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Zaia ai 90 anni azienda Pietrobin a San Vendemiano (Tv): "fisco più equo e costi standard"

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 6 Ottobre 2013 alle 19:52 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Solo un fisco più equo e un Paese omogeneamente più virtuoso, dove non ci siano territori che dissipano quello che altri producono con impegno e sacrificio, solo così l’Italia potrà uscire dalla crisi. Ognuno deve fare la propria parte, per primo lo Stato, che da troppo tempo rinvia le riforme attraverso le quali cambiare un sistema che evidentemente non regge più”.

Sono parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, pronunciate stamane a San Vendemiano, in provincia di Treviso, dove ha partecipato alla celebrazione dei 90 anni di attività dell’azienda siderurgica Pietrobin, fondata nel 1923 da Pietro e oggi guidata dal figlio Carlo Bin.

Nell’occasione è stato presentato anche il nuovo impianto di taglio appena realizzato, “un investimento coraggioso in un momento di grande difficoltà – ha spiegato lo stesso Carlo Bin, dopo la benedizione del parroco di San Rocco, Don Arnaldo –, perché un’azienda come la nostra fortemente radicata nel territorio, proprio nel territorio crede, nella sua forza e nella sua capacità di avviare un percorso di ripresa”.

Alla presenza anche dei sindaci di San Venedemiano, Sonia Prescacin, e di Vittorio Veneto, Gianantonio Da Re, il vice presidente della provincia di Treviso, Floriano Zambon e il vice presidente di Unindustria Treviso Ennio Bianco, Zaia ha voluto innanzi tutto “abbracciare” i 400 dipendenti dell’azienda: “sono i lavoratori veneti che fanno grandi le imprese e al timone di queste ci sono persone che hanno ampiamente dimostrato il loro valore anche in questo periodo di estrema difficoltà. Persone come Mario Bin, che resistono, investono e non licenziano. Sento il dovere – ha aggiunto Zaia – di esprimere il mio ringraziamento a tutti, imprenditori e maestranze, se il sistema produttivo veneto, pur soffrendo, continua a dare segni di straordinaria vitalità”.

“Ma la crisi, per quanto pesante – ha proseguito il presidente –, non deve preoccuparci tanto quanto i ‘mali’ e le ‘zavorre’ che condizionano l’economia italiana sin dalle sue fondamenta: una pressione fiscale che supera il 68% contro una media europea del 46% e addirittura del 25% in una regione come la Carinzia che dista appena un’ora e mezza di auto da noi; quell’ufficio complicazione affari semplici che imperversa sulle nostre attività, soffocandole con una burocrazia inaccettabile, che toglie la voglia di fare impresa”.

Dopo aver ricordato che la Regione ha fatto in questi anni la sua parte, mettendo a disposizione risorse per la crescita e l’innovazione e soprattutto evitando di aumentare le imposte regionali, ha ribadito la necessità che in Italia si applichino finalmente i costi e i fabbisogni standard: “Il governo prenda l’esempio da noi, dal Veneto, che tiene sotto controllo la spesa pubblica mettendo in atto un sistema giusto ed efficace, che premia le gestioni virtuose, invece che penalizzarle come fa Roma. Questo chiediamo al governo – ha concluso Zaia –, di aggredire i problemi e di risolverli alla radice. La luna di miele dell’esecutivo guidato da Enrico Letta è finita: ora servono fatti, azioni concrete, perché i buoni propositi che non si realizzano mai fanno male e hanno il sapore della beffa”.

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