Opinioni | Quotidiano |

La paura fa novanta al bomba day

Di Citizen Writers Mercoledi 23 Aprile 2014 alle 20:47 | 0 commenti

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Riceviamo da Giovanni Bertacche e pubblichiamo - Si tratta di una “sfasciaquartieri” quella ritrovata al Dal Molin. La più distruttiva. Come quella che colpì il torrione dell’Accademia Olimpica presso il ponte degli Angeli. Una botta assordante. I testimoni raccontano di aver udito un rumore come quello di un gigantesco maglio che si abbatte con forza sull’incudine.

Tutte esplose quelle bombe? Non è detto, visti i recenti ritrovamenti. Tuttavia non è il caso di allarmarsi, non essendo in superficie; solo scavi in profondità le possono rivelare, ma allora soccorrono le precauzioni di cui siamo circondati. Due però le considerazioni. Da un lato quelle bombe, le più micidiali, con le distruzioni e le morti di allora, hanno interessato, per quanto devastanti, non più di un quartiere, non certo la città intera. Non si capisce dunque perché questa bomba, per quanto poco debilitata dal tempo e dal prolungato interramento, perdipiù sotto il controllo degli artificieri possa deflagrare investendo la città quasi si trattasse di una bomba atomica. Senza essere esperti, l’allarme di oggi appare un tantino esagerato, o no? In fondo dovrebbero servire di lezione le disattivazioni compiute nell’immediato dopo guerra, quando l’esplosivo era ancora pienamente efficiente. Ma detto ciò per il bomba day, rimane ancora una domanda. Come mai non si parla di risarcimento dei danni. Chi ha distrutto – gli alleati – insieme a chi ha provocato la distruzione –la Germania – perché non dovrebbe rispondere degli ingenti danni delle nostre città? L’Italia per la sua parte oltre alle restituzioni di territori occupati, ha dovuto pagare la bella somma di 360 milioni di dollari (trattato di Parigi del 1947). Passato però quel momento così umiliante e velenoso, sarebbe ora che la nostra politica chiedesse il conto dei disastri compiuti sulle nostre città e in particolare su Vicenza tra le più martoriate d’Italia, stante la sua posizione strategica. Alleati da una parte e Germania dall’altra, ciascuna parte per le proprie colpe. I primi che pur essendo venuti in soccorso dell’Italia, usarono mezzi sproporzionati rispetto agli obiettivi (stazione ferroviaria e aeroporto) distruggendo per errore o per altro, l’intera città, con il patrimonio di inestimabile valore anche per loro (il Palladio riconosciuto il padre dell’architettura americana!). La Germania non solo per aver trascinato l’Italia  nella guerra ma anche per aver provocato l’intervento degli alleati. Causa sua in definitiva l’arrivo degli alleati. Di questi danni ne vogliamo parlare?

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