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Usa e getta: i rifiuti tossici delle basi americane

Di Edoardo Andrein Giovedi 21 Novembre 2013 alle 23:22 | 0 commenti

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I rifiuti pericolosi prodotti dalle basi militari statunitensi presenti nel territorio vicentino dove vanno a finire? In questi giorni di indignazione generale per il caos scoppiato in seguito alla divulgazione delle dichiarazioni di Carmine Schiavone sui rifiuti tossici sotterrati dalla Camorra nelle “Terre dei fuochi” della Campania, spunta ora un documento della Defence Logistics Agency riguardante le sostanze nocive prodotte nelle installazioni Usa in Italia.

È un documento risalente al 6 ottobre del 2010 scovato dal quotidiano “il manifesto” nel quale è riportato il capitolato d’appalto per la “gestione, il caricamento, lo scarico, la rimozione, il trasporto, lo stoccaggio e lo smaltimento” delle sostanze pericolose in cinque città sedi delle principali basi americane: Aviano, Livorno, Napoli, Sigonella e Vicenza.

Una lunga lista di sostanze che comprende resti di idrocarburi, solventi, vernici di ogni tipo, sostanze chimiche residuali nella gestione del munizionamento, più di dieci tonnellate di batterie esauste di ogni tipo, centinaia di chili di acidi inorganici, ammoniaca, agenti decontaminanti, solventi, idrocarburi aromatici (i temibili benzene e xilene), metalli pesanti come il cromo esavalente, il cromo, il mercurio e il piombo, il Pcb, pesticidi ed erbicidi, lubrificanti, oli esausti ed altri veleni.
Nel documento viene specificato nei dettagli il processo di smaltimento di queste sostanze (trattamento, incenerimento e discariche), ma soprattutto il fatto che è vietato smaltire i rifiuti nelle stesse basi americane.

Il reportage di Andrea Palladino su “il manifesto” racconta come la gestione delle scorie pericolose delle basi Usa è stata affidata ad esempio alla bresciana Ecoservizi che si avvaleva di una discarica per rifiuti pericolosi a Brescia che, dopo essere stato chiusa nel 2000, oggi è considerata ad alto rischio e attende una bonifica. Chi pagherà questa bonifica?

Inoltre la base Usa di Camp Darby, secondo il Rapporto sullo stato dell’ambiente del Comune di Pisa del 2006, appare diverse volte nell’elenco dei siti da bonificare, con segnalazioni di perdite di idrocarburi e problemi alla piattaforma per lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi.

E a Vicenza il monitoraggio ambientale sui rifiuti pericolosi delle due caserme militari è tutto in ordine? Di certo nell’impatto ambientale dalle due basi c’è anche da considerare la massiccia filiera di smaltimento delle scorie made in Usa, perché gli americani di smaltirli all'interno delle basi non ci pensano nemmeno.


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