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Vicenza domani a Padova, il grande ex Dal Canto: partita normale, rivoglio compattezza

Di Filippo Zenna Venerdi 8 Marzo 2013 alle 18:39 | 0 commenti

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Per il Vicenza è derby: sentito. Per Dal Canto è pure di più, avendo trascorso quasi due anni tra gioie e dolori sulla panchina del Padova. L'allenatore biancorosso, però, prova a trasformarla in una partita normale: "Importante, certo - spiega in apertura di conferenza stampa - ma né più né meno di quelle finora disputate e di quelle che poi ci attendono". Come dire: inutile star lì a caricare di enormi significati la sua partita.

Il passato non si dimentica, ma - sottolinea il tecnico di Castelfranco - "la vita va avanti". Ed il futuro non lascia spazio a sentimentalismi né tantomeno a rancori per quello che poteva essere e non è stato nel biennio patavino. Anche se una replica - pacata ma incisiva - alle dichiarazioni di Cestaro (imprenditore vicentino e presidente del Padova) arriva comunque: "Lui dice che il mio difetto è quello di non avere dubbi? Solo chi non mi conosce può pensare che io sia arrogante. Quando smetterò d'avere incertezze non farò più l'allenatore. Ma è meglio che mi ferma qui, non ho voluto affrontare quest'argomento in settimana e preferisco non farlo adesso". Dal Canto vuole concentrarsi sul campo, solo su quello. E mettere un po' d'ordine dentro il disordine di polemiche che una sola sconfitta, quella col Bari, ha generato: "Abbiamo perso una partita importante, ma per me non cambia nulla. Ciò che pensavo prima lo penso adesso: se arriviamo a giocarci la salvezza agli spareggi è già un gran risultato. E poi ci può stare un ko. Nessuno si sarebbe aspettato che avremmo vinto a Verona e Brescia e può capitare una battuta d'arresto". Che non è un campanello d'allarme secondo l'allenatore biancorosso: "Non penso che la mia squadra abbia avuto grossi demeriti e non sono d'accordo con chi ha parlato di Bari nettamente superiore. La partita l'ho rivista: non abbiamo espresso calcio spettacolare, ma creato comunque i presupposti per vincere, collezionando tante palle gol e concedendo all'avversario il minimo indispensabile. Se altri non la pensano come me non è un problema". Lo scollamento tra i reparti, evidente tanto a Grosseto quanto lunedì scorso, lo riconosce però lo stesso Dal Canto: "A Grosseto non penso sia stata una questione d'atteggiamento, forse sentivamo un po' troppo la fatica. Col Bari siamo stati quasi costretti ad allungarci un po' per lo svantaggio subito in partenza". Poi l'attenzione sul Padova di Franco Colomba, che ha imparato l'arte della malizia: vive spesso di rimessa, sfrutta al massimo i grandi solisti di cui dispone. E non è di certo un modo meno bello di vincere: "Il calcio - spiega Dal Canto - si può fare in 100mila modi e non è detto che per essere belli e vincenti bisogna fare possesso palla o creare 20 occasioni da gol. Il calcio è soprattutto pragmatismo". Quello che vuole il tecnico biancorosso, anzi pretende per riprendere quota e non soffrire un avversario d'alta quota: "Ci aspetta una gara molto complessa. Ma potrebbe diventarlo anche per il Padova se noi approcciamo nel modo giusto. Più compatti ed aggressivi siamo, meno fatica facciamo". L'assenza di Ciaramitaro, squalificato, potrebbe essere causa di scompenso, ma l'ordine proverà a darlo Cinelli, mediano fondamentale dal punto di vista tattico. Rientra poi in difesa Milanovic e torna da squalifica il secondo portiere Pinsoglio. Dubbi sulle fasce di centrocampo: Bellazzini e Semioli favoriti, ma in settimana sono salite pure le quotazioni di Padalino e Mustacchio.


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