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Croazia, Zaia: benvenuta nell'Ue, ma c'è il problema della manodopera a basso costo

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 1 Luglio 2013 alle 15:39 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Benvenuta Croazia, benvenuto al popolo croato nella casa comune europea. Mi auguro che, anche con il vostro arrivo, possiamo migliorare questa Unione, rendendola più efficiente ed equanime, non un colosso burocratico che sia aggiunge e sovrappone ai vecchi e arrugginiti arnesi amministrativi italiani, ma un’entità che le genti che la compongono possano sentire come propria: quell’Europa dei popoli, ancor prima che delle nazioni, che ancora stiamo cercando di costruire”.

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, saluta oggi l’ingresso della Repubblica di Croazia nell’Unione Europea, “una terra – ha sottolineato il governatore – a cui ci sentiamo vicini per profondi legami storici e culturali, per i rapporti di collaborazione tra le due sponde dell’Adriatico che negli ultimi decenni ci hanno visto impegnati anche nella tutela e valorizzazione del patrimonio artistico di origine veneta in Istria e Dalmazia”.

“Sono sempre stato convinto, e continuo a esserlo – prosegue Zaia –, che un Paese che, pur non avendo ancora rimarginato totalmente le ferite del conflitto dal quale è scaturita la sua indipendenza, riesce a costruire una democrazia moderna e a rinnovarsi in così breve tempo, non possa che essere un irrinunciabile interlocutore in ambito continentale. Ho sempre sostenuto questo, anche nella veste di presidente del Gruppo di Cooperazione Territoriale ‘Euregio Senza Confini’, con il quale le Regioni partecipanti e quelle che aspirano a essere incluse, tra cui l’Istria croata, hanno per prime avviato concretamente un percorso di integrazione europea”.         

 

Zaia torna sul tema caldo che proprio lui per primo ha sollevato un mese fa, chiedendo al governo italiano la moratoria agli ingressi di lavoratori croati nel nostro Paese, moratoria che è stata concessa, lasciando però aperte le porte agli stagionali nei settori dell’agricoltura e del turismo. “E’ tutt’altro che una iniziativa contro la Croazia, come qualcuno strumentalmente ha cercato di dipingere – ha concluso il governatore veneto –, ma piuttosto una più che legittima preoccupazione, la volontà di  impedire che distorsioni sul mercato del lavoro, rese ancor più pericolose dalla fase di crisi che stiamo attraversando, possano determinare da subito inopportune tensioni e incomprensioni. Impariamo a rafforzare l’amicizia e i legami che uniscono i nostri popoli senza però nasconderci i problemi reali. E i flussi di lavoratori croati a basso costo che potrebbero dirigersi in Veneto, dove già i disoccupati sono 200 mila, rappresentano senza dubbio un problema, una potenziale insidia, soprattutto per i nostri giovani che cercano una temporanea alternativa occupazionale nelle attività stagionali, che il Governo Letta mi pare stia sottovalutando. Si sappia: io continuerò a battermi perché questa opportunità di lavoro per i nostri ragazzi sia salvaguardata”.  

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