Quotidiano | Categorie: Politica, Sanità

Esposto su Ospedale di Santorso, Veronese a Mazzaro e Coviello: ora lo firmino i sindaci

Di Alessandro Pagano Dritto Mercoledi 19 Giugno 2013 alle 14:38 | 0 commenti

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Un mosaico complesso di numeri, quello presentato ieri sera 18 giugno da Pietro Veronese, presidente dell'Associazione Communitas al palazzo Toaldi Capra di Schio. Con lui erano presenti anche Renzo Mazzaro, giornalista autore del libro I padroni del Veneto e il direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello (nella foto in sequenza da sx a dx); assente invece per "improvvisi motivi familiari", come spiegato all'inizio della conferenza dallo stesso Veronese, il giornalista del Giornale di Vicenza Franco Pepe, atteso tra i partecipanti.

Un mosaico complesso, si diceva, talmente complesso che il lettore rischierebbe di perdersi tra i numeri a sei zeri se lo commentassimo per intero (riportiamo comunque qui la bozza sintetica dell'esposto con i dati fondamentali contestati per i lettori più attenti o preoccupati). Basti a tutti per lo meno sapere però che il nuovo centro ospedaliero sorto a Santorso, secondo quanto sostiene Veronese e secondo i dati presentati, impegnerà le finanze dell'Ulss 4 e dei cittadini che vi fanno riferimento ancora per parecchi anni, aumentando il proprio costo di anno in anno. Se nel 2012 l'Ulss ha dovuto pagare 38 milioni di euro, la stima prevista per il 2035, ventitre anni dopo, è di quasi 60 milioni, pagati dall'Ulss all'ente privato che gestisce l'ospedale stesso attraverso enti terzi: la Summano Sanità. Il contratto, il "famigerato" project financing all'italiana (costi inusitati a carico del pubblico e vantaggi senza rischi al privato, convengono tutti i relatori presenti), prevederebbe infatti - a quel che se ne sa e come relaziona Pietro Veronese, perché nessuno, tra amministratori pubblici e organi interessati, oltre ai contraenti, lo ha visto direttamente e per intero, nonostante la trasparenza totale cui sarebbero tenuti gli enti pubblici - una serie di canoni da pagare periodicamente all'ente: un canone di disponibilità fisso di quasi 5 milioni e mezzo di euro, tre canoni di noleggio attrezzature per un totale di circa 20 milioni di euro e un canone di gestione dei parcheggi oltre agli incassi del gestore che si avvantaggia degli spazi commerciali per poco più di 2 milioni e mezzo. Si conti poi che questi canoni e introiti vari aumentano, per contratto, di circa il 2% ogni anno.
L'anomalia aggiuntiva è che per il complesso di Santorso paga l'Ulss, e non la Regione come è successo altrove, e il rischio è di veder scadere la qualità dei servizi messi a disposizione dei cittadini dallo stesso ente, che potrebbe non avere il denaro sufficiente per finanziarli visto l'impegno preso con la Summana Sanità.
Nel suo intervento il nostro direttore, Giovanni Coviello, ha raccontato quanto i nostri lettori già sanno, ovvero anche il caso delle fotografie da lui scattate al materiale in disuso e "sprecato" al De Lellis, il vecchio ospedale di Schio in parte ancora funzionante per alcuni servizi, e la mancata risposta della direttrice dell'Ulss 4 Daniela Carraro, la quale dopo aver accordato un incontro all'autore delle fotografie, si è alterata senza rispondere alle semplici domande a cui VicenzaPiù l'aveva già da qualche tempo invitata a rispondere.
Ma sia Coviello che Mazzaro hanno potuto portare alla conferenza delle altre risposte inedite della direttrice Carraro, che spiegava in particolare al secondo i motivi dei disguidi cronologici e di costi nella costruzione di un ospedale se non si seguisse la "procedura certa" del project - pare che il dibattito e a conoscenza pubblica rallenterebbe le opere - e dava al primo risposte, a suo dire abbastanza confuse, su alcune, ma non tutte, le domande poste, una su tutte quella sul mancato completamento del collaudo della struttura già attiva.
L'esposto alla Corte dei Conti preparato da Veronese e dai suoi collaboratori volontari, ecco la nuova strada annunciata da Communitas che lamenta il fermo del precedente esposto 3e i costio delle procedure attivabili presso il Tar (e per le quali Coviello ha proposto di lanciare una sottoscrizione pubblica tramite i nostri media), verrà sottoposto ai sindaci dei comuni interessati dal progetto dell'ospedale unico dell'Alto Vicentino - e quindi quelli che ricadono nel territorio della Ulss 4 - nella speranza che riceva, dopo le eventuali proposte di modifica e/o integrazione, le firme con cui verrà presentato poi alla corte dei conti di Venezia. Firme che verranno richieste anche per "stanare" chi, tanti politici di tutte le aree, dice Veronese, «promette a parole battaglie per la trasparenza degli atti nell'interesse dei cittadini ma nei fatti lascia correre e scorrere tutto». In un disinteresse, collusione?, generale che esemplifica Mazzaro con un esempio: «la Corte dei conti ha speso giustamente tante risorse per stanare le spese dei consiglieri regionali, poco più di tre milioni di euro, ma non trova il tempo per verificare possibili malversazioni di decine o addirittura centinaia di milioni di euro per il project di Santorso, che ben altra attenzione meriterebbe dagli organi di controllo e dai media bravissimi a seguire il malcostume dei rimborsi, un po' meno attenti su questioni grosse come questa, che, se verificata, comporterebbe per i cittadini un danno ben maggiore». Attenzione dei media, che, ha sottolineato con orgoglio il nostro direttore, «sta costringendo Daniela Carraro grazie alle nostre pressioni basate su documenti ad aprire, sia pure parzialmente e troppo lentamente, il velo su una vicenda con tanti risvolti dubbi se non illegali...».
Intervenendo a fine conferenza dopo altri, pochissimi, amministratori locali  e dopo Gino Ferraresso della Cgil, che non ha potuto, comunque, contrabattere all'accusa di latitanza delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil che l'8 ottobre 2012 avevano annunciato sempre a Veronese la costituzione di un "osservatorio" sul project ad oggi ancora "ignoto", il segretario della sezione scledense di Rifondazione Comunista, Roberto Fogagnoli, ha dichiarato che il suo partito è pronto a firmare l'esposto.
La prima firma, insomma, ci sarebbe già. Non basta assolutamente ma serve a richiamare tutti alle proprie responsabilità, ha fatto capire Veronese tra gli applausi convinti del pubblico che per ore ha affollato la sala «mai abbassando il livello di attenzione su un argomento ostico, ma evidentemente sentito», ha commentato nel dopo conferenza il sempre puntuale ma pragmaticamente coinvolgente Renzo Mazzaro, che ha gratificato gli organizzatori complimentandosi con loro per il difficile e coraggioso lavoro che stanno portando avanti, ha divertito, ce lo ha oggi detto lui, il nostro direttore in pizzeria raccontando una serie di anedddoti sulla sua vita da giornalista e gli ha dispensato, oltre alla classica pacca sulle spalle, qualche gradito consiglio... 


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