Ripa di Meana, Il Fatto: socialista, verde e gentiluomo
Sabato 3 Marzo 2018 alle 11:45Ripa di Meana, addio all'uomo di mille arti: morto a 88 anni, fu comunista, poi socialista e ambientalista. Organizzò la "biennale del dissenso"
Nelle grandi coppie capita. Insieme nella vita. E poi nella morte. E ieri se n'è andato Carlo Ripa di Meana, a 88 anni. Appena due mesi fa, l'addio alla moglie Marina, donna esplosiva e di talento che ha sorpreso fino all'ultimo, con il videotestamento sul fine vita. Lui, il marito, anch'egli malato e isolato nella sua stanza, aveva saputo della morte della moglie da un tg, alla tv.
"Roi. La Fondazione demolita", Italo Francesco Baldo: Giuseppe Boso Roi, una vita al servizio dell’arte e del valore della propria città
Martedi 2 Maggio 2017 alle 10:17Il 26 aprile a Bassano, in occasione della presentazione in anteprima presso la libreria Palazzo Roberti, una delle top 3 per la vendita di "Vicenza. La città sbancata", di "Roi. La Fondazione demolita", il secondo libro/dossier della nostra collana Vicenza Papers, l'autore Giovanni Coviello ha avuto al suo fianco non solo Giorgio Meletti, giornalista economico de Il Fatto Quotidiano, ma anche Italo Francesco Baldo. Il professore e storico nel nuovo testo ha curato una ricca prefazione sul marchese mecenate Giuseppe Roi e ha, quindi, illustrato ai presenti la sua vita e le sue opere a favore della cultura vicentina, prima che si parlasse dello scempio che negli ultimi anni ne è stato fatto nella Fondazione da lui voluta per il Museo Chiericati e i musei civici. Dopo avervi proposto la registrazione della presentazione e quella delle domande del pubblico vi proponiamo ora il video con il doverosno "ricordo" di Giuseppe Roi e di seguito al prima parte della sua ricostruzione della vita del nobile vicentino.
Continua a leggereIntrecci tra Fondazione Roi, Chiericati, Giovanni Villa e Didakè sas: Francesco Rucco di Idea Vicenza interroga Variati, Bulgarini & C. e il 26 arriva "Roi. La Fondazione demolita"
Lunedi 24 Aprile 2017 alle 14:47Dopo le ultime rivelazioni di VicenzaPiu.com («Fondazione Roi di ex pres. Zonin, Università di Bergamo ci risponde: non sa di pagamenti a prof. Giovanni Villa tramite sua Didakè sas e sta procedendo ad "approfondite verifiche per conseguenti ed eventuali provvedimenti"»), che hanno generato già una richiesta di documentazione al Comune di Vicenza («Intrecci tra Fondazione Roi, Chiericati e incarichi a Giovanni Villa: Liliana Zaltron di M5S chiede documentazione al Comune»), Francesco Rucco, capogruppo consiliare di Idea Vicenza, chiede chiarimenti all'amministrazione a guida Achille Variati, che sull'argomento ha dato delega al suo vice Jacopo Bulgarini d'Elci, sui rapporti tra il Prof. Giovanni Carlo Federico Villa e la sua Didakè sas con il Comune di Vicenza e sulla sua permanenza nel Cda della Fondazione Roi stessa.
Continua a leggereGiovanni Villa al Chiericati e l'intreccio con la Fondazione Roi: accese i fari nel 2014 Liliana Zaltron, li spense Jacopo Bulgarini, li punta sui misfatti "Roi. La Fondazione demolita"
Sabato 22 Aprile 2017 alle 10:12Il professor Giovanni Carlo Federico Villa assumeva nella seconda metà del 2015 la direzione "tecnica" della pinacoteca di palazzo Chiericati come stabilito il 14 luglio di quell'anno dalla convenzione stipulata tra Comune di Vicenza e Fondazione Roi che dovrebbe avere a cuore per statuto la valorizzazione dei musei e delle opere d'arte della città (nella foto Giovanni Villa con Jacopo Bulgarini d'Elci alla nomina come direttore onoraio del Chiericati, ndr). Il condizionale è a dir poco d'obbligo vista tutta la vicenda che stiamo raccontando dal 21 luglio di quell'anno, con delle "prefazioni" di fine 2013, con una serie di articoli ora raccolti in un libro/dossier "Roi. la Fondazione demolita", che presenteremo in anteprima il 26 aprile alle 18 a Bassano presso la libreria Palazzo Roberti.
Continua a leggereChi non sa gestire un giornale non può governare il Paese. Quindi chi sa gestirlo...? Il Fatto: Gramsci, un collega da riscoprire
Domenica 9 Aprile 2017 alle 14:27Era un filosofo e un politico. Ed era anche, circostanza che a volte è ricordata a margine, un giornalista Antonio Gramsci di cui a fine mese ricorrono gli 80 anni dalla morte (si spense giovane, a 46 anni, il 27 aprile del 1937). Ma il fondatore de l’Unità , era anche un incredibile teorico del mestiere. Inteso, come poteva esserlo negli anni Venti del secolo scorso, anche come processo industriale, di formazione politica, di diffusione (e certo non doveva essere facile arrivare “alle masse†con un giornale scritto, pensando che un terzo del paese era analfabeta). Tra il 26 luglio 1910, quando compare un suo primo articolo su L’Unione sarda, all’8 novembre 1926, quando, parlamentare, fu arrestato con buona pace delle guarentigie democratiche, Gramsci scrive oltre 1500 articoli, molti di critica teatrale. Il libro "Antonio Gramsci. Il giornalismo, il giornalista" curato da Gian Luca Corradi per la giovane casa editrice Tessere (www.tessere.org), ne raccoglie 67, cui aggiunge lettere e riflessioni, oltre a una prefazione di rango come quella dello storico Luciano Canfora e una postfazione di spessore da un “veterano†del mestiere e del Pci come Giorgio Frasca Polara, già portavoce di Nilde Iotti presidente della Camera e per anni firma di punta della politica nel quotidiano comunista.
Continua a leggereSvolta rugbystica nelle indagini BPVi: Viola batte Cappelleri 32 - 9
Giovedi 6 Aprile 2017 alle 11:12Giuseppe Laterza e la "rivoluzione pacifica della cultura"
Mercoledi 11 Gennaio 2017 alle 14:30"La grande bellezza" e 62,50 euro: due titoli fasulli della BPVi di Gianni Zonin. Il primo rimane un capolavoro dell'arte, attendiamo Cappelleri e i giudici per definire il secondo
Martedi 5 Luglio 2016 alle 14:27Il Fatto: gli strani finanziatori di Alessandra Moretti
Domenica 1 Marzo 2015 alle 11:13Il salvataggio della Aedes: debiti per 425 milioni di euro per l'immobiliare degli Amenduni
Giovedi 18 Settembre 2014 alle 10:34Aedes II giorno della verità è il 30 settembre. È la data, in seconda convocazione, dell'assemblea straordinaria di Aedes spa che dovrà dare il via a un salvataggio da brivido. Aedes è una società immobiliare quotata in Borsa fin dal 1924, azionista di riferimento la famiglia Amenduni, amministratore delegato Giuseppe Roveda. I conti sono da tempo in profondo rosso: debiti per 425 milioni di euro, su un capitale investito di 465 milioni e un patrimonio netto di 19. Continua a leggere