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Diocesi di Vicenza e Fai sceglieranno futuri cda Fondazione Roi? I motivi di inopportunità per rispetto del marchese Roi a cui è dovuta azione responsabilità contro "ex amico" Zonin

Di Mario Giulianati Martedi 15 Maggio 2018 alle 15:31 | 1 commenti

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Non è da ora, dopo aver letto quanto pubblica Il Corriere del Veneto (e riporta VicenzaPiu.com, ndr) sul futuro della Fondazione Roi, che ho non poche perplessità circa le scelte, già ventilate nel passato e ora ritrovate nell'articolo sopra citato. La mia visione di tutto quanto è avvenuto nella Fondazione in questi ultimi anni, parte da una cosa che ritengo fondamentale: il rispetto assoluto della volontà del marchese Giuseppe Roi. Quindi considero basilare il ripristino della mission contenuta nello statuto: la cura dei musei civici di Vicenza.

Può essere che per riportare la mission, modificata dopo la morte del Marchese, allo stato originale ci voglia del tempo, ma nel frattempo credo che il CdA possa agire rispettando l'autentica volontà del fondatore. Lo ritengo un fatto morale e etico.

Ora leggo ancora una volta che si intende assegnare il diritto di nomina dei tre componenti il CdA che un tempo spettavano alla Banca Popolare di Vicenza, ad altre realtà, degne ognuna del massimo rispetto ma, in questa specifica circostanza, non tutte (la Diocesi di Vicenza e il Fai, ndr) perfettamente in sintonia con l'elemento fondamentale, la mission. E' vero che la Banca Popolare di Vicenza non esiste più, ma vorrei ricordare a me stesso che nemmeno più esisteva la Banca che godeva della piena fiducia di Boso Roi, quando ha indicato l'attuale CdA.

Era quello il momento di voltar pagina, anzi ritornare alla pagina originale. Riporto una frase dall'articolo del Corriere del Veneto, che recita "La strada sembra ormai tracciata e va verso la conferma di Diocesi, Fai (Fondo ambiente italiano) e Accademia Olimpica come enti per la nomina e in questo senso mancherebbe solo l'ufficialità: «Attendiamo le ultime verifiche con gli enti interessati e anche un parere da parte della Regione - spiega il presidente della Roi, Ilvo Diamanti - ma entro una settimana conto di avere tutte le informazioni necessarie e dunque poter deliberare».

La Diocesi possiede un bellissimo museo che merita sicuramente la miglior attenzione da parte dei vicentini, ma non è un museo civico. Ovverossia di proprietà del Comune di Vicenza. Quindi non ricade in quelle realtà museali scelte dal Marchese Roi.

Poi il Fai, altra gloriosa e nobile istituzione, ma con una attuale gestione che per lo meno fa ritenere che vi sia una qualche forma di conflitto non tanto di interessi quanto di stile. Conosco sia la Capo Delegazione (Giovanna Vigili De Kreutzenberg Rossi Di Schio, moglie di Alvise, braccio destro di Gianni Zonin, ndr), persona che reputo molto capace e di grandi qualità e così pure la Vice Capo Delegazione (Silvana Zuffellato, moglie di Gianni Zonin, ndr), ma ambedue in qualche misura legate al passato della Banca Popolare di Vicenza.

Quindi ritengo che questo risulti un fatto di inopportunità più che evidente. E' mia opinione che in una situazione del genere, proprio perché particolarmente delicata, l'attuale CdA dovrebbe semplicemente richiedere alla Regione Veneto, che ha titolo per controllare la Fondazione, di affidare a un commissario la gestione corrente, definendo i tempi dell'affido, e chiedere alla Magistratura di sciogliere ogni nodo indicando quali siano i soggetti, o il soggetto, che possa sostituire la Banca scomparsa, e quindi scegliere i nominativi del futuro CdA.

Non entro in merito alla ipotesi avanzata da tempo di procedere con una (Corriere del Veneto) "un'eventuale azione di responsabilità che potrebbe essere promossa dalla Roi nei confronti del suo ex-presidente Zonin. L'iniziativa era stata annunciata dallo stesso Diamanti un anno fa, quando il cda della Fondazione aveva dato mandato a 2 studi legali di verificare la fattibilità di un'eventuale azione di responsabilità nei confronti dell'ex-cda del periodo 2009-2014". Lo stesso giornale afferma che gli studi legali interpellati a questo scopo hanno inviato i loro pareri. Dice il Vice Presidente della Fondazione Andrea Valmarana( CdV) che sono "Documenti molto utili che stiamo analizzando e che ci hanno posto anche alcuni paletti. Ora stiamo cercando della documentazione che manca all'appello, dopodiché a fare le proprie valutazioni sarà il Cda».

Pare che a giugno tutto debba, in qualche modo concludersi. La speranza è che la conclusione sia obbiettiva e apporti la indispensabile serenità alla Fondazione stessa proprio per rispetto del suo fondatore e anche della Città di Vicenza.


Commenti

Inviato Mercoledi 16 Maggio 2018 alle 07:21

Ottima analisi!
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