Quotidiano |

Croazia nell'UE, Zaia e Donazzan: rimandare libera circolazione dei lavoratori croati

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 12 Giugno 2013 alle 17:27 | 0 commenti

ArticleImage

Regione Veneto - Il Presidente della Giunta Regionale del Veneto ha inviato al Presidente del Consiglio, Enrico Letta, al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Giovannini, una lettera nella quale, richiamandosi all’atto di adesione, chiede che venga rimandata a una fase successiva all’ingresso della Croazia nella Ue la libera circolazione in Italia dei lavoratori croati.

“Sono da sempre favorevole all’ingresso della Croazia nella Ue e mi sono battuto perché ciò accadesse. E l’ho sostenuto con forza anche quando ho assunto la presidenza dell’Euregio, auspicando che la macroregione con la Carinzia si allarghi presto proprio alla Croazia e alla Slovenia. Considero i croati fratelli di sangue. L’Istria croata parla veneto – ha detto Zaia motivando le regioni dell’intervento nei confronti del Governo - Ciò non deve tuttavia distoglierci da alcune problematiche che l’ingresso della Croazia apre e che potrebbero avere risvolti drammatici in un momento di crisi economica come quello che attanagliando i nostri territori”.

“A un’ora e mezza di strada e a poche decine di miglia marittime esiste una massa di lavoratori per i quali diventeremmo d’improvviso il principale mercato del lavoro – ha proseguito Zaia - Alla vigilia dell’avvio di incontri specifici sul tema con il Governo nazionale, voglio dirlo con grande chiarezza: con gli indicatori macroeconomici che ci ritroviamo a gestire (170 mila disoccupati con indici in costante crescita, domanda interna in calo, produzione industriale ai livelli di dieci anni fa, pressione fiscale alle stelle, costo del lavoro più alto d’Europa) non possiamo permetterci di introdurre un altro elemento di distorsione sul mercato del lavoro e sull’economia veneta in generale. Qui si rischia che l’intero veneto finisca fuori mercato. Quella che ho già definito una vera apocalisse”.

“Bisogna che assolutamente – ha concluso il Presidente del veneto - come peraltro stanno chiedendo altri paesi, e come fu fatto dalla Germania con la Romania, che il Governo ricorra alle norme contenute nell’atto di adesione per rimandare ad altro momento la libera circolazione dei lavoratori croati nel nostro paese”.

 

L'Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan parteciperà domani a Roma alla riunione presso il Ministero del Lavoro per affrontare con le parti sociali la delicata questione delicata dell’ entrata della Croazia in Europa con il conseguente impatto sul mercato del lavoro.

"Sia io sia il collega Stival abbiamo sollecitato la presa di posizione del Presidente Zaia che ha scritto immediatamente ed ufficialmente al Ministro Giovannini  per chiedere che vi sia un periodo transitorio nel quale mantenere le autorizzazioni per "quote" senza liberalizzare l'entrata in maniera indiscriminata"  - afferma Donazzan. 

" Nel corso degli ultimi anni il numero di cittadini stranieri in cerca di occupazione in Veneto è diventato rilevante: nel 2008 erano 21mila e nel 2012 hanno raggiunto quota 35.000 (+67%).  L’incidenza degli stranieri tra i disoccupati è inoltre é particolarmente elevata: 23% nel 2012.  Volendo analizzare l’impatto della crisi in un arco di tempo pluriennale – precisa l’Assessore veneta - possiamo calcolare che a partire da giugno 2008 (inizio della crisi) fino a giugno 2012 (dunque attivando un confronto al netto degli effetti della stagionalità), la contrazione delle posizioni di lavoro degli stranieri è stata pari a circa 8mila unità. Gli stranieri sono risultati coinvolti in particolare a causa della loro marcata presenza nei settori più esposti alla crisi industria manifatturiera e costruzioni ed inoltre hanno una tenuta sociale peggiore sia perché spesso hanno moglie non lavoratrice e diversi figli a carico, sia perché entrano nel mercato del lavoro nero con una certa facilità ".

" Prima dobbiamo pensare ai nostri lavoratori disoccupati ed in cerca di lavoro – sottolinea - poi dobbiamo pensare a chi, straniero, é già qui regolarmente,  perché non possiamo permetterci di  peggiorare ulteriormente la tenuta sociale già fragilissima ".

" Questa gestione delle entrate di nuovi paesi in Europa resta, a mio parere, viziata, in generale da un ampliamento negli  anni indiscriminato che oggi vede una difficile coesione politica e di missione. Per quanto riguarda l’entrata della Croazia nell’Unione Europea – conclude - oggi eccepisco il tema del lavoro perché tanta é la disoccupazione nei propri confini che non può riversarsi in terra italiana e veneta, peraltro a condizione di  forte concorrenza su stipendi e costi aziendali”.

 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network