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Zaia risponde all' a.d. Alitalia Del Torchio: non conosce il Veneto o non è ben informato

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 27 Agosto 2013 alle 17:45 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Quando il dottor Del Torchio afferma che il Nord Est ha bisogno di un politecnico ad alta specializzazione, forse dimentica i nomi di Nice, Texa, Arredo Plast, Came, Dainese, Consta, solo per citare i primi nomi che mi saltano alle mente. Imprese venete che in fatto di tecnologia hanno insegnato al mondo, e proprio grazie agli ingegneri usciti dai nostri atenei”.

E’ il commento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alle affermazioni dell’Amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, il quale, in un dibattito svoltosi a Cortina, ha lamentato come in Veneto “non esista un politecnico, una struttura universitaria ad alta specializzazione al servizio del territorio”.

“Probabilmente il dottor Del Torchio non conosce sufficientemente il Veneto o non è ben informato – riprende Zaia – non sa, per esempio, che i nostri atenei si sono tutti classificati ai vertici delle classifiche nazionali proprio in virtù della qualità elevatissima della ricerca e dei suoi docenti. E non gli hanno forse spiegato che proprio qui in Veneto la sapienza e la capacità tecnologica sono assai diffusi sul territorio, patrimonio che aziende nate dal nulla hanno saputo sviluppare non soltanto per la genialità dei propri titolari ma anche per il rapporto fruttuoso con gli atenei, in particolare con facoltà tecniche, a partire da ingegneria. Gli aerei della compagnia che guida il dottor Del Torchio, dai motori all’avionica, sono pieni di componentistica realizzata dalle imprese della nostra regione”.

“Evidentemente non basta un Politecnico a uscire dalla crisi – aggiunge Zaia – se è vero, come è vero, che le aree industriali dove sorgono prestigiosi politecnici non sono meno in crisi del Veneto. La verità, e dovrebbe saperlo bene Del Torchio che dirige un’azienda che annulla ogni giorno in poche ore i confini del mondo e nel cui board siedono anche eccellenti imprenditori veneti alla guida di aziende che il mondo ci invidia, è che con il 68,6 per cento di pressione fiscale complessiva che grava sulle aziende, una delle più alte del mondo, esse trovano assai più vantaggioso andarsene in altre zone dell’Europa dove il peso del fisco è nella media Ue, il 46 per cento circa, gli investimenti vengono agevolati e la burocrazia non ti giudica come un nemico da combattere ma come un’opportunità da coltivare”.

“Il Veneto ogni anno ha un residuo fiscale attivo di 18 miliardi, applica costi standard che se fossero diffusi a livello nazionale libererebbero immediatamente 30 miliardi di euro – conclude Zaia – quanti soldi potremmo destinare alla ricerca tecnologica e ai nostri atenei veneti se soltanto un governo prendesse coraggio e tagliasse le unghie agli spreconi e facesse tornare sul territorio tutti questi soldi? Delle due l’una: se bastassero gli ingegneri a uscire dalla crisi, non si spiega perché ce ne sono così tanti disoccupati; oppure dovremmo dire, e non è assolutamente vero, che sono degli incapaci”.


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