Langella a VicenzaPiù sul processo Marlane Marzotto: contro il silenzio cercare la verità
Domenica 20 Aprile 2014 alle 19:13 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella, segretario regionale del PdCI, e pubblichiamo.
Egregio Direttore, ho letto il comunicato dello Slai Cobas sull'ultima udienza del processo Marlane-Marzotto e il Suo puntuale commento che condivido. La giustificazione dell'avvocato Ghedini per l'assenza del suo assistito Pietro Marzotto che doveva comparire come teste, mi sembra perfettamente compatibile con la pretesa che hanno questi "signori" di essere considerati sopra qualsiasi legge e, quindi, non processabili. Probabilmente vivono il processo Marlane come un "fastidio".
Sono anche venuto a conoscenza di un'altra notizia relativa al processo. C'è il rischio più che fondato che la perizia ambientale non venga presentata o che sia a rischio di nullità . Il tribunale, da quanto emerge dalle pochissime notizie reperibili, ha decretato che la perizia venga presentata il 22 aprile p.v. e che venga discussa alla prima udienza utile che dovrebbe essere il 2 maggio. Sembra che il lavoro dei periti sia in forte ritardo e che, quindi, la perizia non sia pronta nei tempi richiesti e non possa essere discussa. In tal caso c'è la fortissima probabilità che il documento, fondamentale per l'accertamento delle cause dei decessi dei lavoratori della Marlane, venga dichiarato nullo.
Un processo che continua con tante e tali assenze, rinvii, ritardi ecc. ha tutte le caratteristiche per finire nel silenzio generalizzato, senza la possibilità di arrivare ad accertare le responsabilità della strage avvenuta tra i lavoratori della Marlane-Marzotto e del disastro ambientale per cui sono imputati Pietro Marzotto e altri manager e dirigenti della Lanerossi e della Marzotto.
Sarebbe compito di ogni cittadino pretendere di conoscere quali erano le condizioni di lavoro alla Marlane e se e quali veleni hanno nascosto nei pressi dello stabilimento di Praia a Mare.
Purtoppo non è così (nonostante i nostri sforzi) e la nebbia che copre qualsiasi notizia sulla Marlane (un misto di censura, ipocrisia e di indifferenza a livello nazionale e locale)diventa sempre più fitta.
Il silenzio dei giornali vicentini (tranne VicenzaPiù da Lei diretto) dei partiti vicentini (tranne il Partito dei Comunisti Italiani) e dei sindacalisti vicentini (tranne Luc Thibault dell'USB e, sporadicamente, qualche breve documento di circostanza targato CGIL) contribuisce certamente a fare in maniera che questa vicenda cada nell'oblio negando alle vittime e alle loro famiglie il diritto a ottenere, finalmente, giustizia.
Non c'è giustificazione alcuna che possa impedire la ricerca della verità .Accedi per inserire un commento
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