Proprio un bel lavoro!
Domenica 24 Agosto 2014 alle 21:45 | 0 commenti
In Libia la situazione è, a dir poco, disastrosa. Dopo l'intervento della Nato nel 2011, la Libia è caduta nel caos. Oggi è in piena guerra civile tribale tra fazioni che si combattono senza esclusione di colpi. Una guerra che era prevedibile e che è stata "aiutata" dall'intervento delle potenze militari occidentali.
In Iraq la situazione è assolutamente fuori controllo.
Nel 2003 l'attacco militare da parte di Stati Uniti e dei paesi che facevano parte della cosiddetta "Coalizione dei volenterosi" (leggi "dei sudditi", della quale faceva parte anche l'Italia allora governata da Berlusconi) che, basato sulle false notizie della presenza di armi di distruzione di massa, ha provocato centinaia di migliaia di morti per "esportare la democrazia". Oggi, dopo oltre 10 anni, di democrazia neppure l'ombra. Molte zone del paese sono sotto controllo di un esercito di integralisti conosciuto come ISIS. Un esercito che vuole stabilire un califfato dove non hanno diritto di vita le popolazioni che seguono una religione diversa dalla loro. Criminali, sovvenzionati dall'Arabia Saudita, che hanno trovato terreno fertile nel caos lasciato dai "liberatori" occidentali e che provengono, in gran parte, dalla Siria dove sono stati armati e finanziati dagli stessi "liberatori" statunitensi e della Nato nel tentativo di abbattere il governo di Bashar al-Assad. Imbarazzanti sono le fotografie di qualche mese fa scattate in Siria che mostrano il potente senatore repubblicano statunitense John McCain (ex candidato alla Casa Bianca) ritratto assieme al "califfo" dell'ISIS Abu Bakr Al-Baghdadi (cerchio di sinistra) e al terrorista Muahmmad Noor (a destra).
In Ucraina, Stati Uniti, Nato e UE appoggiano il governo originato dalla "rivolta di piazza Majdan" (del quale fanno parte organizzazioni e partiti dichiaratamente nazisti) che non esita a bombardare le città e le popolazioni dell'Ucraina orientale che si sono ribellate ai diktat del governo golpista di Kiev. Oltre 2000 sono i morti di questa guerra civile sulla quale si sprecano notizie "ufficiali" non suffragate da alcuna prova concreta come quella secondo la quale l'aereo di linea malese (volo MH17) con 298 persone a bordo sarebbe stato colpito da un missile terra-aria lanciato dai separatisti delle province ribelli. Cosa che sembra assolutamente falsa, viste le accuse circostanziate di autorevoli giornali malesi e le fotografie dei resti dell'aereo che indicano inequivocabilmente come questo sia stato colpito da un missile aria-aria lanciato da un caccia e "finito" con un mitragliamento che ha crivellato la carlinga.
E non parliamo dell'Afghanistan dove, dopo 13 anni dall'occupazione degli eserciti "occidentali", la situazione è assolutamente incontrollabile. O della guerra in atto a Gaza con migliaia di morti soprattutto tra la popolazione civile. O delle innumerevoli guerre che sono in atto in Africa e che sono, quasi sempre, frutto e fonte di profitto per grandi multinazionali o di "interessi nazionali" di stati sedicenti democratici.
Viviamo in una situazione di brutalità e odio indiscriminato che anche il papa non esita a definire di "guerra mondiale" combattuta a capitoli. Una guerra diffusa e permanente che sta decimando interi popoli.
Non c'è che dire, Stati Uniti e Nato (ma c'è anche l'Unione Europea perlomeno complice) hanno fatto e stanno facendo proprio un "bel" lavoro. Cerchiamo di aprire gli occhi e capire di chi sono le responsabilità di quello che sta succedendo.
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