Quotidiano | Categorie: Politica

Mentre sulle stelle si discute, Vicenza degrada: serve aria nuova

Di Italo Francesco Baldo Lunedi 30 Ottobre 2017 alle 21:45 | 0 commenti

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Dum in astra consulitur, Vicetia degradat

Si parla tanto di bellezza a Vicenza, la si definisce addirittura "bellissima". Vero un tempo, oggi molto molto meno, Dove vai trovi degrado, dalla scala della Basilica Palladiana che non viene ripulita delle scritte e nemmeno dallo sporco, alla casa dei papà separati dove l'erba continua a crescere, a Campo Marzo dove il sindaco non è mai riuscito a tenere ordine, ai vari altri parchi dove domina degrado sociale, spaccio, ecc. Ma anche dentro le vetuste mura della biblioteca Bertoliana non c'è pulizia.

Costa troppo disse il presidente e si deve risparmiare, mi disse, credendo di coinvolgermi e non sapendo che i soldi sono pure sprecati per sperimentazioni teatrali nemmeno fini a se stesse, figuriamoci se come proposta culturale. In tutto il sindaco Achille Variati trionfa con la parola e la sua detta dedizione alla città, che lascerà peggio di quella che ha trovato. Ma non se ne cale e volentieri la consegnerebbe al suo vice Bulgarini, che per la prima volta dovrà affrontare un'elezione. Intendo quella delle primarie, dove crede che i giochi siano stati già fatti, come usava in casa demosacrestana, dove le urne, si mormorava, erano già preparate per il vincitore.
Vicenza degrada, ma non sembra, perché la compagine amministrativa si affanna a dire che tout va bien madame la comtesse e purtroppo di nobiltà non se ne intravede. Ogni giorno il quotidiano locale,  non sospetto di avversione alla amministrazione, segnala questo o quel degrado: ad esempio oggi della zona di Palazzo Chiericati, che, nottetempo, si trasforma in osteria a cielo aperto con tutte le conseguenze del caso.
Ormai la malattia, il degrado, la conosciamo e per parafrasare il poeta Giacomo Zanella, non v'è chi pone il medicamento o il ferro. Si fa finta di niente, lo stesso ricorso all'esercito per Campo Marzo, tardivo e limitato non può risolvere. Intanto si disserta di bellezza, ma quale?
Forse sarebbe opportuno che, anzichè cercare di vivere di politica, molti esponenti si cercassero un lavoro, conoscendo così la vera fatica, anche psicologica. Certo è meglio mostrarsi, ma a Vicenza guadagna quasi esclusivamente il signor Goldin, cui non neghiamo certo l'impegno e financo l'aiuto a far conoscere la città berica, pur con le dovute e necessarie distinzione critiche. Ma non basta, anche perché la stessa sede della mostre non è linda e pulita, vedi la scala verso piazza delle erbe.

Le denunce di degrado che si susseguono non vengono nemmeno colte, l'amministrazione è ovviamente superiore, non guarda e passa.
Non ci resta che segnalare ancora e ancora, ritenendo che ci possa essere un sussulto di civica responsabilità, non dell'amministrazione attuale, ma dei cittadini che hanno a cuore un modo di vivere la città ben diverso da quello proposto da Variati e che lui vorrebbe perpetuare. C'è bisogno di aria nuova non fritta e rifritta e soprattutto spacciata per nuova, quando si sa bene che è dello stesso olio di girasole. 


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