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Primo semestre BPVi, Zonin: aumento dei ricavi e riduzione dei costi

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 27 Agosto 2013 alle 20:46 | 0 commenti

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Banca Popolare di Vicenza - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza S.C.p.A. ha approvato all’unanimità nel Consiglio odierno i risultati semestrali 2013. Il Presidente della Banca Popolare di Vicenza, Cav. Lav. Dott. Gianni Zonin, ha così commentato: “Il Consiglio di Amministrazione è soddisfatto della crescita operativa del Gruppo, che evidenzia un aumento dei ricavi e una riduzione dei costi, pur in una situazione di mercato particolarmente complessa.”

“In un contesto macroeconomico e finanziario difficile ed incerto - ha proseguito Zonin - abbiamo prudenzialmente scelto di destinare la quasi totalità dei profitti del semestre, in significativa crescita rispetto al primo semestre del 2012, per rafforzare la solidità patrimoniale della Banca attraverso un forte aumento degli accantonamenti su crediti alla clientela, sicuri di aver agito nell’interesse dei Soci per la protezione del loro investimento nel nostro Istituto”.

“L’andamento positivo e la crescita operativa del Gruppo sono confermati da tutti i principali indicatori gestionali: crescono la solidità patrimoniale, i clienti, i soci e migliorano il profilo di liquidità ed i risultati gestionali del Gruppo. Continua il sostegno alle imprese e alle famiglie dei territori di operatività, con un trend degli impieghi ancora positivo e ampiamente superiore al Sistema, sempre coerenti con la nostra funzione di banca popolare. I nostri Soci e i nostri Clienti continuano a dimostrare la loro fiducia e il loro consenso alla politica di gestione e alle prospettive di sviluppo della Banca, come testimoniato dalla grande adesione al recente aumento di capitale”.

Risultati consolidati 

Gli aggregati patrimoniali

I crediti verso clientela raggiungono i 31,2 mld/€, evidenziando un aumento di 496 mln /€ sul 31 dicembre 2012 (+1,6%), a testimonianza del forte e costante impegno del Gruppo nel sostegno al credito delle piccole e medie imprese e delle famiglie nei territori di insediamento. Si evidenzia che complessivamente il Sistema bancario italiano ha registrato nel primo semestre del 2013 una flessione degli impieghi del 2,1%.

Le sofferenze nette verso clientela ammontano a 1.435,5 mln/€, con un aumento in termini percentuali sul totale crediti netti di 0,46 punti, passando dal 4,14% di fine 2012 al 4,60% del 30 giugno 2013. La relativa percentuale di copertura, includendo i passaggi a perdite su crediti in procedura concorsuale ancora in corso alla data, è pari al 48,03% (47,94% al 31 dicembre 2012).

La raccolta diretta raggiunge i 33,2 mld/€, segnando un aumento del 2,6% rispetto a dicembre 2012, a conferma della fiducia che soci e risparmiatori ripongono nell’Istituto. La raccolta indiretta si attesta a 17,8 mld/€, in incremento dell’1,2% sul 31 dicembre 2012. Particolarmente positivo l’andamento del risparmio gestito che segna una crescita del 8,5% sul fine anno precedente.

Come risultato dell’impegno sul fronte dell’autofinanziamento degli impieghi con la raccolta diretta proveniente da clientela, in particolare retail, il rapporto impieghi verso clientela/raccolta diretta si attesta al 30 giugno 2013 al 93,9%, in miglioramento di 0,9 punti percentuali sul fine anno precedente. L’ulteriore miglioramento della posizione di liquidità strutturale è ben rappresentato dall’andamento del rapporto impieghi/raccolta diretta retail[4] che passa dal 122% di fine 2012 al 117% di giugno 2013. Includendo l’operazione di cartolarizzazione “Berica PMI”, collocata sul mercato a luglio 2013, il suddetto rapporto scende addirittura al 113%, in ulteriore miglioramento di oltre 4 punti percentuali.

Il patrimonio netto consolidato di pertinenza del Gruppo si attesta a 3.220,2 mln/€. Per quanto attiene i ratios patrimoniali consolidati[5] al 30 giugno 2013, il Core Tier 1 Ratio si attesta all’8,11% mentre il Total Capital Ratio è pari all’11,06%. Considerando gli effetti dell’aumento di capitale di 253 milioni di euro della Capogruppo Banca Popolare di Vicenza conclusosi lo scorso 9 agosto con l’integrale sottoscrizione dello stesso da parte dei Soci, i ratios patrimoniali “pro-forma” al 30 giugno 2013 del Gruppo si attesterebbero all’8,99% (Core Tier 1 e Tier 1) e all’11,93% (Total Capital Ratio).

I risultati economici  I risultati economici vengono illustrati, nel prosieguo, in ottica “gestionale”. Per il raccordo tra gli aggregati di seguito commentati e le voci che compongo lo schema del conto economico previsto dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, si rinvia alla legenda riportata in calce al conto economico riclassificato che è allegato al presente comunicato stampa.
Nei primi sei mesi dell’anno, in un contesto macroeconomico recessivo ed in un contesto operativo di settore ancora difficile e incerto, il Gruppo BPVi ha saputo migliorare la propria efficienza operativa conseguendo importanti risultati sia sul fronte della crescita dei ricavi sia nel contenimento dei costi. I proventi operativi si incrementano infatti del 2,9%, grazie alla crescita del margine finanziario e al buon risultato conseguito con l’attività di gestione dei portafogli di proprietà, mentre gli oneri operativi si riducono dell’1,1%, anche per effetto del contenimento delle spese per il personale. Complessivamente il risultato della gestione operativa cresce del 9,6% sul corrispondente periodo dell’anno precedente, facendo segnare un miglioramento di 2 p.p. sul cost/income che scende al 58,8%.

Al 30 giugno 2013 il margine finanziario si attesta a 268,4 mln/€, in crescita del 2,4% rispetto al 30 giugno 2012, per effetto della riduzione del costo del funding sia sul fronte della raccolta diretta sia delle esposizioni sul mercato interbancario e del contributo positivo degli investimenti finanziari e delle operazioni di copertura.

I proventi operativi sono pari a 545,6 mln/€, in crescita del 2,9% rispetto al 30 giugno 2012, grazie al citato contributo positivo del margine finanziario e al buon risultato conseguito con la gestione dei portafogli di proprietà che suppliscono alla contrazione delle altre componenti di ricavo (commissioni nette ed altri proventi netti) che risentono degli oneri sostenuti a fronte delle garanzie ricevute dallo Stato italiano per l’accesso alle operazioni di rifinanziamento presso la BCE, di quelli pagati alla clientela per l’operatività di prestito titoli, nonché della variazione normativa relativa alla struttura commissionale della commissione di istruttoria prevista dal decreto “Salva Italia” a partire dal secondo semestre 2012. Al netto di tali componenti le commissioni nette sono in crescita del 4,7%, mentre gli altri proventi netti sono sostanzialmente stabili.

Gli oneri operativi sono pari a 328,6 mln/€, in flessione dell’1,1% rispetto al 30 giugno 2012, anche grazie al contenimento delle spese per il personale (-2,2%).

Il risultato della gestione operativa cresce del 9,6% sul corrispondente periodo dell’anno precedente facendo segnare un miglioramento di 2 p.p. del cost/income che scende al 58,8%.

Le rettifiche di valore nette per deterioramento, per effetto delle rigorose politiche adottate, ammontano a 193 mln/€ in forte crescita rispetto ai 111,5 mln/€ del 30 giugno 2012 (+73,1% complessive, +97,3% quelle riferibili ai soli crediti verso clientela). Il costo del credito è pari all’1,24% su base annua, rispetto allo 0,71% del 31 dicembre 2012 e allo 0,61% del primo semestre 2012. Sono state, inoltre, rafforzate le coperture su tutti i crediti deteriorati rispetto al 31 dicembre 2012.

Le imposte sul reddito ammontano a 18,3 mln/€ (tax rate è pari al 90,8%) a fronte dei 9,2 mln/€ del primo semestre 2012 (il tax rate era pari all’11,5%), ammontare che aveva beneficiato del contributo positivo (34,6 mln/€) di talune componenti fiscali non ripetibili.

L’utile netto, dopo la decisione del forte incremento degli accantonamenti prudenziali su crediti e la sensibile crescita del tax rate, si attesta quindi a 1,6 mln/€.

Altre informazioni

A fine giugno la rete di vendita del Gruppo conta 640 filiali bancarie (invariate rispetto al 2012), cui si aggiungono 15 negozi finanziari, 32 punti private, e 3 spazi finanziari, per un totale di 690 punti vendita. Il personale è pari a 5.498 unità, sostanzialmente invariato rispetto a dicembre 2012 (+2 unità), ma in calo di 43 unità rispetto a giugno 2012.

In ulteriore significativo aumento il numero dei clienti, incrementati nel semestre di circa 53 mila unità (+41 mila unità nel primo semestre del 2012). In forte crescita anche la Compagine Sociale, ampliatasi di oltre n. 7.900 Soci/Azionisti negli ultimi 12 mesi, salita al 30 giugno 2013 a 76.399 unità.

 Risultati della Capogruppo

 Per quanto attiene la Capogruppo Banca Popolare di Vicenza, dopo il forte incremento degli accantonamenti su crediti, l’utile di periodo si attesta a 5,7 mln/€.

La raccolta diretta si attesta a 30 mld/€, in crescita del 3,5% sul 31 dicembre 2012, mentre i crediti verso clientela, che raggiungono i 27,8 mld/€, sono in progresso dell’1,7% sulle consistenze di fine 2012.

Il patrimonio netto si attesta a 3.280,6 mln/€. Per quanto attiene i ratios patrimoniali[6] della Banca al 30 giugno 2013, il Core Tier 1 Ratio è pari al 12,88% mentre il Total Capital Ratio si attesta al 16,68%.

Evoluzione prevedibile della gestione

Per i prossimi mesi prevediamo un contesto economico-finanziario ancora difficile ed incerto. Le iniziative avviate e i risultati già conseguiti, tra cui in primis la conclusione con pieno successo dell’importante operazione di rafforzamento patrimoniale, il raggiungimento di un più equilibrato profilo di liquidità, nonché il potenziamento della capacità commerciale della Rete distributiva del Gruppo, confermano la tempestiva capacità di reazione agli effetti della crisi e testimoniano ancora una volta la qualità e solidità del nostro Istituto. La crescita costante del numero dei soci e dei clienti rappresenta, inoltre, la base su cui costruire i risultati di domani, una volta normalizzato il difficile contesto operativo. L’andamento dei risultati economici per l’intero esercizio 2013 sconta l’incertezza circa l’evolversi del contesto macroeconomico e della tenuta delle imprese ed i conseguenti impatti sul credito che potranno essere controbilanciati dal proseguimento del positivo trend dei ricavi e dalle azioni, in gran parte già poste in essere, volte ad un ulteriore controllo dei costi operativi.

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