Quotidiano |

X Premio Zanella: solo donne tra i primi tre racconti vincitori

Di Sara Girombelli Sabato 2 Maggio 2015 alle 14:29 | 0 commenti

ArticleImage

Si è tenuta oggi, presso la Sala Bressan di Monticello Conte Otto, la celebrazione dei vincitori del X premio letterario “Giacomo Zanella”, istituito in onore del noto presbitero e poeta italiano, nato a Chiampo e fortemente ispirato, per le sue opere, dalle rime e dai versi leopardiani. Un pubblico nutrito ha preso parte alla manifestazione. Presenti alla premiazione, tra gli altri, il Sindaco Claudio Benincà e l’assessore alla cultura Maria Luigia Michelazzo del comune di Monticello Conte Otto.

“È un premio che ci onora indire – spiega l’assessore Michelazzo – ed è l’orgoglio della nostra amministrazione”. “Sapere di avere nel nostro territorio un premio nazionale di questa portata ci fa molto piacere – prosegue il Sindaco Benincà – un grazie soprattutto al pubblico che ci segue e che ci permette in questo modo di continuare. Tutte le rassegne che sono presenti nel nostro territorio, come questa, favoriscono l’espressione più positiva della nostra civiltà”.

Assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti, presente alla manifestazione poiché parte del concorso è finanziato dalla regione stessa, commenta: “E’ stupefacente vedere come è cresciuto questo premio negli anni, sia come qualità delle opere che come numero dei partecipanti. Complimenti al Comune di Monticello. Speriamo di continuare e vedere questo premio progredire ulteriormente. Giacomo Zanella ne sarebbe certamente onorato, per la costanza e il buon lavoro fatto in questi anni”.

Una giuria nuova quest’anno, che ha aggiunto elementi diversi, alcuni più giovani: oltre alla presidente Maria Luigia Michelazzo, anche Italo Francesco Baldo e il giovane professore di lettere Mauro Maruzzo, Aldo Zordan e la scrittrice Sara Rattaro, presente solo virtualmente e con un videomessaggio perché da poco divenuta mamma e quindi impossibilitata a muoversi: “Perseverare, tenendo i piedi per terra, con una dose uguale di spavalderia e umiltà. Durante questo concorso ho avuto la fortuna di leggere gli scritti di molte penne valide, con spunti diversi da cui si potrebbe lavorare per costruire qualcosa. Un applauso a Monticello, quindi, comune molto attivo dal punto di vista culturale, evento raro di questi tempi”.

I premio, dedicato a scrittori che si esercitano in racconti brevi di non più di seimila battute, aveva quest’anno come tema “Il tempo della serenità”. Giacomo Zanella, infatti, proprio a Cavazzale ritrovò la serenità dopo un periodo di lutti e di calunnie anche politiche, una crisi emotiva e spirituale che rientrò grazie all’aiuto dei frati francescani di Chiampo e una serenità spirituale che perdurò lungo le rive dell’Astichello dove lo stesso abate fece costruire Villa Zanella, oggi patrimonio del seminario. Qui Zanella visse i suoi ultimi dieci anni e scrisse sonetti.

Vince il concorso Ilaria Fravolini, giovane scrittrice romana, con il suo racconto “Il ghiaccio e il Sole” (Storia di una madre balena malata e morente, di un cucciolo ancora inesperto e di una futura sorellina in arrivo, simbolo della vita che si rinnova), mentre il secondo e il terzo posto sono stati aggiudicati da due ragazze vicentine, rispettivamente Lorenza Farina e Cinzia Capitanio. Un podio, quindi, interamente al femminile che conferma la già ben nota predisposizione di genere alla letteratura stessa. Ben 170, comunque, gli elaborati in gara per la categoria degli adulti, provenienti da tutta italia, più altri 20 elaborati di giovani ragazzi, già premiati in sede precedente due settimane fa. Trenta i racconti finalisti, che sono raccolti in una antologia, come ogni anno.

Lorenza Farina vince il secondo posto con il suo racconto, “Lezione di Acquerello”: la storia di una donna schiacciata dalla quotidianità, che attraverso l’arte ritrova se stessa e la serenità, imparando a esprimere le proprie emozioni.

“Il tempo di Luna e Sole”, invece, è il titolo del racconto che ha vinto il terzo posto, scritto da Cinzia Capitanio. Una storia molto toccante sulla disabilità di una sorella sulla sua impossibilità di esprimere le proprie emozioni poiché interamente paralizzata, ma che nonostante tutto riesce a gioire delle piccole cose come l’amore per l’altra sua sorella e il suo nuovo nipotino.

In occasione del premio letterario è stato presentato anche il libro del prof. Francesco Baldo “Giacomo Zanella Sacerdote”. “ Ne abbiamo parlato in molti modi, ma mai nella figura di abate – spiega l’assessore Michelazzo –  che pur non avendo mai gestito una parrocchia, svolgeva a pieno titolo il ruolo di sacerdote. Era davvero una figura umana, gentile e caritatevole”. In occasione di tale presentazione è stato letto un breve testo autografo di Zanella, fino ad ora sconosciuto. “Zanella era un uomo molto disponibile – racconta il prof. Baldo – Sono riuscito a ricostruire la sua figura grazie a un lungo e difficoltoso lavoro. Il suo primo mandato era la liturgia, e il secondo era quello della cura delle anime: egli stesso dice che bisogna volersi bene per carità, perdere anche solo un’ora di affetto è una perdita immensa perchè la vita è molto breve. Dal 1843 fu sacerdote, con una fortissima formazione in diversi amibiti umanistici. Molto diligente e sempre segnalato positivamente, aveva un carattere mite. Di se stesso egli parla pochissimo, della funzione sacerdotale ne parla sempre per via di eventi esterni.  Fu insegnante di lettere e filosofia, ben attento sia ai dibattiti filosofici contemporanei sia ai filosofi che furono ladri della Chiesa, come Sant’Agostino ad esempio. Sarà anche impegnato nel dibattito tra Scienza e Fede, in seguito alla pubblicazione degli studi di Darwin, che ebbe inizio a Vicenza. Nel 1853, la polizia austriaca lo allontana dal seminariato per via dei moti successivi al 1848. Non può neanche insegnare privatamente, ma lo farà comunque e insegnerà al noto Antonio Fogazzaro. Prenderà anche posizione dal 1868 contro la tratta dei lavoratori migranti che vide la sua nascita dopo l’unità d’Italia, per via delle nuove leggi e degli squilibri che costringevano gli abitanti del sud Italia a cercare fortuna al nord. In tutta la sua vita, comunque, e in ogni ambito Zanella applicava lo spirito sacerdotale e per questo è impossibile leggere i suoi scritti senza considerarne la personalità religiosa”. 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network