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Responsabilità sociale d'impresa: Veneto capofila con Donazzan orfana, per ora, di partito

Di Martina Lucchin Lunedi 23 Settembre 2013 alle 14:24 | 0 commenti

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"Una rivoluzione culturale". Così l'assessore regionale all'Istruzione, alla Formazione a al Lavoro, Elena Donazzan (in quota Pdl), definisce il risultato che il Forum Veneto Multistakeholder sulla responsabilità sociale d'impresa ha ottenuto nei primi sette anni della sua esistenza. Istituito nel 2006 dalla regione Veneto e composto da imprenditori, sindacati, consumatori, società civile e istituzioni, il Forum si propone di creare una rete di soggetti che diffondano la cultura della cosiddetta CSR: la Corporate Social Responsabiity, ovvero una modalità di fare impresa che tenga conto degli effetti etici, ambientali e sociali che questa ha nella collettività in cui opera.

Oggi, quindi, nella sede vicentina di Confartigianato l'assessore Donazzan, Gian Angelo Bellati, segretario generale di Unioncamere Veneto, e Santo Romano, commissario straordinario per la formazione, l'istruzione ed il lavoro, hanno fatto il punto della situazione. Ed i risultati sono incoraggianti, anche se da potenziare. Ad aderire al Forum sono 13 regioni, di cui il Veneto è capofila, e l'Inail. Per un totale di più di 300 imprese che possono definirsi "socialmente responsabili". Un buon risultato, quindi, che adesso però deve trasformarsi in un "progetto operativo", come considera l'assessore, che parte dalla proposta di un set di indicatori (trasparenza, lotta alla corruzione, tutela del consumatore...), differenziati per le dimensioni e per il settore dell'impresa, che permettano alle aziende di auto valutarsi ed eventualmente di migliorare. L'obiettivo dichiarato del Forum è quello di premiare le imprese socialmente responsabili con agevolazioni e di proporre questo modello di impresa a livello nazionale, una volta che le regioni aderenti abbiano ottimizzato il sistema. "È un punto di riferimento importante per Il governo italiano - spiega infatti Donazzan - come dimostrano le imprese che, nonostante la crisi, hanno riposto molto bene". "Per questo lavoreremo per aumentare il numero delle imprese che aderiscono e per diffondere ancor di più questi criteri e pratiche nelle scuole, perché la responsabilità sociale dell'impresa diventi un pilastro della cultura del lavoro", conclude l'assessore.

Del suo "lavoro" di politica, però, l'assessore non vuole parlare. Alla fine della conferenza stampa, infatti, la Donazzan risponde con un "no comment", senza alcuna possibilità di replica, alla richiesta di una sua valutazione per Vicenzapiù sul recente passaggio del suo partito di appartenenza alla rinata Forza Italia. La Donazzan, entrata nel Pdl dalle file di An, dimostra quindi di non voler ancora sciogliere le riserve sul suo futuro politico che, secondo i rumors, dovrebbe essere in Forza Italia ma in cambio di un ruolo politicamente rilevante. Una questione di "responsabilità" o opportunità?

 

Regione Veneto - "Oggi abbiamo la consapevolezza che  possiamo difendere le nostre imprese non mettendo barriere in entrata ma alzando l'asticella della qualita' perche' abbiamo migliore qualita' nella produzione, nel rapporto con i lavoratori, nel rapporto con l'ambiente.Tutto questo si chiama responsabilita' sociale d'impresa e puo' sicuramente essere d'aiuto per uscire dalla crisi e per difendere i sistemi maturi dell'economia, rappresentati dall'Europa, dall'Italia e dal nostro Veneto. In sostanza si tratta di un discrimine tra due mondi e due economie: quelli dello sfruttamento e quelli, come il nostro, della responsabilità sociale, che risulta basilare non solo per le implicazioni di carattere etico che riveste ma anche per le ricadute positive in termini economici e di maggiore competitività”.

 

Lo ha detto Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro, intervenuta stamani a Vicenza, al Forum veneto degli stakeholders (portatori d’interesse) sulla responsabilità sociale d’impresa - istituito nel 2006 dalla Regione del Veneto e da UnionCamere del Veneto e al quale prendono parte imprenditori, sindacati, consumatori, società civile e istituzioni - che  si è riunito stamani in assemblea a Vicenza, nella sede della Confartigianato.

All’ordine del giorno c’è stato il confronto sul progetto interregionale di ‘creazione di una rete per la diffusione della responsabilità sociale d’impresa’ di cui è capofila la Regione Veneto, assieme alla Regione Liguria,  e che vede la partecipazione di altre 13 Regioni e dell’Inail, con l’obiettivo di definire un ‘set’ di indicatori per la valutazione condivisa della responsabilità sociale e ambientale e la sostenibilità delle imprese.

Il progetto è stato promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico  e dal Ministero del Lavoro; recentemente ha aderito anche il Ministero dell’agricoltura.

“Tale set – ha detto l’Assessore - sarà particolarmente utile in vista di futuri incentivi per le imprese socialmente responsabili, previsti dal Piano nazionale di settore 2012-2014, pubblicato di recente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e da quello dello sviluppo economico”.

Il set di indicatori comprende quelli ‘minimi”, di base, che caratterizzano le imprese come responsabili dal punto di vista sociale e ambientale, declinati a seconda della dimensione dell’impresa, micro-piccola-media e grande, e sono, così come individuato a livello internazionale e dall’Ocse: la trasparenza, le relazioni industriali, l’ambiente, la lotta alla corruzione, la tutela del consumatore, il trasferimento tecnologico, la concorrenza e gli obblighi tributari.

Il Veneto, tuttavia, ha individuato ulteriori indicatori di settore che si riferiscono a 5 settori: agroalimentare e agricoltura; manifattura, costruzioni ed edilizia; fornitura di energia elettrica, gas, vapore, aria, condizionata; acqua; gestione dei rifiuti; farmaceutico; commercio, servizi alle imprese e alla persona, finanza, credito, assicurazioni.

“Si tratta  - ha detto Santo Romano, commissario regionale per il lavoro - di indicatori misurabili e verificabili con documenti probanti esplicitamente indicati alle aziende per facilitare l’autovalutazione. L’azienda che risulterà socialmente responsabile secondo questi criteri potrà avere agevolazioni e incentivi da parte delle amministrazioni regionali e anche da parte dell’Unione Europea”.

Donazzan ha ricordato inoltre che già ora la Regione del Veneto prevede delle premialità nei propri bandi per le aziende che promuovono azioni di responsabilità sociale ed ha espresso l’orgoglio per “essere stati scelti dai Ministeri interessati come capofila per il progetto interregionale che indicherà le caratteristiche che deve avere un’impresa con responsabilità sociale e come farle riconoscere in tutti gli ambiti amministrativi e normativi. Da noi in Veneto questo lavoro è partito nel 2006 – ha aggiunto l’assessore regionale – prima della crisi. Anche allora molte aziende avevano già comportamenti di responsabilità sociale ma senza esserne consapevoli. Da lì siamo partiti con un percorso di raccolta e riordino delle ‘buone pratiche’ in modo da far emergere ciò che c’era di buono dal basso e puntare a costruire un sistema generale. Nonostante la crisi, questi comportamenti di responsabilità sociale delle imprese sono via via aumentati, con nostra soddisfazione”.

 


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