Quotidiano | Categorie: Sindacati

Askoll di Castell'Alfero, per i sindacati Mastelli "provoca". L'appello incoscio al neo astigiano Zonin

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 17 Marzo 2014 alle 23:16 | 0 commenti

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Nell'ennesimo incontro, quello di oggi 17 marzo in Assindustria Asti tra sindacati e Askoll di Castell'Alfero con la capogruppo vicentina a tirare le fila della sua sorte, per Silvano Uppo, segretario provinciale della Uilm di Asti, seduto al tavolo della trattativa, di cui ci ha inviato una foto che la ritrae significativamente vuota, c'è stato un «niente di fatto! Tre ore di forte contrasto tra la delegazione della Askoll con le Rsu e Fim, Fiom e Uilm di Asti. Unica novità è stata la presenza del dr. Mastelli consulente aziendale, che ha ribadito che "la chiusura, la chiusura, la chiusura" è l'unica soluzione possibile. Resta fissato l'incontro al MISE per venerdì 21»

Per Beppe Morabito, dirigente provinciale della Fiom Cgil, tra i protagonisti della puntata di domenica de La gabbia su La7 e il primo a riferirci della fumata nera, l'incontro ha visto come «protagonista negativo il nuovo rappresentante della Askoll, il dr. Mastelli, che ha provocato continuamente e ha terminato l'incontro con degli insulti gratuiti!». Di questo particolare, nel silenzio dell'azienda ma visto che Mastelli era già stato al centro delle polemiche per il suo duro atteggiamento mostrato, a detta dei dipendenti, nella precedente chiusura di Moncalieri con conseguente licenziamento di altri 300 dipendenti Askoll, abbiamo chiesto conferma a Silvano Uppo: «Sì, ha tenuto una condotta particolarmente provocatoria, nei toni e nelle parole. Era il nuovo capo delegazione... Voleva farlo capire, credo! Ma voglio raccontarle una strana coincidenza di questi giorni. Mentre Marioni viene fortemente criticato da noi Astigiani esiste una contro vicenda, quella di Gianni Zonin vicentino anch'esso a cui proprio in questi giorni il comune di Asti ha conferito la cittadinanza onoraria sulla base di una proposta formulata da Mariangela Cotto, consigliere di una lista civica di centro destra all'opposizione, e da un consigliere di Rifondazione Comunista anch'egli di opposizione. Infatti coincidenza vuole che a pochi km dalla Askoll P&C si trovi la tenuta Castel del Poggio, che fa parte della mega azienda vicentina che vinifica col marchio Zonin e dove viene prodotto un ottimo Moscato d'Asti (attualmente non doc). Il consiglio comunale di Asti ha nei giorni scorsi ha approvato quasi all'unanimità (credo con un solo astenuto) un ordine del giorno per riconoscere appunto la cittadinanza onoraria a Zonin per le sue attività a favore del Moscato. Questo lo dico per evidenziare che non esiste una contrapposizione tra Veneti e Piemontesi (lo scrivente è tra l'altro figlio di madre veneta e di padre piemontese) ma esclusivameente un giudizio sulle azioni e sui fatti: cambia solo una lettera ma dalle stalle alle stelle la differenza è tanta. Se qualcuno in questi giorni spala del letame, i 223 licenziati astigiani della Askoll, altri, come Gianni Zonin, lucidano i trofei».
E chissà che proprio Gianni Zonin, non solo grande vinificatore ma anche presidente di una delle più importanti banche italiane, la Popolare di Vicenza, con filiali anche nell'Astigiano, al centro di una parte consistente delle azioni finanziarie degli imprenditori vicentini in città, in Italia e nel mondo, non possa trovare il modo, da neo cittadino di Asti, di dare una mano ai suoi nuovi concittadini?

Se lo augura Uppo, da quando ha saputo da noi di Zonin banchiere.

Lo sognano ora le 223 famiglie vicine al baratro.

Ma sperano nel sostegno al gruppo, nelle sue varie sedi e se le sue lagnanze sul crollo del mercato sono drammaticamente vere e non solo cinicamente propedeutiche alla delocalizzazione in Slovacchia e altrove, anche i lavoratori vicentini il cui silenzio di fronte al dramma dei colleghi vogliamo interpretare solo come irrefrenabile paura di un futuro altrettanto buio anche per loro.

Anche se la paura vissuta in solitudine non porta da nessuna parte, dicono già a Moncalieri mentre a Castell'Alfero i diendenti ascolteranno le relazioni dei loro rappresentanti domani, martedì 18 marzo, alle 12 in assemblea. Tutti insieme, almeno lì.


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