Quotidiano | Categorie: Politica, Sanità

L'Aids torna a far paura, Sbrollini attacca la Regione: "non investe i fondi ministeriali"

Di Edoardo Andrein Lunedi 21 Luglio 2014 alle 14:05 | 0 commenti

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La Vicepresidente della Commissione Sanità della Camera dei Deputati, l’onorevole vicentina del Partito Democratico Daniela Sbrollini, si è occupata di Aids nelle scorse settimane attraverso un’interrogazione in cui ha chiesto al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin di intervenire con maggiore incisività sul piano strategico, attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione dei cittadini.

Il rischio di contagio da Aids ha visto recentemente numeri in aumento anche a Vicenza ed è per questo che preoccupa la situazione in Veneto:

«Ho appreso con sconcerto - denuncia Sbrollini - che di fronte ai dati allarmanti che vedono un drammatico aumento dei malati di Aids, la Regione Veneto utilizza in altri modi i fondi stanziati dal Ministero per la riduzione del rischio di diagnosi tardiva della malattia. Nello specifico, apprendo da un’interpellanza del consigliere regionale Bonfante, che la Regione destina tali fondi alla copertura di spese ordinarie che poco hanno ​a ​che fare col progetto ministeriale».

La deputata vicentina sollecita l’adozione di pratiche già in uso in Stati Uniti, dove chiunque venga ricoverato viene sottoposto al test e in Francia, ​dove ​il test Aids viene prescritto periodicamente dai medici di base ai propri assistiti:

«Sappiamo bene che la diagnosi precoce è fondamentale per la cura e la prevenzione dell’Aids e proprio per questo il Ministero mette a disposizione dei fondi. Attualmente, risulta che il 70% dei nuovi malati per lungo tempo non è consapevole di avere contratto la malattia, ragione per cui il rischio di contagio diventa molto alto".

Ma ciò che più la preoccupa è come sembra stia operando la Regione Veneto: 

«Con la mia interrogazione - conclude Sbrollini - chiedo al Ministro di fare di più, ma se la Regione priva i cittadini dei fondi destinati alla diagnosi precoce sia consapevole che rischia di contribuire indirettamente alla diffusione dell’epidemia oltre ad incorrere nella possibilità che il Ministero chieda di restituire quanto anticipato e scorrettamente utilizzato. Mi auguro che i fondi vengano presto ricondotti alla loro giusta destinazione, perché i dati sono preoccupanti: in Italia si registrano circa 4 mila nuove diagnosi di infezioni da Hiv l'anno ed è possibile stimare che circa 150mila persone siano sieropositive. Se guardiamo alla nostra provincia, da gennaio ad oggi, sono 28 i vicentini che hanno scoperto di avere contratto la malattia e 4 i decessi».


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