Teatro diffuso, abbonamento itinerante, quasi 80 giornate di spettacolo: Rete Teatri Vi.Vi.
Mercoledi 29 Ottobre 2014 alle 17:47 | 0 commenti
Teatri Vi.Vi. - Sei teatri più il teatro per eccellenza, il teatro coperto più antico del mondo, il Teatro Olimpico di Andrea Palladio, due festival e il Ciclo di Spettacoli Classici della scena scamozziana con 67 anni di vita, più di 75 compagnie, 350 artisti, oltre 120.000 spettatori, oltre 6.000 abbonati: così si propone il palcoscenico senza confini della rete Teatri Vi.Vi. (Vicenza e provincia) all'inizio del suo terzo anno di vita.
Per presentare le novità e fare il punto della situazione di questa virtuosa partnership culturale, rete aperta e informale, tra i teatri dei maggiori centri della Provincia e della Città capoluogo, coordinata dal Teatro Comunale di Vicenza, ne hanno parlato oggi durante un incontro con la stampa il Vicesindaco e Assessore alla crescita del Comune di Vicenza Jacopo Bulgarini d'Elci, il direttore artistico della rassegna di prosa del Teatro di Arzignano Piergiorgio Piccoli, l'Assessore alla Promozione del Territorio e della Cultura del Comune di Bassano del Grappa Giovanna Ciccotti, l'Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Lonigo Chiara Gianesin, il Direttore Artistico del Teatro Comunale di Lonigo Carlo Mangolini, il Segretario Generale della Fondazione Teatro Civico di Schio Silvio Genito, l'Assessore alla Cultura del Comune di Thiene Maria Gabriella Strinati e Flavio Marelli, presidente di Anthea Spa, società che sostiene il progetto in veste di main sponsor.
La notizia, la novità vera all'apertura delle stagioni di prosa e danza nei teatri delle sei città (inaugura il Teatro Astra di Schio con "Beatles Submarine" di Neri Marcorè e la Banda Osiris, martedì 4 novembre) è l'abbonamento "itinerante" Teatri Vi.Vi. che la rete propone al suo pubblico diffuso. Si tratta di un abbonamento a 6 spettacoli nei 6 diversi teatri (Vicenza, Arzignano, Bassano del Grappa, Lonigo, Schio e Thiene) con un titolo a scelta tra i designati, da due a quattro spettacoli che ogni teatro della Rete mette a disposizione. Lo spettatore acquista così, al costo di 60 euro (non sono previste riduzioni) un "abbonamento su misura", scegliendo e componendo un programma personalizzato. Gli abbonamenti saranno in vendita da martedì 18 novembre online, sul sito www.teatrivivi.it e alla Biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza (aperta dal martedì al sabato, dalle 15.00 alle 18.15).
I 18 titoli degli spettacoli di prosa e di danza tra cui scegliere per comporre l'abbonamento personalizzato sono: "Forbici e Follia" con Max Pisu il 27 febbraio 2015, "Lavori in corso" con Ale e Franz il 12 marzo, al Teatro Mattarello di Arzignano; "Doppio Fronte" con Moni Ovadia il 30 gennaio, "Svenimenti" con Elena Bucci il 24 febbraio e "La Cantatrice Calva" con Leonardo Manera il 9 aprile al Teatro Remondini di Bassano del Grappa; "Mi piaci perché sei così" con Vanessa Incontrada l'8 febbraio, "Qualcosa rimane" con Monica Guerritoree Carolina Crescentini il 27 febbraio e "Gli Innamorati" di Carlo Goldoni l'11 aprile al Teatro Comunale di Lonigo; "Maratona di New York" con Giorgio Lupano e Cristian Giammarini il 12 dicembre 2014, "Cyrano de Bergerac" della Compagnia Gank il 19 dicembre e "Contemporary Tango" di Kledi Kadiu con il Balletto di Roma il 13 febbraio al Teatro Civico (il primo) e al Teatro Astra (gli altri due) di Schio; "Una pura formalità " con Glauco Mauri il 10 dicembre, "Amerika", da un testo di Franz Kafka, regia di Maurizio Scaparro il 4 marzo e "Il malato immaginario" con Gioele Dix il 18 marzo al Teatro Comunale di Thiene; "Falstaff" con Giuseppe Battiston il 9 dicembre, "L'ispettore generale" regia di Damiano Michieletto il 22 febbraio, il balletto "Cenerentola" del Malandain Ballet Biarritz l'8 marzo e "Morte di un commesso viaggiatore" di Arthur Miller il 18 marzo al Teatro Comunale di Vicenza.
Un'offerta molto varia dunque, per il primo esperimento sul territorio nazionale di un abbonamento comune tra città diverse, un trait d'union concreto, anche per il pubblico, tra i cartelloni dei teatri della Rete, uno strumento che permette un accesso trasversale all'offerta di spettacolo dal vivo. Restano validi, ovviamente anche per la Stagione Artistica 2014/2015, gli altri strumenti di promozione e comunicazione delle attività della Rete: la card offerta in omaggio agli abbonati delle stagioni dei singoli teatri aderenti, che consente un accesso agevolato agli spettacoli degli altri teatri e alle diverse programmazioni promosse dalle amministrazioni comunali coinvolte, con degli sconti particolari.
Il depliant che contiene la programmazione comune dei sei soggetti, ottanta titoli proposti cronologicamente in un unico grande cartellone, che gli abbonati troveranno disponibile nei teatri, all'inizio delle singole stagioni.
Naturalmente il sito www.teatrivivi.it che consente di avere in un unico colpo d'occhio sia la programmazione completa del cartellone comune, sia il programma artistico di tutti i teatri coinvolti, con i riferimenti alle singole biglietterie per l'acquisto online dei biglietti a prezzo scontato; sul sito è possibile acquistare, come già detto, l'abbonamento "trasversale" comune.
Proseguono anche progetti di welfare sociale come quello realizzato in collaborazione con il Servizio "inOltre, la salute dell'imprenditore", un numero verde (800/334343800/334343), un punto d'ascolto attivo 24 ore su 24, e la presa in carico di imprenditori e/o lavoratori sopraffatti dalla crisi. Un Servizio voluto dal Presidente della Regione del Veneto ed affidato alla Responsabile dell'Unità operativa di Psicologia Clinica dell'Ospedale dell'ULSS 4 "Alto Vicentino", Dr. Emilia Laugelli. Si tratta di un'iniziativa che attiva collaborazioni trasversali (sanità , sociale, cultura, spettacolo dal vivo) per mettere a disposizione del Servizio "inOltre" dei biglietti a teatro per gli imprenditori e gli utenti in difficoltà seguiti dal Servizio: un modo concreto di partecipare, per i teatri Vi.Vi., alla rete di protezione e di solidarietà che si è attivata di fronte a questa drammatica emergenza, per contribuire a rafforzare il senso di comunità .
In conclusione: la rete Teatri Vi.Vi, si nutre di connessioni trasversali; nata come rete teatrale per collegare il capoluogo alla provincia e per proporre agli spettatori una programmazione coordinata, senza sovrapposizioni, diventa un motore che mette in relazione i luoghi e pone al centro dei percorsi, culturali e umani, le persone; un'unica grande sala di 120.000 spettatori che si apre al territorio e cerca di rispondere alle esigenze culturali dei suoi utenti, e non solo.
Il network dei Teatri Vi.Vi. si è formato liberamente due anni fa riunendo la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, che coordina la Rete, il Teatro Olimpico del Comune di Vicenza, il Teatro Remondini del Comune di Bassano del Grappa, il Teatro Comunale di Lonigo "G. Verdi" del Comune di Lonigo, la Fondazione Teatro Civico di Schio del Comune di Schio e il Teatro Comunale del Comune di Thiene e, dallo scorso anno, il Teatro Mattarello del Comune di Arzignano. La rete si avvale inoltre della partecipazione dei Circuiti Regionali Arteven, associazione per la promozione e la diffusione del teatro nelle città e della Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona GAT. È nella mission della rete l'obiettivo di creare un equilibrio tra l'offerta di spettacolo della Città e dei centri della Provincia, offerta realizzata da teatri pubblici gestiti da Amministrazioni Comunali.
La Rete Teatri Vi.Vi. si compone dunque di sei soggetti intenti a proporre percorsi e progetti che attraversano le performing arts e promuovono cartelloni e festival; sei realtà ad alta densità qualitativa che danno valore al coordinamento ed alla condivisione: questo grazie alla partnership che crea accesso e facilita la partecipazione alle vaste e qualificate comunità teatrali vicentine. Un'esperienza fruttuosa, destinata a sedimentarsi, e diventare modello anche per altre realtà a livello nazionale. Molto importante da questo punto di vista, il ruolo delle istituzioni che hanno creduto nell'importanza dell'iniziativa, sostenendola fin dall'inizio.
La Rete trova la sua ragione d'essere nel coordinare in modo sistematico le attività di spettacolo, per sostenere la creazione sia di valore artistico e culturale che economico del prodotto offerto, proponendo un modello organizzativo replicabile anche in altri settori produttivi. La cultura al servizio dello sviluppo economico, e non solo, una grande sfida che i teatri si sentono di accettare e proporre ad altri interlocutori sociali; un Rete che al terzo anno di vita può dichiararsi, con orgoglio, una squadra.
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