L'Ambasciatore di Israele alla Biennale. E presto anche a Vicenza
Sabato 21 Giugno 2014 alle 11:24 | 1 commenti
Riceviamo da Paola Farina e pubblichiamo - L’Ambasciatore di Israele Naor Gilon è passato per Vicenza, in quanto passaggio obbligato da Milano verso Venezia, ma non si è fermato nella città berica, auspicando a un prossimo incontro che dovrò finalizzare a breve. Alla Biennale di Venezia ha partecipato all’evento organizzato dalla Skikun&Binui, una società globale e multisettoriale, ma anche etica ed ecologica, difatti il suo slogan è “Building for a Better Tomorrowâ€.
Accolto da Shari Arison, proprietaria del gruppo Arison, legato alla Shikun&Binui, una Donna dalla straordinaria semplicità , dal Presidente della società Moshè Lahami, sempre sorridente, cordiale e alla mano (ben lontano dai nostri stereotipi di manager arrivati…) ed altri collaboratori, nonché dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ormai ci ha positivamente abituato con la sua presenza e disponibilità .
Naor Gilon ha dichiarato “l’evoluzione dell’arte è arrivata ai massimi livelli, utilizzando tutta la tecnologia possibile e liberandola in forme che suggeriscono la funzione, pur ascrivendola in un’estetica molto forteâ€. Preciso ed evidente il riferimento al padiglione israeliano, trasformato in un cantiere contemporaneo dotato di quattro plotter che tracciano sulla sabbia, (proveniente dal Mar Morto) un secolo di pianificazione urbanistica. Ad ogni plotter è associata la rappresentazione dell’architettura in scala progressiva: il territorio, la città , l’isolato e l’edificio espressa con una comunicazione sempre più evoluta, veloce e dinamica da parte dei curatori Ori Scialom (video). Roy Brand e Keren Yeala Golan. Al centro della performance: Israele in tutto il suo straordinario contradditorio.
Laser che “stampano†su un territorio antico, che si sovrappone a uno relativamente nuovo che va dal piano Sharon del 1948, ai territori conquistati nel 1967, ai kibbutz degli anni 70, ai rioni degli anni 80, fino alla nostra eclettica contemporaneità . E’ spettacolare il modo con cui si disegnano e ridisegnano strade, uffici, agglomerati urbani che durano pochi secondi, per essere poi cancellati per dar spazio a nuovi orizzonti. E così l’architettura diventa anche più audace, inoltrandosi in altri paesaggi, esplorando nuove frontiere.
"La vita quotidiana è tutta un movimento – dice Naor Gilon – è energia pura che si esprime in mille sfaccettature, con una grande voglia di crescere, stimolata da mille promesse e opportunità ; pur apprezzando tutto questo, il mio pensiero va anche oggi, come ieri e come domani, oltre la tecnologia e l’estetica, il design e le performance di alto livello…è rivolto sia come padre, sia come Ambasciatore a Eyal, Gilad e Naftali, i tre ragazzi israeliani sequestrati a Hebron e dei quali non abbiamo più notizie (parte di mille ebrei che vivono tra 250.000 palestinesi…) dal 12 giugno".
Ed io aggiungo, qui ed ora, ma anche in altri luoghi e in altri spazi un pensiero quotidiano per ricordare, per non dimenticare, per essere.
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