Quotidiano | Categorie: Teatro

"Cantami Orfeo", il Teatro del Lemming nella programmazione di Vicenza Jazz

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 4 Maggio 2016 alle 14:56 | 0 commenti

ArticleImage

Teatro del Lemming
Una tappa importante quella che vedrà in scena, prima di una lunga serie di date in giro per l’Italia, l’ultima produzione del Teatro del Lemming, storica compagnia della ricerca teatrale italiana, che da circa un anno cura in città la direzione artistica del Centro internazionale di produzione e ricerca - Il teatro dello spettatore. In piena linea con la poetica portata avanti dal gruppo che propone un coinvolgimento drammaturgico e sensoriale dello spettatore, lo spettacolo "Cantami Orfeo", facente parte delle programmazioni del Festival Vicenza Jazz e della stagione Primavera AB 23 , sarà in replica il 9, 10 e 11 maggio presso lo spazio AB 23 in contrà Sant’Ambrogio con una doppia replica serale alle ore 22.00 e alle ore 23.00 (prenotazione obbligatoria al 327.3952110 e portando con sé una coperta).

"Cantami Orfeo", prendendo spunto dal mito di Orfeo ed Euridice raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi, è un lavoro multidisciplinare al confine tra installazione, teatro e musica in cui visione ed ascolto sono agiti dallo spettatore in modo totalmente inusuale. Aperto ad un massimo di venti spettatori a replica invitati a sdraiarsi su un grande materasso/altare, lo spettacolo propone infatti una visione dal basso verso l’alto, continuamente cangiante come in un infinito riflesso di specchi, mentre la musica, proveniente da ogni lato della sala, si propaga sul pavimento, attraversando i corpi e avvolgendo la percezione di ogni singolo partecipante. I miti dell’età classica tornano, in questa nuova produzione del Teatro del Lemming, a collocarsi come fondamento di un immaginario comune che appartiene indissolubilmente alla nostra cultura. Attraverso il racconto del mito, viene affrontato, denunciato e analizzato in tutto il suo spessore e la sua complessità il tema della morte, grande rimosso della cultura occidentale. Orfeo vuole ritrovare Euridice, la sua amata morta. Ella non rappresenta nient’altro che l’amore perduto, i desideri che non siamo stati in grado di ascoltare, i sogni che non abbiamo saputo realizzare, la completezza a cui aneliamo per tutta la vita terrena. Ma solo attraverso il mezzo dell’arte, del componimento poetico e musicale, egli ottiene dagli dèi la grazia che gli consente di intraprendere il viaggio nell’Aldilà, un viaggio nella terra degli assenti ma anche a ritroso nella propria memoria, nei frammenti di ricordi perduti. Come scrive la nota critica teatrale Maria Dolores Pesce su dramma.it: “Con questo ultimo lavoro Massimo Munaro e il Teatro del Lemming tornano al nucleo centrale e fondante del loro teatro, un albero con radici che appoggiano sull’esistenza e affondano in profondità nel rapporto con il mito e con i movimenti drammaturgici che

questo ha assunto a partire dal senso stesso della tragedia antica, mimesi e narrazione e, insieme, catarsi e liberazione. Un teatro dunque che è nella sua essenza ed essenzialità, più che conoscenza diretta e dialettica, una esperienza diretta e liberatoria e in questo altrettanto dialettica ma più profondamente cognitiva sia esteticamente che psicologicamente.(…) Il mito si fa rito e il rito, così, si fa drammaturgia, una drammaturgia in cui le parole si mescolano ad una bellissima musica, suoni chiari che distillano senso da parole sussurrate quasi in brusio ed immagini che si confondono in così diversi orizzonti percettivi”.
Come sempre, negli spettacoli del Lemming, non si tratta mai per gli spettatori di assistere semplicemente ad uno spettacolo, quanto piuttosto di esserne completamente immersi e di vivere così una piccola esperienza.
Il lavoro, di cui Massimo Munaro firma sia le musiche che la regia, vede in scena lo stesso Munaro (al pianoforte e voce recitante) insieme all’attrice Chiara Elisa Rossini (voce recitante).
Il Teatro del Lemming, fondato a Rovigo nel 1987 da Massimo Munaro e da Martino Ferrari, è una compagnia teatrale di ricerca finanziata dal MiBACT dal 1997. Il gruppo si delinea, a partire dagli anni novanta, come una delle realtà più innovative della scena attraverso un percorso teatrale, unico nel panorama italiano, che si caratterizza per il coinvolgimento drammaturgico e sensoriale degli spettatori. La compagnia ha calcato con successo in questi anni i più prestigiosi palcoscenici italiani ed europei (Francia, Spagna, Polonia, Bosnia, Germania, ecc.) ed è da tempo riconosciuta come uno dei gruppi di punta del teatro contemporaneo dentro e fuori i confini nazionali.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network