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Declassamento del Teatro Stabile del Veneto, Fracasso e Salemi (PD): "l'assessore Corazzari non nasconda le responsabilità della Regione: quest'anno in bilancio 110mila euro in meno"

Di Note ufficiali Domenica 1 Aprile 2018 alle 18:45 | 0 commenti

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"Concordiamo con l'assessore Cristiano Corazzari sulla gravità del declassamento del Teatro Stabile del Veneto. Forse, però, un po' di pudore da parte sua non guasterebbe, visto l'interesse reale che la sua Giunta continua a mostrare per una sua ‘creatura': solo quest'anno, infatti, a bilancio regionale ci sono 110mila euro in meno, che si aggiungono ai 70mila tolti nel 2016. Ovvero 180mila in un triennio". Queste le parole, affidate a una nota, del Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto, Stefano Fracasso, e della vice, Orietta Salemi, che commentano così "il mancato riconoscimento del Teatro nazionale in Veneto".

"Ancora non conosciamo le motivazioni ufficiali - esordiscono gli esponenti dei Democratici - e ci auguriamo che ci sia il modo di arrivare a un ripensamento, anche perché, senza una istituzione culturale riconosciuta a livello nazionale, ci sarebbero inevitabili riflessi negativi sul finanziamento delle attività dello Stabile. Però, scaricare sempre le colpe su qualcun altro, declinando invece le proprie responsabilità, crediamo sia sbagliato".
"Proprio in tema di risorse - puntualizzano i consiglieri democratici - ricordiamo all'Assessore che il cofinanziamento da parte del Fondo unico dello spettacolo (Fus) avviene sulla base di quanto stanziato dal partner; in questo caso, la Regione, si è mostrata tutt'altro che generosa, nonostante avesse voluto la nascita dello Stabile. E adesso, la Regione non può chiamarsi fuori, comportandosi da ‘matrigna', così come con le altre due istituzioni, le Fondazioni Fenice e Arena". "Con il prossimo assestamento - concludono Stefano Fracasso e Orietta Salemi - invitiamo, pertanto, la Giunta Zaia a stanziare ulteriori e indispensabili risorse. Inoltre, confidiamo sul fatto che la nuova Legge Quadro sulla Cultura, che dovrà approdare in aula consiliare, possa offrire quelle garanzie di progettualità di ampio respiro, in modo da permettere alle istituzioni di lavorare con la necessaria tranquillità".


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