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Ellero: "Bulgarini chi? Matteo Marzotto lo conosce la procura di Milano. Hüllweck e Variati, due errori"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 18 Gennaio 2014 alle 01:00 | 0 commenti

Prima che fosse resa nota la posizione del Cub Vicenza contro il vice sindaco Jacopo Bulgarini d'Elci, garante del "galantuomo" Matteo Marzotto, avevamo registrato la rubrica Il Libero curata per in settimanale televisivo di VicenzaPiùTv, "Chiaramente non solo calcio", dal prof. Renato Ellero, già docente di diritto penale e senatore, che ne dedicava qualche minuto proprio a Bulgarini e al giovane Marzotto, oltre che Hüllweck e Variati. 

Vi proponiamo qui quei minuti che accompagniamo con qualche nostra considerazione, amara almeno come quella della Cub Vicenza, a cui, in questo caso, aderiamo in toto (tra l'altro il prof Ellero è stato il legale di Cub a difesa dei dipendenti comunali a cui accenna il sindacato conflittuale più forte in Comune).

 

Che la politica italiana ormai abbia ben poco di politico (attività per la città, cioè) e molto, troppo, invece,  viva e si alimenti di rapporti opachi e di gestione di affari è cosa risaputa. E in questo campo almeno Vicenza non è seconda a nessuno. Odorano (puzzano?) di nepotismo nomine come quella a vice sindaco di Bulgarini, direttore responsabile per mesi del giornale comunale pur se sospeso dall'ordine e sbugiardato anche quando dichiarò di essersi "dimesso" da portavoce e capo di gabinetto del sindaco (era solo in ferie ... retribuite) per evitare conflitti d'interesse con quello di organizzatore della campagna elettorale del 2013.

 

E scovato, lui bravissimo nel comunicare per conto terzi ma confuso nel distingure il privato dal pubblico, con palesi interessi incrociati con quelli pubblici sciolti, però, non dimettendosi dal ruolo, fiduciario per scelta di Achille Variati e che richiede fiducia ai cittadini, di rappresentante della città ma da quello, sempre ripristinabile, delle società che per il pubblici lavoravano all'insaputa dei cittadini ma non certo di chi lo ha nominato portavoce prima e vice sindaco ora.

E' in questa logica di opachi rapporti con la città che nasce anche la doppia presidenza, del Cuoa e della Fiera di Vicenza, affidata a Matteo Marzotto, rampollo di una famiglia che molto ha dato in passato al territorio ma molto di più ha ripreso ora.

Prima vendendo per puro profitto le sue fabbriche e azzerando il lavoro, poi infognandosi in un'inchiesta per una maxi evasione fiscale per la quale ha dovuto pagare decine di milioni con alcuni membri del casato che hanno preferito patteggiare piuttosto che essere processati come il bel Matteo.

Che, perciò forse, viene additato al mondo imprenditoriale locale come esempio visto che è ora presidente del Cuoa, la prestigiosa business school di Altavilla, e alle imprese straniere, che arrivano nella Fiera di cui è a capo, come espressione del made in Italy più tristemente noto all'estero, l'evasione, e dei cui cultori locali ho avuto tristemente esperienza personale nel mondo del volley e dei cosiddetti sponsor (sponsor chi?, si chiederebbe Renzi).

Per questo mio essere transitato in questo particolare made in Italy io, che me ne ritengo corresponsabile, mai mi sognerei di accettare un incarico pubblico fiduciario (che pure mi fu offerto in cambio delle grazie dei media che mi onoro di dirigere), pur potendo guardare tutti in faccia non avendo mai preso un euro per me stesso.

Ma Matteo può, può addirittura due volte grazie al suo solo nome ... come ha sostenuto il sempre sincero Bulgarini.


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