Pd Veneto deluso, il grande elettore Bonfante: sbagliato il presupposto della scelta di Marini
Giovedi 18 Aprile 2013 alle 19:49 | 0 commenti
Sulla stessa falsariga Stefano Fracasso, il vice-presidente del gruppo consiliare in Regione: "Speriamo che la notte porti consiglio"
Il Pd capovolto. L'elettorato ha sbuffato al sostegno per la candidatura al Quirinale di Marini, ma il messaggio di protesta forte è arrivato soprattutto dalla base del partito. Pure in Veneto, soprattutto in Veneto.
Franco Bonfante, consigliere regionale inserito nella lista dei grandi elettori, già nella serata di ieri aveva formalmente riconosciuto il suo malcontento facendo scudo e rinforzando il plotone dei 90 contrari durante l'assemblea a Teatro Capranica condivisa con Sel e Centro democratico. In serata, fuori da Montecitorio, Bonfante ha ribadito le sue posizioni senza però sviscerare il voto espresso alla prima chiama: "Durante l'assemblea ho ritenuto giusto votare contro. Nulla contro Marini, che forse questo trattamento non se lo meritava. A mio avviso, è stato sbagliato il presupposto alla base della scelta, figlio di chissà quale accordo con il Pdl". La base più solida e forte del Pd Veneto s'è ribellata alla strategia del segretario Bersani e non ha soppresso il dispiacere profondo. Quell'uomo che sembrava irremovibile nelle sue posizioni anti-berlusconiane ha deluso e rischia di perdere credito e consenso. Lo si capisce pure dalle dichiarazioni di Stefano Fracasso, vice presidente del gruppo consiliare Pd della Regione Veneto: "Mi pare evidente - attacca - che l'indicazione di Marini non sia stata condivisa da buona parte del partito. Ma non per la figura di Marini, persona rispettabilissima, bensì per il modo in cui s'è arrivati a sostenere la candidatura. Non sappiamo davvero come interpretare la scelta, soprattutto alla luce di quello che Bersani ha dichiarato nelle scorse settimane sostenendo l'impossibilità di un governissimo col Pdl. Mi aspettavo - continua Fracasso - una candidatura che segnasse una volontà di voltare pagina, come già è stato nelle indicazioni di Grasso e Boldrini per Senato e Camera. Il presidente della Repubblica è carica di garanzia e come tale dovrebbe essere riconosciuta in maniera quasi trasversale. Così non è stato e mi auguro - conclude Fracasso - che la notte porti consiglio perché di questo passo non arriva nulla di buono".
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