Si è conclusa oggi, con la firma davanti al notaio e l'ufficializzazione a palazzo Chiericati alla presenza del sindaco Achille Variati, la procedura di acquisizione del Torrione di Porta Castello da parte del Comune di Vicenza. La proprietà di uno dei più significativi edifici del sistema delle fortificazioni medievali della città , da cinque secoli privata, diventa quindi pubblica.La nuda proprietà dell'imponente edificio, infatti, è stata ceduta dal collezionista Antonio Coppola al Comune di Vicenza, mentre l'usufrutto dell'immobile resterà per 30 anni in capo alla Fondazione Coppola - onlus.
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Metto da parte le tante perplessità che ho espresso a suo tempo, quando si è profilata la vicenda legata al Torrione di Porta Castello ultimo brandello, si fa per dire, di un complesso notevole ormai presente solo nei testi che narrano le strie della nostra città . Avevo al tempo una visione diversa dell'utilizzo della grande torre, ma le cose hanno preso un avvio d'altro genere e quindi non rimane che prenderne atto e, magari, aiutarlo anche a realizzarsi al meglio. Pensarlo facilmente trasformabile in un autentico museo, indipendentemente dal fatto che sia pubblico o privato, è stato per lo meno azzardato.
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Anche la Sovrintendenza alle Belle Arti conferma di non considerare la Basilica Palladiana un "museo" ma un monumento la cui integrità artistica e culturale va tutelata e preservata anche in termini di fruibilità estetica e visiva quando, per decisioni diverse, diventa, come l'ha definito ieri il sindaco Achille Variati, un "prezioso contenitore" per una mostra temporanea, come quella di Van Gogh. Ma, se i cda della Roi a guida Gianni Zonin hanno elargito fondi solo in minima parte al "museo civico", come il marchese Giuseppe Roi definisce nello statuto, e al singolare, palazzo Chiericati come destinario delle attività della Fondazione a lui intitolata, non è da meno nel suo comportamento, diciamo, discutibile, il nuovo cda a trazione Andrea Valmarana e a guida Ilvo Diamanti.
Finita la festa, non resta che portare a casa una proprietà , quella "nuda" del Torrione di Porta Castello, che non potrà essere usata, ma solo iscritta nel libro del patrimonio del Comune di Vicenza a riempire qualche casella vuota dopo le cessioni compiute e da compiere di veri e produttivi patrimoni. Sarà come nelle famiglie di un tempo che conservavano gelosamente un patrimonio, gioielli ecc., che non rendeva nulla, ma faceva fiera la famiglia stessa. A differenza,però, il Comune non potrà , come ha fatto per le Quote autostrade, disfarsene, per far cassa. Ben difficilmente il proprietario attuale sarò disponibile a ricomprarsi il bene.
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Sulla vicenda della Torre scaligera, ovverossia il Torrione di Porta Castello, ho già scritto il mio pensiero, e potete leggerlo sia su "pervicenza.it" e su "VicenzaPiu.com'" ("La grande torre di Vicenza, una città da consegnare integra al futuro anche quale racconto del passato") oltre che su Facebook, quindi non mi dilungherò. Mi limito a notare che la maggioranza ha votato per l'accordo con il proprietario Antonio Coppola, salvo Ennio Tosetto che ha votato contro, mentre le opposizioni in parte hanno votato contro e in parte si sono astenute. Altre, stando a quanto riferito dalla stampa, pare fossero assenti. Di tutto quello che è stato detto e fatto in Consiglio Comunale il 25 luglio 2017, in relazione al Torrione, chi parlando a favore chi contro, e infine con il voto che ha chiuso, almeno per ora, la partita come fatto "certo" personalmente vedo una sola cosa.
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Si è chiusa ieri sera, 25 luglio, come ci si aspettava la votazione (20 favorevoli, tre contrari con Tosetto, Zaltron e Dovigo, due astenuti con Rucco e Zoppello) sul discusso accordo del Comune di Vicenza con la società del "mecenate" avellinese Antonio Coppola, che tramite la sua finanziaria Osteon Technologies srl ha acquistato per 310.000 euro il Torrione di Porta Castello che gli verrà concesso in usufrutto esclusivo d'uso per 30 anni (con vincolo a non cambiarn la destinazione d'uso per altri 60 anni) per mostre di arte moderna a partire da quella con la sua collezione privata in cambio della "cessione" della nuda proprietà del monumento storico al Comune stesso, che non eserciterà , quindi, il suo diritto di opzione che scade proprio oggi, 26 luglio.
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