Pubblicato il 13 gennaio alle 10.14 con a seguire video su degrado monumenti, aggiornato il 23 alle 21.34 con video sulla sporcizia sempre più imperante. Se nel pezzo che segue abbiamo affronato lo stato di incuria di alcuni monumenti della città nel video che presentiamo ora c'è la "crescita", sì, ma della sporcizia. Quella permanente andrebbe rimossa con maggior assiduità ma, non ce lo dobbiamo nascondere, l'incuria dipende anche dalla (in)civiltà di chi gira per la città e dal carente controllo della Polizia locale, che dovrebbe essere attenzionata anche da noi cittadini. Da qualche anno, intanto, a Vicenza sono comparsi cartelli che invitavano i cittadini ad avere pazienza la città si fa bella sorge ora la domanda.
Da qualche anno a Vicenza sono comparsi cartelli che invitavano i cittadini ad avere pazienza, la città si fa bella. Uno slogan, degno di chi fa politica da sempre e sa che la parola è un gran dominatore, che "con piccolissimo corpo e invisibilissimo, divinissime cose sa compiere" e ben lo disse Gorgia da Leontini, il sofista, antesignano di molti politici e amministratori anche berici. Sorge quasi immediata la domanda: Vicenza si è poi fatta bella? Quella bellezza che per essa rivendicava Lucrezio Beccanuvoli nel 1539 (Tutte le donne vicentine, maritate, vedove e dongelle; ed.rec. Vicenza, Editrice Veneta 2008, p. 27).
Si parla tanto di bellezza a Vicenza, la si definisce addirittura "bellissima". Vero un tempo, oggi molto molto meno, Dove vai trovi degrado, dalla scala della Basilica Palladiana che non viene ripulita delle scritte e nemmeno dallo sporco, alla casa dei papà separati dove l'erba continua a crescere, a Campo Marzo dove il sindaco non è mai riuscito a tenere ordine, ai vari altri parchi dove domina degrado sociale, spaccio, ecc. Ma anche dentro le vetuste mura della biblioteca Bertoliana non c'è pulizia.
Un successo inatteso anche dagli stessi promotori dell'iniziativa è quanto emerge dal presidio organizzato oggi da Forza Nuova in stazione, si legge nella nota che pubblichiamo, per decretare il fallimento delle istituzioni locali e nazionali nella gestione del degrado ed in particolar modo del fenomeno dell'immigrazione. Daniele Beschin, coordinatore provinciale del movimento, molto soddisfatto per la partecipazione al presidio (circa 100 persone si legge sul profilo FB, ndr), commenta: "questo successo sta a significare che il vento sta cambiando, la gente comincia a capire chi realmente è in grado di venire incontro alle istanze dei cittadini italiani ed è per questo che le nostre iniziative stanno riscuotendo sempre più consenso tra la popolazione."
L’Associazione Culturale Veneto Fronte Skinheads, con sede nel vicentino a Lonigo, attacca sulla questione degrado l’amministrazione comunale di Vicenza guidata dal sindaco Achille Variati e annuncia di essere pronta a scendere in piazza con le ronde per difendere gli spazi cittadini e per monitorare la sicurezza dei quartieri più pericolosi.
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Cs Bocciodromo - “Nel 2011 gli introiti dello Stato riconducibili agli immigrati sono stati pari a 13,3 miliardi di euro, mentre le uscite sostenute per loro sono state di 11,9 miliardi di euro, con una differenza in positivo del sistema paese di 1,4 miliardi. L'obiezione ricorrente secondo cui l'integrazione costa troppo all'Italia, quindi, non trova riscontro nelle singole voci di spesa e nel quadro che ne deriva.†(Tratto dal Dossier Statistico Immigrazione 2013, curato per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Continua a leggere
Riceviamo da Alessandro Lavarra e pubblichiamo - Mi ero rassegnato che le condizioni di degrado del centro di Vicenza fossero da derubricare come effetto della crisi. Negozi che si svuotano e intere aree invase da teppistelli o spacciatori, barboni e angoli bui ridotti a pisciatoio o bivacco. Poi ho passato un pomeriggio in centro a Verona.
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C'è una base dell'Aeronautica italiana al posto della quale è sorto il nuovo insediamento militare americano di Vicenza, come accaduto all'ex Dal Molin; e c'è un'altra base dell'Aeronautica lasciata da anni nel più completo abbandono, uno scempio visibile a chiunque in un territorio naturale da cartolina come la Valle dei Ciliegi immersa tra le montagne vicentine.