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Valbruna, Fiom: «Bene lo sciopero». La società: «Data massima disponibilità»

Di Marco Milioni Venerdi 17 Maggio 2013 alle 14:02 | 0 commenti

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«Nonostante il diluvio gli operai della Valbruna hanno scioperato davanti ai cancelli della fabbrica perché il piano che dovrebbe portare a dieci licenziamenti vede contrarie le maestranze e il sindacato». Ha usato queste parole ieri mattina Maurizio Ferron, segretario generale della Fiom-cgil di Vicenza un'ora dopo la manifestazione organizzata dalla sua sigla, ma nel frattempo anche l'azienda fa sentire la sua voce.

Ferron spiega che Fiom ha cercato una mediazione seguendo passo passo l'iter previsto in queste circostanze, ma che di fronte alle rigidità dell'azienda alla fine la soluzione dello sciopero per scongiurare dieci licenziamenti è stata una scelta obbligata.

Sul versante opposto si fa sentire la spa berica col direttore del personale Marco Alberto Milocco che oltre a prendere le distanze dal sindacato Cub, artefice di un paio di iniziative, precisa il punto di vista dell'impresa: «Cub è un soggetto a noi  sconosciuto che non ha alcun titolo di rappresentanza dei nostri lavoratori. In merito alle nostre intenzioni queste sono state illustrate e verbalizzate in provincia, che per legge ha svolto un eccellente lavoro di mediazione.  Purtroppo la mediazione non è sfociata in un accordo visto che i nostri legittimi interlocutori sindacali (non Cub sconosciuti ed estranei) hanno ritenuto di non modificare la propria posizione.  Nonostante ampie disponibilità aziendali offerte ai mediatori della provincia le reciproche e legittime posizioni finali sono risultate inconciliabili».

Ed ancora: «In sintesi la posizione aziendale è sempre stata la seguente: dei 52 esuberi dichiarati solo 10 sono inderogabilmente da licenziarsi per motivi tecnico organizztivi, per gli altri valgono le intese individuali. Ciò è ufficialmente noto alle organizzazioni sindacali da gennaio e e verbalizzato  dalle autorità successivamente.  Approfitto per segnalare che la personalizzazione fatta nei miei confronti da parte dei responsabili Cub è inopportuna, maliziosa oltre che pericolosa visto il periodo attuale di tensioni sociali crescenti. Io ho il compito, per ruolo, di esprimere una posizione aziendale elaborata e deliberata dai suoi organi collegiali secondo un modello organizzativo previsto dalla legge e nel pieno rispetto della normativa».

Leggi tutti gli articoli su: Valbruna, Cub, FIOM, Maurizio Ferron, Fiom Cgil, Malco Milocco

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