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Palazzo Thiene sia di Vicenza: un'idea per il sindaco Rucco, un dovere per lo Stato. Un gestore privato e la Roi si occupino di gestirlo

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 2 Agosto 2018 alle 22:56 | 0 commenti

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"L'amministrazione comunale - ha dichiarato oggi il sindaco Francesco Rucco sull'ipotesi che il Comune di Vicenza possa esercitare il diritto di prelazione su Palazzo Thiene che verrà alienato dalla BPVi in Lca - vuole che il palazzo, sede storica della banca, e le sue pregiate collezioni ritornino alla città anche come un risarcimento morale, oltre che culturale, a Vicenza e ai suoi cittadini". Ma la strada da percorrere per questo obiettivo "a prescindere da chi acquisirà immobile e collezioni", un tutt'uno per i vincoli imposti dalla Sovrintendenza, deve tener conto della mancanza delle risorse economiche per gestire un nuovo museo, che, quindi, per il sindaco sarebbe auspicabile che divenisse "un polo espositivo dello Stato".

Ora la proprietà di Palazzo Thiene e dei suoi tesori d'arte è della società Immobiliare Stampa spa che a sua volta è società controllata dalla Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa. La liquidazione coatta delle due banche venete ha lo scopo di recuperare le sofferenze, vendere tutto e pagare i creditori, tra cui, in base al dl. 99 di messa in Lca, lo Stato è il maggiore con 5.2 miliardi, quelli che ha "regalato" a Banca Intesa Sanpaolo e per i quali (circa 12 miliardi di garanzie sui crediti a parte) nel predetto decreto si è premunito facendo classificare questo importo in prededuzione. Ciò significa che i primi incassi delle due liquidazioni andranno proprio allo Stato, mentre, se ne avanzerà, solo qualcosa andrà ai creditori della vecchia BPVi e della fu Veneto Banca. soprattutto agli obbligazionisti. Ma, si teme, dalla liquidazione dell'attivo arriveranno solo pochi miliardi, probabilmente anche meno di sei e, quindi, in pratica l'unico creditore che incasserà qualcosa sarà lo Stato. Ed allora ecco quello che sarebbe almeno un beau geste.

In contropartita, sia pure simbolica, per i danni subiti non dai singoli (a quelli ci deve pensare il decreto 205 sul ristoro e quant'altro) ma dalla "dignità" della Comunità locale in senso lato si assegni a Vicenza  Palazzo Thiene per il valore di bilancio, meno di 60 milioni di euro (il patrimonio artistico è vincolato all'immobile e non sarebbe a bilancio), e si fa meno triste la città.

La decisione andrebbe presa subito dal nuovo governo: non spende nulla e fa bella figura.

Su questa strada potrebbe muoversi il sindaco Rucco che, poi, con il patrimonio recuperato, potrebeb attivarsi a trovare, con convenzioni con gestori privati, non alla Marco Goldin arraffa tutto ovviamente, con cui ripartire i ricavi delle attività museali purchè fornisca "le risorse economiche per gestire un nuovo museo con gli investimenti e le modalità ormai indispensabili ai centri espositivi di concezione contemporanea". 

Investimenti che la Fondazione Roi ripulita potrebbe contribuire a sostenere visto che il Museo di Palazzo Thiene sarebbe di certo tutto civico e zero diocesano...


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