Geron e Pantano della Fim-Cisl: "La qualità ha salvato i posti di lavoro all'Electrolux"
Giovedi 19 Giugno 2014 alle 23:12 | 0 commenti
Oggi pomeriggio, presso la sala Tolio a Bassano del Grappa, i sindacalisti FIM-Cisl hanno illustrato le trattative che hanno permesso di salvare migliaia di posti di lavoro nell'azienda di elettrodomestici Electrolux attraverso un accordo sindacale per nulla privo di imprevisti. All'incontro, aperto a tutti, sono intervenuti Massimo Pantano della Fim-Cisl di Bassano del Grappa e Maurizio Geron, segretario regionale della Fim-Cisl.
Durante la conferenza sono stati illustrati, ai delegati aziendali del territorio e ai cittadini uditori, i contenuti di un accordo sindacale che a detta dei relatori è storico. "Questa è la seconda grossa vertenza sindacale dopo quella della Fiat, questo accordo potrà fare realmente scuola. Era un problema tecnico, non politico e quindi si doveva e si poteva trovare una soluzione" afferma il segretario regionale Geron "la multinazionale pensava di poter sfruttare il territorio e poi quando il loro interesse veniva meno di andarsene". Il settore del Bianco, con Electrolux, occupa in Italia circa sei mila persone ma la produzione dal 2004 al 2012 è scesa da 30 a 15 milioni di pezzi. Dopogli studi dei dati iniziati da Electrolux nel 2013 la direzione svedese ha pensato che la soluzione fosse quella di chiudere la sede produttiva di Porcia per dislocarla in Polonia dove il costo del lavoro sarebbe passato da 24 euro lordi orari a 7. Tutta la strategia dei sindacati si è quindi posta sul livello qualitativo evidenziando che, se anche il costo della manodopera in Italia è più alto, sarebbe stata da mantenere la produzione dei prodotti di alto livello a Porcia, dislocando invece la produzione del basso di gamma in Polonia. Questo, unito ad una diminuzione di 5 minuti dell'orario di pausa e quindi ad un aumento di produttività . "Abbiamo chiesto di agire anche al governo rifinanziando i contratti di solidarietà e per la decontribuzione, ci siamo mossi a diversi livelli per poter ottenere il salvataggio dei posti di lavoro. Un forte colpo è stata la cessione all'azienda del 60% dei permessi sindacali. Se avessimo dovuto discutere unicamente sul costo del lavoro, a confronto con la Polonia, la partita sarebbe stata persa subito. L'evidenziare come invece si sarebbe potuto mantenere la produzione dei prodotti di alta gamma nella provincia di Pordenone ha fatto vedere all'azienda una prospettiva di sicurezza e questa è stata l'arma del salvataggio" ha concluso Geron.
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