Votare o non votare, i dubbi di Parolin
Sabato 10 Maggio 2014 alle 21:45 | 0 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo
Per la prima volta in vita mia, non so per chi votare, probabilmente mi asterrò. Perchè? In questi ultimi anni, complice la crisi economica, l'adesione all'Europa ha sempre meno “clientiâ€, la costruzione europea rischia di andare in crisi e prendere una piega diversa. L'Europa volutamente o meno, con la continua propaganda contro gli stati membri, sta delegittimando di fatto, lo Stato nazionale che ha sempre meno spazio per fare politica.
L'Europa, nata per unire gli Stati e federarli, prosegue invece con una politiche sbagliate, sta disintegrando alcuni Stati, come: La Catalogna, la Galizia, le Fiandre e per ultimo il Veneto. In queste regioni da anni è un'esplosione di movimenti e partiti che al minimo chiedono Autonomia per poi giungere al separatismo puro e semplice. Da tempo, nelle società , nelle scuole, nei partiti si definisce la nazione, come una pericolosa invenzione intellettuale, piena di razzismo, di caratteri atavici fisici e morali dei lontani progenitori. La Patria cioè il luogo dove sono nati i nostri padri, viene vilipesa. A furia di ascoltare discorsi ufficiali contro gli Stati nazionali, fonte di ogni male, di organismo superato, anche inservibile, molti se ne sono convinti. Io no.
Insomma i nostri ferventi europeisti del politicamente corretto, invece di lavorare per una Europa unita e sovra nazionale, sono ancora alla ricerca di un'identità imprecisata, ma trincerata nella costruzione di una oligarchia burocratica di Bruxelles.
A noi non resta altro che identificarsi nella piccola Italia, perché lo spirito sovranazionale dell'Europa sta mettendo a rischio la Nazione, la Bandiera, le tradizioni, la famiglia che, per noi sono ancora i Valori fondamentali in cui credere. Ecco perché l'offerta politica e valoriale dei nostri partiti, non mi convince e non mi alletta, niente di nuovo sotto il sole.
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