Quotidiano | Categorie: Politica, Sanità

Rolando, Ipab di Vicenza: l'appello requisitoria rivolto a Sernagiotto e alla regione

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 3 Marzo 2013 alle 19:05 | 0 commenti

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Giovanni Rolando, Presidente Ipab di Vicenza  -  Dal capo viene la buona salute.
Le ipab vanno sostenute dalla regione non colpevolizzate. Le rette per gli anziani non autosufficienti si possono diminuire con l'adeguamento delle quote spettante alla regione. Basta con i tagli al sociale.

1. Perché le rette attuali per gli anziani non autosufficienti nelle Case di riposo hanno raggiunto ormai costi insostenibili per la gran parte dei cittadini anziani e loro famiglie?

Tutto questo è avvenuto anche grazie all'inerzia delle scelte dell'assessorato regionale al sociale, che mantiene congelate al livello di quattro anni fa le quote di rilievo sanitario che competono alla Regione. Così che le rette gravano sempre più sulle spalle degli anziani non autosufficienti ospiti delle case di riposo e sempre meno, percentualmente, sulla Regione. Regione che ha il compito di mantenere l'equilibrio delle rette al 50% a carico degli ospiti e al 50% a carico della Regione. Al contrario, invece, le rette pagate dai cittadini sono pari ad oltre il 60% del costo dei servizi e le quote della Regione sono scese al di sotto del 40%.

2. Perché la Regione continua ad operare tagli che vanno dai 232,40 euro al giorno ai 210 per l'hospice? Tagli che vanno dai 180,76 euro al giorno ai 153 per gli SVP (Stati Vegetativi Permanenti). E dai 103,29 ai 92 per le Sezioni ad alta protezione Alzheimer ( Sapa). E altri tagli di spesa che pesano come macigni per la non autosufficienza. Dove sono gli sprechi? Certo non in Ipab di Vicenza. Se solo la Regione adeguasse le proprie quote di rilievo sanitario anche solo alla metà del tasso d'inflazione FOI, gli anziani, le famiglie, potrebbero vedersi abbassata la retta che oggi raggiunge i 1500/1800 euro mensili netti per la non autosufficienza. O perlomeno non vedersela aumentare ogni anno per il fatto che la Regione tiene bloccate le sue quote al livello di quattro anni fa. Con l'inflazione e il caro vita cresciute ogni anno al ritmo del 3%. Con le pensioni ferme e perdenti ogni anno in potere d'acquisto.

3. Perché tanto accanimento dell'assessore regionale ai Servizi sociali Remo Sernagiotto contro le Ipab ed in particolare contro Ipab di Vicenza e l'operato del suo nuovo CdA? Perché i componenti dell'attuale CdA di Ipab Vicenza, al loro primo mandato, nominati appena tutti due anni e mezzo fa dal Sindaco Variati e che tutta l'opinione pubblica conosce per rettitudine ed onestà, sono così presi di mira, da tempo ed ossessivamente, dal Sernagiotto e dai suoi di partito in Comune? Perché si vuole, nei fatti ed oggettivamente, favorire il privato ed affossare le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza che si occupano della non autosufficienza degli anziani. Anziani che sono sempre di più e sempre di più interessati da pluripatologie croniche. In una società sempre più anziana e con famiglie sempre più strette. E che richiedono grande cura ed alta professionalità. Anziani che vengono dismessi dall'ospedale e inviati alle Case di riposo sempre più afflitti da gravi problemi e in stato di precarietà dal punto di vista della salute. Un posto letto costa infatti, mediamente, un quarto, rispetto ai sei/settecento euro giornalieri del S. Bortolo.

4. Perché lo stesso assessore regionale al sociale Remo Sernagiotto fin dall'inizio del suo mandato ha sempre operato per "requisire" tutto il patrimonio immobiliare delle Ipab Venete per gestirlo in modo centralizzato e sotto il suo potere da Venezia? Pur sapendo che il patrimonio di Ipab appartiene alla città di Vicenza, ai suoi cittadini. Ed è il frutto della generosità dei Vicentini nei secoli, donato per il bene e l'assistenza delle persone vicentine che più hanno bisogno di cure ed assistenza.

5. Perché il Veneto è l'unica Regione che ancora non ha fatto la riforma delle Ipab per dar modo alle stesse di procedere alla trasformazione in Fondazioni o in Asp ( Aziende di Servizio Pubblico)? Perché ancora oggi il costo per le maternità delle lavoratrici dipendenti è a totale carico delle Ipab, con notevole aggravio sui costi di gestione e quindi sulle rette?.

6. E' di questi giorni la proposta di Sernagiotto di far nominare dal "governatore della Regione i presidenti del CdA delle Ipab del Veneto". Contro la facoltà di nomina dei consiglieri da parte dei sindaci. Sempre più vorrebbe, Sernagiotto, centralizzare il potere nelle mani di Venezia contro le garanzie e le autonomie del territorio che sono più vicine e che più conoscono i problemi e le persone. Esautorando gli stessi consiglieri del CdA di Ipab di eleggere, come oggi avviene, i presidenti. E mantenendo nelle mani del potere centralizzato veneziano la facoltà di sciogliere i CdA senza alcuna garanzia e/o regole democratiche. Quali sono le regole scritte e certe delle procedure di commissariamento delle Ipab? C'è un organismo eletto con rappresentanze di maggioranza e minoranza che decide cosa e come, con che tempi e attraverso quali votazioni? Infatti la delibera di giunta DGR 19 del 9 gennaio 2013 di Sernagiotto che diffida l'Ente di contrà San Pietro di Vicenza è difforme, in contenuti e passaggi essenziali, dalla relazione della direzione regionale ispettiva redatta a firma di E. Di Rienzo. Come si cita nel ricorso al TAR Veneto presentato per tempo dal CdA.

7. Infine Sernagiotto si scaglia contro i lauti compensi dei CdA delle Ipab del Veneto. Ad una sommaria ricerca sui siti web è difficile rintracciarne con precisione i profili. Noi conosciamo quelli dell'attuale CdA di Vicenza. Chiunque può vederli sul sito di Ipab di Vicenza.
Prima, con la gestione dell'ex presidente Meridio, commissariato per violazioni di legge e dello Statuto nel 2009, facente parte dello stesso partito di Sernagiotto, ammontavano a 141.480,00 euro l'anno. Con tutti e nove i consiglieri che percepivano indennità mensili: il presidente 5.000 euro mensili (11.03.2003), il vice 1.800 euro mensili, i consiglieri 900 euro mensili. Con l'ex presidente che usufruiva dell'auto blu, una Croma, che successivamente intendeva sostituire con un'Audi (vedasi le deliberazioni in proposito) ed altri benefit, carta di credito, rimborsi, spese di rappresentanza. Ora l'attuale CdA è ridotto nella composizione a cinque membri, tutti provenienti della società civile e con solo il presidente proveniente dal consiglio comunale eletto nella " Lista civica Variati Sindaco" nel 2008. E dove era stato eletto, all'unanimità con il voto della maggioranza e delle minoranze, presidente della commissione Servizi sociali e subito dimessosi da capogruppo in comune per non ricoprire doppi incarichi nel luglio 2010.
Cosa che, al contrario, avveniva in precedenza per l'ex presidente Meridio, che da presidente di Ipab sedeva anche in consiglio come consigliere comunale del partito del PdL.

8. Nei prossimi giorni ci sarà l'Audizione richiesta da tempo dal CdA in Consiglio Comunale di Vicenza. Anche per illustrare alla città, dalla sede più autorevole della rappresentanza istituzionale cittadina, la situazione Ipab di Vicenza, i suoi problemi, la sua progettualità e prospettive. In modo totalmente trasparente e con le carte alla mano. Chiunque vorrà potrà seguirne i lavori in diretta attraverso la web cam. Rappresenteremo, noi del CdA insieme alla dirigenza, con il linguaggio della verità e della trasparenza, senza nascondere i problemi di non poco conto che Ipab deve affrontare e risolvere se vuole vivere. Se vuole affrontare e vincere le sfide inedite che la società anziana del XXI secolo pone a tutte le istituzioni, a tutta la comunità veneta e italiana. Per il ben-essere degli anziani di oggi. Per gli anziani di domani. L'accordo di programma che la Regione ha sospeso, deve potersi concludere in breve tempo. C'è una responsabilità precisa dell'assessore Sernagiotto. Saprà l'assessore regionale al sociale farsene carico positivamente? Così gli anziani di Vicenza potranno avere la prima nuova Casa di Riposo in località Laghetto , scongiurando allo stesso tempo il rischio di vedersi dirottati altrove quei 5,3 milioni di euro già destinati a tale scopo. L'assessore darà una mano per il raggiungimento di questo primo obiettivo o commissarierà l'Ipab di Vicenza causando ulteriori gravissimi danni all'Istituzione pubblica di assistenza, agli anziani , all' intera Comunità Ipab e Vicentina e alle sue persone?

A capite bona valetudo.
Dal capo viene la buona salute.
(SENECA, De clementia, 2,2,1)


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