Quotidiano | Categorie: Politica

Cappelletti tra reato di corruzione e nostalgia per il Pd... meno L

Di Edoardo Andrein Giovedi 22 Maggio 2014 alle 16:02 | 0 commenti

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Mancano pochi giorni alle elezioni europee che, secondo quanto auspicato dai militanti del Movimento 5 Stelle e dal loro capopopolo Beppe Grillo, potrebbero dare una scossa allo scenario politico italiano nel caso ci fosse un exploit pentastellato. In questi ultimi giorni di campagna elettorale i portavoce del movimento hanno dato “fuoco” ad uno scontro dietro l’altro verso le forze politiche avversarie “PD e PDL” scrive oggi in una nota il senatore vicentino Enrico Cappelletti.

Sì, PDL, avete letto bene. Ve lo ricordate? Sembrava ormai storia antica quell’acronimo che al presidente Silvio Berlusconi, come ha recentemente dichiarato, stava tanto antipatico (ma che aveva scelto lui nel 2009 ed è durato cinque anni…), tanto da far decidere il “ritorno al futuro” con le bandiere di Forza Italia tirate fuori dai cassetti.

Forse per i 5 Stelle la nostalgia per la battuta di Grillo “PD e PD meno L”, usata per ribadire con forza come i politici siano tutti uguali, è rimasta ancora nel “database” di Cappelletti, del quale pubblichiamo di seguito il testo della nota riguardante le pene al reato di corruzione:

 

"PD e PDL vogliono ridurre le pene al reato di corruzione, come hanno fatto per il reato di scambio elettorale politico-mafioso?
E' una domanda legittima, che mi hanno rivolto molti cittadini.

PD e PDL hanno infatti ridotto le pene per il reato di scambio politico-mafioso di oltre il 40%. Spudoratamente.

Perché non dovrebbero farlo ora, appena passate le elezioni, anche per i reati corruttivi?

In effetti molto lascerebbe pensare in questo senso:

1. la discussione in aula del nuovo reato di corruzione avverrà solo, su richiesta della maggioranza, ad urne

gia chiuse.
2. il relatore del provvedimento, Sen. D'Ascola, è l'avvocato di uno dei maggiori simboli della corruzione nel nostro paese, l'ex ministro Scajola (quello della casa a sua insaputa, per intenderci).
3. una depenalizzazione per i reati corruttivi, così come per il reato di scambio politico mafioso, toglierebbe dagli impicci numerosi politici ed ex politici sia PD che PDL, immersi fino al collo nei fatti corruttivi per Expo 2015 e per molte altre inchieste.
Peraltro, il "vizietto" della politica di accettare finanziamenti elettorali in pieno conflitto d'interessi e contro ogni etica, é una costante della presente come delle precedenti campagne elettorali. Molto si é detto della deprecabile scelta di Alessandra Moretti di farsi finanziare una cena elettorale proprio dal Presidente della Maltauro Spa, in concomitanza con l'arresto per tangenti del suo amministratore delegato. Ma basta andare un poco più in là con la memoria, per ricordare i finanziamenti di Romeo - condannato in primo grado per corruzione, a Matteo Renzi. O quelli ad Enrico Letta delle lobby del gioco d'azzardo, mediante sponsorizzazioni a 'VeDrò'. Ed in Parlamento, Letta ha fatto approvare un CONDONO TOMBALE di 2 MILIARDI di EURO per i gestori del gioco d'azzardo!
Inutile considerare, infine, che riducendo le pene per i reati corruttivi, PD e PDL aumenterebbero la loro impopolarità nel paese. Conoscono, purtroppo, tutte le tecniche per edulcorare la pillola. Grazie ad una informazione compiacente. O mentendo, dando la responsabilità di questa scelta ai magistrati, esattamente come hanno fatto per il reato ben più grave di scambio elettorale politico-mafioso. In verità, nessun magistrato in Italia, e nessun cittadino, si é mai sognato di invocare una riduzione del 40% delle pene previste per questo reato gravissimo. Eppure lo hanno fatto lo stesso. Perché per loro la tutela degli interessi di berlusconi e/o di qualche "amico" inguaiato per connivenze con la mafia, é più importante della difesa della legalità nel nostro Paese. Noi certo non staremo a guardare!"


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