Quotidiano | Categorie: Agricoltura

Riscoperto il "Pignoletto d'oro di Rettorgole". L'Assessore alla cultura Benedini: "Ora verifichiamo le proprietà di questa antica varietà in cucina"

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 15 Ottobre 2015 alle 11:08 | 0 commenti

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Comune di Caldogno

Torna ad essere coltivata la varietà di mais chiamata Pignoletto d'oro di Rettorgole grazie all'iniziativa di Antonio Filippi, cittadino di Caldogno e socio del Molino Filippi di Castelnuovo di Isola Vicentina.

"E' un evento per il territorio e sicuramente una buona notizia, perché se tutto va bene può diventare un prodotto tipico per valorizzare la cucina locale e il territorio.

 Insomma un prodotto che può portare un valore aggiunto alla nostra economica locale e che potrebbe diventare una de.co. (denominazione comunale". Ad affermarlo l'assessore alla cultura del Comune di Caldogno Luisa Benedini, che sin dall'inizio ha appoggiato Filippi nella sua ricerca.

"Si tratta di una varietà antica", prosegue Benedini, "gli esperti lo chiamano un germoplasma locale, e si tratta di una linea pura: il Pignoletto di Rettorgole, incrociato con lo Scagliolo dell'Isola ha costituito alla fine dell'800 la varietà Marano!"

Dalle notizie storiche ritrovate da Antonio Filippi, che ha condiviso la ricerca con l'assessore Benedini, la varietà del Pignoletto d'Oro di Rettorgole è nominata in documenti del 1700. E questo mais è stato oggetto di economia e di scambi nel Vicentino fino alla fine del 1800 (quando probabilmente fu sostituito dal "Marano"). Veniva coltivato in particolare nelle campagne umide a Nord di Vicenza.

"Filippi quest'estate ha realizzato un raccolto sperimentale per fare del seme per l'anno prossimo", prosegue Benedini, "e sembra proprio che sia andata bene e che la pianta si sia ben adattata al clima contemporaneo e alle tecniche di coltivazione attuali".

"Ora però dobbiamo passare alla prova di degustazione", spiega l'assessore: "avrà un sapore diverso rispetto alle varietà di mais che siamo abituati a gustare oggigiorno?"

"In futuro se tutto va bene", prosegue Benedini, "coinvolgeremo i coltivatori del nostro Comune, pianificatori, i pasticceri e i ristoratori: l'iniziativa deve avere una valenza economica vantaggiosa sia a livello agricolo e agroindustriale e sia nel settore dell'accoglienza e della ristorazione".

L'assessore Benedini conclude ricordando che a villa Caldogno negli affreschi è ritratto sulle tavole imbandite anche il "bussolà", un dolce tipico, che molto probabilmente pare sia stato realizzato proprio con questa varietà di mais: e lo si capirebbe (a detta degli esperti) dal colore particolarmente giallo.


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