Sabato i metalmeccanici della Fiom Cgil in piazza a Roma: "non possiamo più aspettare"
Giovedi 16 Maggio 2013 alle 00:34 | 0 commenti
Maurizio Ferron, Segretario Generale Fiom Vicenza - Il titolo "Non possiamo più aspettare", rende bene le ragioni e l'urgenza di questa iniziativa. Ragioni che sono date dagli effetti di una crisi a lungo negata da parte del Governo oppure minimizzata per anni, con la ripresa sempre dietro l'angolo. I dati della perdita di posti di lavoro e della crisi delle aziende anche nel nostro territorio, così come il dramma di chia da troppo tempo cerca inutilmente lavoro, soprattutto giovani, e di chi non ha più alcun sostegno al reddito evidenziano tutta la gravità della situazione.
Siamo in presenza di un evidente aumento della fascia di povertà che coinvolge anche chi è ancora al lavoro e che rischia di generare una guerra tra occupati, inoccupati e precari, giovani e non, donne e uomini ecc. Oltre al dramma di persone che si sentono talmente private della spernza e del futuro da arrivare a togliersi la vita.
Nel frattempo si sono dimostrati inefficaci, oltre che ingiusti, gli interventi che hanno colpito i diritti, il salario e la contrattazione nei luoghi di lavoro e tagliato la spesa sociale a partire dalla riforma delle pensioni, dai tagli alla scuola e sanità , alimentando ancora di più una spirale recessiva.
Per queste ragioni e soprattutto per non lasciare da sole le persone, uomini e donne, difronte agli effetti della crisi la FIOM CGIL ha organizzato la manifestazione di sabato 18 maggio presentando, oltre a proposte che riguardano i problemi urgenti, anche alcuni temi strategici per uscire dalla recessione tra i quali quali:
ï€ Regole chiare sul diritto del e nel lavoro, a partire dalla Legge su democrazia e rappresentanza, che permetta ai lavoratori di votare e decidere.
ï€ Un piano straordinario d'investimenti pubblici e privati per rilanciare l'economia e l'occupazione;
ï€ La riconversione ecologica del nostro sistema industriale come motore dell'innovazione.
ï€ Il blocco dei licenziamenti attraverso l'incentivazione della riduzione dell'orario con i contratti di solidarietà .
ï€ Un contratto nazionale che tuteli i diritti di tutte le forme di lavoro e dia regole certe;
ï€ Un reddito per una piena cittadinanza;
ï€ Un sistema pensionistico che riconosca la diversità tra i lavori;
ï€ La lotta alle mafie e la criminalità organizzata che si sono infiltrate sia nella finanza che nell'economia.                                  Â
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