a preoccupazione.
Continua a leggereLavoratori Askoll di Asti a rischio: veniamo a Vicenza! Proprietà: il problema è comune. Fiom Vicenza: martedì incontro anche per Askoll 2
Giovedi 20 Febbraio 2014 alle 23:03Valbruna, Fiom: «Bene lo sciopero». La società: «Data massima disponibilità»
Venerdi 17 Maggio 2013 alle 14:02Sabato i metalmeccanici della Fiom Cgil in piazza a Roma: "non possiamo più aspettare"
Giovedi 16 Maggio 2013 alle 00:34Maurizio Ferron, Segretario Generale Fiom Vicenza - Il titolo "Non possiamo più aspettare", rende bene le ragioni e l'urgenza di questa iniziativa. Ragioni che sono date dagli effetti di una crisi a lungo negata da parte del Governo oppure minimizzata per anni, con la ripresa sempre dietro l'angolo. I dati della perdita di posti di lavoro e della crisi delle aziende anche nel nostro territorio, così come il dramma di chia da troppo tempo cerca inutilmente lavoro, soprattutto giovani, e di chi non ha più alcun sostegno al reddito evidenziano tutta la gravità della situazione.
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