Quotidiano | Categorie: Politica

Ciambetti e sindacati tra riorganizzazione delle istituzioni decentrate e previsioni Svimez

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 30 Luglio 2014 alle 17:25 | 0 commenti

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Regione Veneto - “La riorganizzazione delle istituzioni decentrate, dai Comuni chiamati ad associarsi e a gestire insieme funzioni, uffici e servizi, le nuove province, le aree vaste e la città metropolitana, non può prescindere dal coinvolgimento delle organizzazioni sindacali”. Lo ha dichiarato l’Assessore regionale agli enti locali Roberto Ciambetti dopo aver incontrato stamani a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, le rappresentanze sindacali di CGIL, CISL, UIL confederali e del comparto pubblico.

Al centro dell’incontro i temi delle riforme istituzionali che riguardano gli assetti delle Provincie (e quindi le aree vaste) ma anche dei Comuni (per quanto riguarda le fusioni e le aggregazioni e quindi le aree metropolitane) con ciò che ne conseguirà in termini di ricadute sulla gestione del personale degli enti locali, in un’ottica di razionalizzazione e positiva organizzazione dei servizi per la cittadinanza.

“Coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori in un cambiamento per molti aspetti epocale è una necessità,   innanzitutto perché Veneto non facciamo le riforme a spese dei lavoratori – ha detto Ciambetti – .  Mi sono impegnato con OOSS a esporre in Giunta le problematiche complesse che derivano dagli scenari che dovremo affrontare, scenari per altro in continua evoluzione visto che da Roma si preannunciano per settembre ulteriori novità. Per quanto ci riguarda, ribadisco i punti chiave della riorganizzazione per bacini ottimali nella gestione dei servizi associati comunali che abbiamo voluto: la razionalizzazione elaborata mira ad abbattere i costi per la cittadinanza consentendo risparmi importanti e il mantenimento nella qualità di servizi pubblici.  I lavoratori saranno chiamati ad affrontare cambiamenti importanti e il consenso attivo, la partecipazione dei lavoratori stessi a questi processi è sicuramente una chiave del successo di una piccola-grande rivoluzione per l’ente locale”

Ciambetti ha annunciato che su tutti questi aspetti la Regione Veneto, già sentite le Province e l’Anci Veneto, istituirà un tavolo permanente di confronto al quale siederanno di diritto anche le organizzazioni sindacali dei lavoratori.

Da parte sindacale è stato proposto un protocollo per l’istituzione del tavolo che Ciambetti porterà all’attenzione della Giunta veneta.

Il tavolo inizierà i lavori dopo la pausa estiva prendendo in esame gli interventi di razionalizzazione e riorganizzazione da mettere in atto per governare in modo coordinato tra tutti i soggetti interessati questa complessa fase di transizione per gli enti locali.

Erano presenti: Elena Di Gregorio, neo-segretaria regionale della CGIL, Marj Pallaro segretaria regionale della CISL Funzione Pubblica, Mario Ragno, segretario confederale UIL e i rappresentanti del comparto regionale del pubblico impiego.

 

“Le previsioni Svimez confermano un dato che in Veneto era già emerso: il Pil è in ripresa e con esso anche l’occupazione anche se questo secondo indice, almeno  per l’intero centro-nord,  riporta un incremento contenuto”. L’assessore regionale del Veneto al Bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, commenta i dati diffusi da Svimez che mettono in evidenza “la grave situazione del Mezzogiorno – ha detto Ciambetti – confermando la spaccatura in due dell’Italia.  Continuare a ostinarsi a voler mantenere le stesse politiche per macro aree che hanno problemi, aspettative ed esigenze completamente diverse significa spingere tutti nel baratro,  dove finiranno il Nord produttivo, al quale vengono sottratte risorse per mantenere la sua competitività e la concorrenzialità del suo tessuto economico, e dove sprofonderà il Mezzogiorno perché è evidente che le politiche assistenziali non finalizzate allo sviluppo non potranno fermare l’emorragia di cervelli e manodopera né, tantomeno, rilanciare l’economia produttiva”. L’assessore veneto invita comunque alla prudenza: “Il dato Veneto – ha spiegato Ciambetti che cresce dell’1,4 per cento per quest’anno e di quasi due punti percentuali nel 2015 non deve nascondere tutti i problemi che contrastano con la sfida della modernità, ad iniziare da una tassazione iniqua che ci spinge fuori mercato. Il residuo fiscale che paghiamo allo Stato è stratosferico mentre avremmo bisogno di risorse da poter investire non solo nelal Pmi ma anche, e soprattutto, nella formazione dei giovani e nel sistema del welfare: il prodotto di qualità può nascere solo in un territorio di qualità. Detto questo ribadisco quello che è il dato di fondo: non si cura un paziente colpito da broncopolmonite con la stessa profilassi usata per l’infartuato: mali diversi chiedono medicine e cure diverse”

 

Leggi tutti gli articoli su: cgil, cisl, Uil, Roberto Ciambetti, Province

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