M5S: troppo silenzio dei media sulla vicenda delle scorie nascoste della A31 sud
Lunedi 11 Novembre 2013 alle 11:41 | 0 commenti
Movimento 5 Stelle Veneto, Gruppo Grandi Opere - I media regionali in queste ore tornano ad affrontare il delicatissimo tema della A31 sud e delle scorie sotto il suo sedime. Le analisi realizzate a suo tempo da un laboratorio privato, su un campione prelevato dai membri del locale comitato di Lovolo di Albettone, avevano conseguito risultati allarmanti: a fronte di un valore limite fissato per legge in 50 microgrammi per litro (μg/L), i cianuri superano detto limite di 20 μg/L, l’arsenico di 35 μg/L, alle stelle il piombo, 30 μg sopra il limite.
In misura minore superano i rispettivi limiti di legge il nichel (di 2 μg/L), il cobalto (di 4,70 μg/L), il cadmio (di 2 μg/L), il cromo totale (di 4,70 μg/L), il selenio (di 8 μg/L), il mercurio (di 0,3 μg/L) e l’amianto (di 5 mg/L).
I dati del “Comitato difesa ambiente salute Valdastico Sud†si commentano da soli.
Il Movimento 5 Stelle ha fatto sentire, per entrambe le tratte, la sua voce con due puntigliose
interrogazioni parlamentari della deputata veneta Silvia Benedetti, quale prima firmataria; ai
deputati va riconosciuto il merito di avere gettato un sasso nel mare magnum del “tutti zitti†che da
anni ammorba la nostra regione.
Questo per non dimenticare una vicenda dagli aspetti inquietanti, per la quale indaga la Procura
Antimafia di Venezia e per la quale, con qualche rarissima eccezione, i media veneti, ma soprattutto
la politica veneta, osservano un preoccupante silenzio.
La società Serenissima, ha una concessione (che riguarda tutti i tratti in gestione, anche e soprattutto
quello più ricco, la Brescia/Padova, da un milione di euro di incassi al giorno) scaduta nel mese di
giugno 2013, ma prorogata dal governo (ministro Lupi) di ulteriori 2 anni, appositamente per poter
discutere, con agio, del prolungamento a nord della Valdastico, con la nuova giunta trentina.
Ricordiamo che, mentre l'astro nascente del Carroccio Flavio Tosi è da poco seduto sulla poltrona
di presidenza della Brescia/Padova, da cui dipende A31, altri soggetti, delle varie societÃ
partecipate, appaiono in varie inchieste già dagli anni novanta.
Finora solo la provincia autonoma di Trento si è sempre opposta all'intera opera, sostenendo che il
completamento porterebbe all'aggravio dei problemi di traffico dell'autostrada A22 e della viabilitÃ
esterna, senza risolvere i problemi della SS Valsugana, e in contrasto con le politiche seguite
dall'Euregione Tirolo - Alto Adige - Trentino, che prevedono il trasferimento delle merci su rotaia
(come definito nel progetto comunitario Trans-European Transport Networks).
Noi veneti prendiamo lezioni dalla provincia autonoma, proiettata nel futuro, mentre la giunta Zaia
continua come se niente fosse nella progettazione e costruzione di opere inutili e obsolete tenute in
vita solo dalle previsioni di guadagno smodato di pochi sulle spalle di tutti, indebitando il Paese ed i
cittadini in modo occulto, attraverso un’applicazione distorta del Project Financing.
Auspichiamo che la Magistratura faccia quanto prima piena luce sull’intera vicenda e che la
Provincia di Trento rimanga saldamente fedele alle posizioni assunte dalla giunta di governo
precedente.
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