Cacciatori a Vicenza, Arci Caccia: show berlatiano con corriere pagate
Martedi 28 Gennaio 2014 alle 14:54 | 0 commenti
Giuliano Ezzelini Storti Presidente Regionale Arci Caccia, Oscar Stella Vicepresidente Regionale FIDC - Abbiamo assistito anche quest'anno, com'è ormai consuetudine, allo show berlatiano alla
fiera di Vicenza di sabato 25 gennaio. Show a servizio della campagna elettorale dell'eurodeputato che in primavera è a scadenza di mandato, ma che ha ottenuto presenza di pubblico molto inferiore rispetto agli altri anni.
Non ci stupiamo di questo: finalmente i cacciatori hanno iniziato a capire che con la
demagogia non si può andare avanti.
Quando si organizzano corriere pagate, quando si fa il “porta a portaâ€, quando si riempie il
vicentino di manifesti e volantini è facile attirare quanto meno la curiosità della gente.
Per questo, anche se ferocemente attaccati da Berlato e compagni, non siamo né intimoriti
né spaventati. Ci teniamo però a fare per onor del vero, alcune precisazioni:
1-di associazioni venatorie riconosciute tali dalle leggi dello Stato Italiano ne era presente
una sola: Enalcaccia;
2-niente di più falso nelle accuse sul fatto che il piano faunistico venatorio uscito ad agosto
dalla Giunta Regionale è stato elaborato dall'Assessore alla caccia in collaborazione con
Arcicaccia e Federcaccia. Come ben sa l'euro-onorevole, che è stato in Giunta, le
associazioni venatorie vengono consultate, ma il piano che emerge è frutto dei tecnici che
lo elaborano e degli organi di governo regionali. In questo modo sono state considerate le
proposte che Arcicaccia e Federcaccia, insieme al resto del CRAVN, hanno elaborato e
presentato per migliorare il piano faunistico. Delle nostre proposte alcune sono state
recepite, come uscito dalla Giunta di gennaio, altre siamo in attesa di recepimento: anche se
per opportunismo di circostanza Berlato & C. non vogliono riconoscerlo.
Ricordiamo poi che il CRAVN riunisce le associazioni venatorie riconosciute a livello
nazionale che rappresentano il 70% dei 50.000 cacciatori del Veneto, mentre ACV-Confavi
ed Enalcaccia forse arrivano al 30%. Questa è la più semplice ragione per cui le nostre
proposte sono state considerate e recepite.
E poi non è forse vero e da sempre detto che che l'unione fa la forza?!
Ci preme sottolineare che è molto strana la giustificazione data dal presidente reg.le
Enalcaccia a suoi dirigenti di Vicenza per cui si sarebbe deciso di abbracciare ACV-Confavi
e Berlato solo dopo essere stato cacciato oltre 10 anni fa da presidente di un ATC a Padova,
da parte di Federcaccia, perchè la sua cacciata da presidente è stata merito
dell'organizzazione di “corriere†di parte dei cacciatori appartenenti proprio all'associazione
con cui oggi collabora (ACV-Confavi).
Federcaccia ha approvato la cacciata, assieme a tutte le altre associazioni venatorie, perchè
quando un dirigente di ambito non è in grado di gestirlo è meglio che vada a casa,
indipendentemente dall'associazione di appartenenza.
Vogliamo anche ricordare la questione “capanni di caccia� La norma attuale ovviamente
non ci piace e non è sufficiente tanto è vero che in Toscana Federcaccia e Arcicaccia ne
hanno costruita una più semplice che il Consiglio reg.le ha votato all'unanimità .
Perchè non possiamo farlo anche in Veneto? Chi ha causato il primo danno alla legge sui
capanni? Non certo l'assessore Stival. In Toscana, fortuna loro, non c'è ACV-Confavi...
Sta di fatto comunque che sulla questione capanni, grazie alla nostra sensibilizzazione ed
alle decine di assemblee, in qualche modo i “capannisti†hanno potuto andare a caccia
anche quest'anno. Se fosse dipeso da qualche euro-parlamentare avrebbero dovuto cambiare
modalità di caccia oppure stare direttamente a casa!
Quindi diciamo ad ACV-Confavi, Enalcaccia e Berlato che possono fare centinaia di
assemblee come quella di Vicenza, noi continueremo sulla nostra strada a difendere i diritti
dei cacciatori.
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