Anche dopo la "censura" comminata a Giovanni Villa non si riesce a fare trasparenza sulla gestione della Fondazione Roi: perchè?
Mercoledi 17 Gennaio 2018 alle 18:15
Continuo a non capire perché non si riesce a fare trasparenza sulla gestione passata della Fondazione Roi e sul ruolo vicentino del professor Giovanni Carlo Federico Villa. Può sembrare una questione marginale rispetto ad altri problemi della città . Ma proprio per questo, per la semplicità tecnica delle vicende citate, non si comprende perché non si reagisca con chiarezza agli errori del passato e non si volti pagina. Leggo l’articolo del direttore Giovanni Coviello e, sobbalzando sulla sedia, apprendo che il prof. Villa ha mentito a tutti (visto che lo ha detto anche alla stampa) quando ha pubblicamente sostenuto di aver chiesto alla Università di Bergamo, dalla quale dipende, l’autorizzazione ad assumere gli incarichi vicentini. Per tale fatto ha anche subito un provvedimento di “censuraâ€.
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Giovanni Villa ha detto bugie: ha infatti subito una "censura" dall'Università di BG per mancata richiesta dell'autorizzazione come direttore tecnico dei Musei Civici di Vicenza. Rimane ancora lì e in Cda Fondazione Roi?
Martedi 16 Gennaio 2018 alle 13:22
Giovanni Carlo Federico Villa, alias Giovanni Villa, ha sempre (sper)giurato di aver chiesto le relative autorizzazioni all'Università di Bergamo, dove è professore associato a tempo pieno, per assolvere da luglio 2015 l'incarico di direttore tecnico dei Musei civici di Vicenza, retribuito alla sua società Didaké sas dalla Fondazione Roi, di cui poi è diventanto membro del cda, Gianni Zonin regnante, grazie alla forzatura dell'ente, avallata da Achille Variati e Jacopo Bulgarini d'Elci, che ha reso equivalente quel ruolo a quello che lo statuto prevede come dantene unicamente diritto, cioè l'incarico di "direttore pro tempore" tout court, quindi nè tecnico nè scientifico che di si voglia.
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Diamanti con Variati fa fare una figuraccia al min. Dario Franceschini: l'Anac di Cantone accende i fari su Giovanni Villa, GdV prende lucciole per lanterne e Valmarana mente...
Martedi 9 Gennaio 2018 alle 16:03
Scrivevamo sabato 6 gennaio che "martedì 9 gennaio alle 21 presso il Salone di Palazzo Chiericati dialogherà col sindaco di Vicenza Achille Variati, con Ilvo Diamanti nella sua veste di presidente della Fondazione Roi e con Giovanni Villa, direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza e membro del cda della fondazione stessa, "demolita" dalla gestione dei vari membri dei cda a guida di Gianni Zonin che si sono alternati nel tempo (nella foto da sx Franceschini, Variati, Bulgarini d'Elci e Villa)".
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Martedì 9 gennaio Dario Franceschini potrà rispondere alle domande sui danni arrecati alla Fondazione Roi da Gianni Zonin & c. Saranno con lui Variati, Diamanti e Villa
Sabato 6 Gennaio 2018 alle 12:51
Offre una grande e irripetibile occasione di traparenza la visita a Vicenza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, che come informa la nota che di seguito pubblichiamo, martedì 9 gennaio alle 21 presso il Salone di Palazzo Chiericati dialogherà col sindaco di Vicenza Achille Variati, con Ilvo Diamanti nella sua veste di presidente della Fondazione Roi e con Giovanni Villa, direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza e membro del cda della fondazione stessa, "demolita" dalla gestione dei vari membri dei cda a guida di Gianni Zonin che si sono alternati nel tempo (cfr. "Roi. La Fondazione demolita", nella foto da sx Franceschini, Variati, Bulgarini d'Elci e Villa).
Continua a leggereBuon anno da VicenzaPiù: noi faremo di tutto per informarti anche nel 2018, ma sostienici: Zonin, Zaia e i "potenti" non ci vogliono... più
Domenica 31 Dicembre 2017 alle 23:01Per politici e non solo il gioco preferito è mentire alla gente. Non si prescrivano i reati dello "smemorato di Vicenza", Gianni Zonin
Lunedi 18 Dicembre 2017 alle 07:31
Egregio direttore, forse passeranno ancora centinaia d'anni fino a che il popolo, inteso come genere umano tutto, avrà decifrato ogni comportamento (pensiero atteggiamento espediente) che divide un individuo dall'altro e li rende ostili. Per ora dobbiamo sopportare Maria Elena Boschi, che con il piglio di quella del primo banco, la lezione imparata a memoria e il visino carino e feroce, si difende, anzi attacca il suo avversario (Parlamento, o Travaglio) con gli argomenti del revanchismo piccolo borghese - mio padre si è guadagnato tutto quel che è lavorando sodo e andando a piedi a scuola - e le ragioni di una donnetta molestata - risponderà di questo in tribunale; ce l'ha con me perché sono donna.
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I musei vicentini e la Fondazione Roi non possono proprio fare a meno del prof. Giovanni Villa?
Giovedi 14 Dicembre 2017 alle 16:11
Ma c'è bisogno del prof. Villa a Vicenza? I Musei vicentini non possono proprio farne a meno? Le domande sorgono spontanee poiché da quando Giovanni Carlo Federico Villa è sbarcato a Vicenza, attorno al Museo, e più in generale alle iniziative della Cultura, avvengono episodi che fanno sorgere dei dubbi sulle scelte dell'Amministrazione comunale e in particolare dell'uscente vicesindaco e assessore alla cultura Jacopo Bulgarini d'Elci. Vediamo sinteticamente di ricordarne qualcuno. La prima questione è la natura fumosa ed equivoca del suo incarico a Vicenza.
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Il 13 dicembre al Museo Diocesano per un libro sul ritratto del vescovo vicentino Matteo Priuli, acquistato anche con i discussi soldi della Fondazione Roi dell'era Gianni Zonin
Martedi 12 Dicembre 2017 alle 14:13
Mercoledì 13 dicembre alle ore 16,30 prende avvio una nuova iniziativa al Museo Diocesano di Vicenza dal titolo "1 Libro+1 Dipinto", promossa dal Museo in collaborazione con l'Ufficio per l'Insegnamento della Religione Cattolica. Alla presentazione del libro seguirà l'illustrazione del ritratto del vescovo vicentino Matteo Priuli, (nella foto un suo "particolare", ndr) opera del 1595 di un pittore della cerchia del Veronese, conservato al Museo Diocesano (e acquistato anche con i fondi della Fondazione Roi, elargiti da Gianni Zonin lecitamente o no sarebbe bello che qualcuno lo stabilisse, ndr).
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Maestri di vita? Per Matteo Marzotto "ai giovani nulla è dovuto, ognuno si costruisca il proprio futuro". A partire dalla BPVi e dal fondo Permira...
Martedi 29 Agosto 2017 alle 11:03
Recentemente è stata pubblicata un'intervista a Matteo Marzotto. Direi che rispecchia la mentalità imprenditoriale italiana (e non solo) di personaggi che si spacciano per "moderni" e, magari, "progressisti". Matteo Marzotto, un "vincente" (ma solo per se stesso) che viene definito "bello, brillante e famoso" che ha avuto "fidanzate del calibro di Naomi Campbell" e che è stato compagno di scuola e che è amico fraterno di Gianluca Vacchi (nella foto con lui e Lapo Elkan), milioni di follower e più debiti con le banche tra cui la BPVi, di cui il giovane Marzotto è stato "consigliere" con Gianni Zonin. Matteo Marzotto, un vero e proprio "maître à penser" dei nostri tempi e di una società che bisogna trasformare dalle radici. Un commento? Lo lasciamo a Giorgio Langella, autore per noi di "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante". Il direttore
Qualche giorno fa, il 24 agosto per l'esattezza, è stata pubblicata su "www.linkiesta.it" un'intervista di Marco Fattorini a Matteo Marzotto (clicca qui per il testo completo, ndr). Il titolo riprende una frase dell'intervistato "Ai giovani nulla è dovuto, ognuno si costruisca il proprio futuro".
Continua a leggereLa Soprintenza non definisce museo la Basilica Palladiana, ma almeno la Fondazione Roi non dovrà dare più dei 100.000 euro già assegnati alla mostra di Van Gogh: lo dice, ma anche no, Achille Variati
Martedi 22 Agosto 2017 alle 21:03
Anche la Sovrintendenza alle Belle Arti conferma di non considerare la Basilica Palladiana un "museo" ma un monumento la cui integrità artistica e culturale va tutelata e preservata anche in termini di fruibilità estetica e visiva quando, per decisioni diverse, diventa, come l'ha definito ieri il sindaco Achille Variati, un "prezioso contenitore" per una mostra temporanea, come quella di Van Gogh. Ma, se i cda della Roi a guida Gianni Zonin hanno elargito fondi solo in minima parte al "museo civico", come il marchese Giuseppe Roi definisce nello statuto, e al singolare, palazzo Chiericati come destinario delle attività della Fondazione a lui intitolata, non è da meno nel suo comportamento, diciamo, discutibile, il nuovo cda a trazione Andrea Valmarana e a guida Ilvo Diamanti.
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