Archivio per tag: Il Manifesto
	
	
			
							
					Categorie: Politica, Fatti				
			
			
			
							
				 L'ultima lettera di Michele (trentenne, grafico, stanco di respirare aria fritta e alimentarsi di falsesperanze) da quando è stata pubblicata dal Messaggero Veneto (la riportiamo in fondo*, ndr) ha guadagnato attenzioni, riflessioni, discussioni e inevitabili dubbi, retropensieri, sospetti. Tuttavia il "caso" si è imposto con una forza paradigmatica in grado di eccedere i confini locali e per di più capace di cristallizzare un contesto. La "meglio gioventù" spalle al muro, inghiottita dal baratro. Un dramma familiare, e non solo: la corrispondenza si moltiplica nei social. E la "notizia" originale tracima ben oltre il giornalismo ai tempi di Internet. Soprattutto perché, di fatto, squaderna la stessa lacrima degli  irreversibili tramonti a Nord Est. Comunque, questo è il suicidio del  quadrante che - fra Vicenza e  Trieste, Venezia e Trento, Treviso e Udine - si era immaginato "regione  europea", "modello di sviluppo 3.0" o perfino "variabile indipendente"  da Roma Ladrona, precipitando invece dentro la Grande Crisi che ha  desertificato - insieme ai capannoni all'ombra di ogni campanile - anche  l'ideologia dell'intrapresa formato individuale.			
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			L'ultima lettera di Michele (trentenne, grafico, stanco di respirare aria fritta e alimentarsi di falsesperanze) da quando è stata pubblicata dal Messaggero Veneto (la riportiamo in fondo*, ndr) ha guadagnato attenzioni, riflessioni, discussioni e inevitabili dubbi, retropensieri, sospetti. Tuttavia il "caso" si è imposto con una forza paradigmatica in grado di eccedere i confini locali e per di più capace di cristallizzare un contesto. La "meglio gioventù" spalle al muro, inghiottita dal baratro. Un dramma familiare, e non solo: la corrispondenza si moltiplica nei social. E la "notizia" originale tracima ben oltre il giornalismo ai tempi di Internet. Soprattutto perché, di fatto, squaderna la stessa lacrima degli  irreversibili tramonti a Nord Est. Comunque, questo è il suicidio del  quadrante che - fra Vicenza e  Trieste, Venezia e Trento, Treviso e Udine - si era immaginato "regione  europea", "modello di sviluppo 3.0" o perfino "variabile indipendente"  da Roma Ladrona, precipitando invece dentro la Grande Crisi che ha  desertificato - insieme ai capannoni all'ombra di ogni campanile - anche  l'ideologia dell'intrapresa formato individuale.			
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		La lettera di Michele: la periferia asfittica del Nord-Est, col trattino separatore, inghiotte la ‘meglio gioventù'
Domenica 12 Febbraio 2017 alle 11:13 L'ultima lettera di Michele (trentenne, grafico, stanco di respirare aria fritta e alimentarsi di falsesperanze) da quando è stata pubblicata dal Messaggero Veneto (la riportiamo in fondo*, ndr) ha guadagnato attenzioni, riflessioni, discussioni e inevitabili dubbi, retropensieri, sospetti. Tuttavia il "caso" si è imposto con una forza paradigmatica in grado di eccedere i confini locali e per di più capace di cristallizzare un contesto. La "meglio gioventù" spalle al muro, inghiottita dal baratro. Un dramma familiare, e non solo: la corrispondenza si moltiplica nei social. E la "notizia" originale tracima ben oltre il giornalismo ai tempi di Internet. Soprattutto perché, di fatto, squaderna la stessa lacrima degli  irreversibili tramonti a Nord Est. Comunque, questo è il suicidio del  quadrante che - fra Vicenza e  Trieste, Venezia e Trento, Treviso e Udine - si era immaginato "regione  europea", "modello di sviluppo 3.0" o perfino "variabile indipendente"  da Roma Ladrona, precipitando invece dentro la Grande Crisi che ha  desertificato - insieme ai capannoni all'ombra di ogni campanile - anche  l'ideologia dell'intrapresa formato individuale.			
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			L'ultima lettera di Michele (trentenne, grafico, stanco di respirare aria fritta e alimentarsi di falsesperanze) da quando è stata pubblicata dal Messaggero Veneto (la riportiamo in fondo*, ndr) ha guadagnato attenzioni, riflessioni, discussioni e inevitabili dubbi, retropensieri, sospetti. Tuttavia il "caso" si è imposto con una forza paradigmatica in grado di eccedere i confini locali e per di più capace di cristallizzare un contesto. La "meglio gioventù" spalle al muro, inghiottita dal baratro. Un dramma familiare, e non solo: la corrispondenza si moltiplica nei social. E la "notizia" originale tracima ben oltre il giornalismo ai tempi di Internet. Soprattutto perché, di fatto, squaderna la stessa lacrima degli  irreversibili tramonti a Nord Est. Comunque, questo è il suicidio del  quadrante che - fra Vicenza e  Trieste, Venezia e Trento, Treviso e Udine - si era immaginato "regione  europea", "modello di sviluppo 3.0" o perfino "variabile indipendente"  da Roma Ladrona, precipitando invece dentro la Grande Crisi che ha  desertificato - insieme ai capannoni all'ombra di ogni campanile - anche  l'ideologia dell'intrapresa formato individuale.			
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			Usa e getta: i rifiuti tossici delle basi americane
Giovedi 21 Novembre 2013 alle 23:22 I rifiuti pericolosi prodotti dalle basi militari statunitensi presenti nel territorio vicentino dove vanno a finire? In questi giorni di indignazione generale per il caos scoppiato in seguito alla divulgazione delle dichiarazioni di Carmine Schiavone sui rifiuti tossici sotterrati dalla Camorra nelle “Terre dei fuochi†della Campania, spunta ora un documento della Defence Logistics Agency riguardante le sostanze nocive prodotte nelle installazioni Usa in Italia.  			
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			  I rifiuti pericolosi prodotti dalle basi militari statunitensi presenti nel territorio vicentino dove vanno a finire? In questi giorni di indignazione generale per il caos scoppiato in seguito alla divulgazione delle dichiarazioni di Carmine Schiavone sui rifiuti tossici sotterrati dalla Camorra nelle “Terre dei fuochi†della Campania, spunta ora un documento della Defence Logistics Agency riguardante le sostanze nocive prodotte nelle installazioni Usa in Italia.  			
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