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Il ministro dell'istruzione arriva nel vicentino e non incontra l'assessore Donazzan

Di Edoardo Andrein Giovedi 22 Maggio 2014 alle 18:02 | 0 commenti

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È una Elena Donazzan su tutte le furie quella che questa mattina ha aperto i giornali e scoperto che ieri, mercoledì 21 maggio 2014, il ministro dell’istruzione Stefania Giannini (foto) ha fatto visita a una scuola nel vicentino senza informare la Regione. “È assolutamente incredibile e grave” spiega l’assessore all’istruzione del Veneto.

“Il Ministro – rincara la dose Donazzan - sembra più interessata a visitare le scuole venete quando invitata dai suoi colleghi di partito che non a dare le risposte necessarie al responsabile delle politiche regionali per l’istruzione e la formazione professionale sul territorio. E’ gravissimo”.

Quindi l’assessore vicentina spiega nel dettaglio il suo disappunto tramite una lunga missiva rivolta a Giannini:

“Il Veneto deve sciogliere alcuni nodi importantissimi per quanto riguarda la scuola, e per questo attende da tempo le indicazioni del Ministero. Anche per questo abbiamo chiesto da subito, dopo la sua nomina, un incontro urgente con il Ministro Giannini. Risultato: nessuna risposta. Dalla stampa però scopro, con sorpresa e disappunto, che il Ministro è stata in Veneto proprio ieri e in particolare a Valdastico ha visitato una scuola materna, senza avvertire l’esigenza, almeno per cortesia istituzionale e delicatezza, di invitare l’assessore regionale all’istruzione che la cerca da tempo e che, guarda caso, è espressione proprio di quel territorio. Chiedevo mezz’ora di tempo al Ministro, non serviva di più, per parlarle dei problemi del Veneto. Siamo senza il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, dopo che la dottoressa Miola è andata in pensione, è una lacuna che non ci possiamo permettere in una fase così delicata; molti docenti sono stati, ingiustamente e incomprensibilmente, tagliati dal Ministero a fronte di una popolazione studentesca in crescita; abbiamo problemi relativi agli insegnanti di sostegno; e ci preoccupano non poco le paventate chiusure di plessi scolastici fatti in maniera algebrica, senza ordine, senza comprendere la complessità e specificità di alcuni nostri territori che hanno bisogno assoluto delle scuole perché togliendole è la comunità stessa muore. Il Veneto è una regione che alla scuola dà molto con proprie autonome risorse e progettualità. Sull’offerta formativa si è svolto un dialogo proficuo tra diverse amministrazioni dello Stato e della Regione (e della Provincia) quando si è trattato di organizzarla e potenziarla (finanziata in pratica tutta dalla Regione senza intervento statale) e ciò ha portato il Veneto al vertice delle scuole italiane ed è stato costruito insieme un ottimo modello che prima non c’era. Avrei voluto ricordare al Ministro che la Regione Veneto finanza con proprie risorse i due terzi delle scuole per l’infanzia attive sul territorio. E avrei voluto chiedere notizie sui licei sportivi, che dovevano partire ma di cui ancora non si sa nulla e che per il Veneto sono molto importanti come occasione di crescita dell’offerta formativa e che abbiamo autorizzato con scelta responsabile viste le aspettative del territorio”.


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