Quotidiano | Categorie: Sanità

Zaia inaugura ospedale veneto: "sì ai project financing, ma con interessi sostenibili"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 24 Febbraio 2014 alle 17:55 | 0 commenti

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Regione Veneto - Oltre 76 milioni di euro d’investimento, parte con fondi regionali, parte in project financing; 96.000 metri quadrati di superficie complessiva; 310 posti letto; 7 sale operatorie. Sono questi i grandi numeri dell’Ospedale San Valentino di Montebelluna che, profondamente ristrutturato, ammodernato e ampliato in circa 6 anni di lavori, è stato inaugurato oggi dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.

Presenti numerose autorità tra le quali in Sindaco Marzio Favero, il Presidente della Provincia Leonardo Muraro, l’assessore regionale Remo Sernagiotto, il direttore generale dell’Ulss 8 Bortolo Simoni, il presidente della Conferenza dei Sindaci Bernardino Zambon, il Vescovo emerito di Treviso Paolo Magnani, che ha benedetto l’opera.

“Con questa ulteriore realizzazione – ha detto Zaia – rispondiamo con i fatti alle parole che troppi hanno speso per lanciare allarmi del tutto infondati su quanto sarebbe accaduto con le nuove schede sanitarie. L’Ulss 8 ha ora due ospedali territoriali di grande rilievo ed efficacia come Montebelluna e Castelfranco, che non devono sentirsi in competizione tra loro, perché entrambi hanno, e avranno anche con la nuova programmazione, una loro precisa e prestigiosa caratterizzazione”.

“Siamo tra le cinque migliori sanità d’Europa – ha aggiunto Zaia – e lo dimostriamo tutti i giorni con fatti e realizzazioni come quella di oggi, con il continuo adeguamento dei macchinari ai quali abbiamo destinato 70 milioni l’anno scorso e già 31 quest’anno, con personale medico e infermieristico di grande valore e di provate capacità. Con più di 80 anni di media abbiamo l’aspettativa di vita tra le più alte d’Europa e basta questo dato per dire che sappiamo curare bene la nostra gente”

“Lo facciamo – ha proseguito - senza sprecare un euro, con i conti in ordine ed essendo l’unica Regione d’Italia a non aver imposto l’Irpef aggiuntiva sulla sanità lasciando nelle tasche dei contribuenti 400 milioni l’anno. Con un tasso medio di ospedalizzazione di 7 giorni contro anche i 30 di altre Regioni delle quali solo 4 generano un deficit di 5 miliardi l’anno”.

“Ma dobbiamo fare ancora di più e meglio – ha incalzato Zaia – soprattutto sul piano del’umanizzazione delle cure e del rapporto con le persone, perché non è ammissibile, come purtroppo è successo proprio qui, pur in un momento di sovraffollamento del pronto soccorso, ad un paziente di 88 anni con vomito e pressione altissima che dopo 6 ore non era stato ancora visto. Non voglio incolpare nessuno – ha detto Zaia – ma vogliamo che in tutto il Veneto gli ospedali siano luoghi di cura ma anche di spiccata umanità. Per questo abbiamo varato ad esempio la recente riforma dei pronto soccorso dove, tra 70 giorni, dovrà entrare in attività lo steward di sala d’attesa che tenga i rapporti con le persone presenti, dovranno essere create aree wi fi, prese per la ricarica di tablet e telefonini, punti di ristoro con erogatori d’acqua gratuiti e distribuzione di riviste per l’attesa. Sono certo che sarà un successo, come quello degli ospedali aperti di notte per gli esami strumentali, che la gente apprezza moltissimo”.

Gli importanti interventi strutturali eseguiti negli ultimi anni nei due ospedali dell’Ulss 8, quelli di Castelfranco e Montebelluna, sono stati realizzati con una spesa complessiva di 147 milioni 328 mila euro, dei quali 54 milioni 224 mila euro della Regione, un milione 763 mila dell’Ulss e 91 milioni 340 mila in project financing.

A questo proposito, Zaia ha tenuto a ribadire che “noi non siamo assolutamente contrari a questa formula, che consente di realizzare le strutture in tempi rapidi ma, rispetto a 10 anni fa, il mondo è completamente cambiato: da un lato non possiamo più permetterci di pagare interessi del 10-12% quando possiamo finanziarci presso la Banca Europea Investimenti (Bei) all’1-1,5%; dall’altro, messi in un’opera tutti i fondi pubblici possibili (e lo Stato ce ne deve parecchi visto che il Veneto lascia un residuo attivo fiscale di 21 miliardi di euro l’anno) il rimanente non può che guardare al project. Per questo – ha concluso Zaia – abbiamo la necessità che il Governo legiferi per consentirci di rinegoziare i rapporti in essere, e di ragionare in termini diversi rispetto ai nuovi. Torno a chiedere con forza al governo nazionale di affrontare questa problematica e mettere a punto una norma in questo senso”.


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