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Servizio di Striscia la Notizia sugli impianti di cattura in Veneto, Berlato: vergognoso

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 8 Gennaio 2014 alle 18:14 | 0 commenti

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On. Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo - Il servizio trasmesso su Striscia la Notizia la sera del  6 gennaio u.s. può essere definito come vergognoso, sia per la falsità dei suoi contenuti sia per l’approccio ideologico con il quale è stato affrontato l’argomento. Per ripristinare la verità e per aprire gli occhi a chi ancora crede nella befana va chiarito che la Regione del Veneto, nell’autorizzare l’attivazione di alcuni impianti di cattura, si è limitata ad applicare quanto previsto dalla legge statale 157/92.

Che recepisce integralmente la Direttiva 2009/147/CE (ex 79/409/CEE) che prevede esplicitamente la cattura controllata di esemplari di fauna selvatica appartenenti alle specie considerate in buono stato di conservazione.

In attuazione della sopracitata Direttiva comunitaria lo stato italiano, all’art. 4 comma 3 della 157/92, prevede che” l'attività di cattura per l'inanellamento e per la cessione a fini di richiamo può essere svolta esclusivamente da impianti della cui autorizzazione siano titolari le province e che siano gestiti da personale qualificato e valutato idoneo dall'Istituto nazionale per la fauna selvatica (ora ISPRA).

L'autorizzazione alla gestione di tali impianti è concessa dalle regioni su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica, il quale svolge altresì compiti di controllo e di certificazione dell'attività svolta dagli impianti stessi e ne determina il periodo di attività.” Mentre al comma 4 dello stesso articolo prevede che “la cattura per la cessione a fini di richiamo è consentita solo per esemplari appartenenti alle seguenti specie: allodola; cesena; tordo sassello; tordo bottaccio; merlo; pavoncella e colombaccio. Gli esemplari appartenenti ad altre specie eventualmente catturati devono essere inanellati ed immediatamente liberati”.

Risultano pertanto inappropriate le immagini che sono state riportate nel servizio, come inesatte, se non addirittura false, sono state alcune delle affermazioni riportate nel corso della trasmissione televisiva.

Ci auguriamo che la Regione del Veneto, se popolata da qualcuno che ancora possiede adeguati attributi, essendo stata dipinta quasi come un’associazione a delinquere nel corso del servizio televisivo, decida di procedere in sede civile e penale nei confronti dei responsabili della trasmissione, considerando che durante la stessa sembrano essere stati superati, oltre i limiti della legalità, anche quelli della decenza.


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